La Juve del futuro

Da Mandragora a Sensi, passando per Lapadula: tutti i giocatori giovani, o di provincia, che i bianconeri hanno acquistato o acquisteranno.

È un progetto affascinante, ambizioso e, sperano a Torino, vincente. Negli ultimi tempi, la Juventus ha intensificato la sua politica di tesseramento dei giovani: non solo nomi affermati, come Dybala e Pogba, ma anche ragazzi, in giro per l’Italia, che hanno ancora bisogno di crescere prima di fare il salto decisivo. Alcuni già di proprietà, altri prossimi obiettivi, altri ancora già opzionati.

Chi ha preso

La lista di giovani juventini in prestito è lunghissima: l’ultimo è Rolando Mandragora, acquistato dal Genoa nella finestra di gennaio. Senza dimenticare i vari Coman (Bayern), Rosseti (Cesena), Leali (Frosinone), Mattiello (Chievo), Thiam (Zulte Waregem).

Rolando Mandragora

Napoletano, classe ’97, centrocampista. È l’acquisto principale della Juventus nella sessione invernale: 6 milioni versati al Genoa (più bonus) per prelevarlo a titolo definitivo. Fino a fine anno, rimarrà in prestito a Pescara, in Serie B, dove finora ha giocato 16 partite in campionato. Ha esordito in Serie A proprio contro la Juventus, il 29 ottobre 2014: aveva 17 anni e 4 mesi e il Genoa vinse per 1-0. In un’intervista apparsa sul sito della Nazionale, si definì così: «Un centrocampista a cui piace giocare molto la palla. Sono tecnico ma, allo stesso tempo, svolgo anche compiti di interdizione. Come modo di giocare mi ispiro un po’ a Thiago Motta. Cerco sempre di dare il massimo, mettendomi al servizio della squadra».

L’esordio in Serie A di Mandragora contro la Juventus

Alberto Cerri

Nel 2014 è diventato maggiorenne (è nato nel 1996), ma prima di festeggiare il suo diciottesimo aveva già fatto parlare di sé: merito di un Torneo di Viareggio memorabile, con sei reti realizzate, titolo di capocannoniere e miglior giocatore conquistati. Giocava nel Parma, squadra della sua città: dopo il fallimento dei ducali, la Juve lo ha prelevato a parametro zero. Da due stagioni gioca in B: la scorsa a Lanciano, quest’anno a Cagliari. Attaccante centrale, di statura elevata (sfiora i 195 centimetri), il suo attaccante di riferimento è Luca Toni.

Una raffica di gol di Cerri

Andrés Tello

Compagno nel Cagliari di Cerri, nonché suo coetaneo, Tello, nel 4-3-1-2 di Rastelli, gioca tra i tre di centrocampo, sia come mezzala, sia come uomo d’ordine davanti alla difesa. La Juventus lo ha pescato un anno fa in patria, nell’Envigado (Tello è nazionale Under 20 colombiano). Dopo una breve parentesi nella Primavera bianconera, al Cagliari ha mostrato le sue qualità: ha segnato la prima rete in rossoblù, a Lanciano, con una bellissima rovesciata. In patria lo hanno paragonato a Cuadrado.

La rovesciata di Tello a Lanciano

Affari con il Sassuolo

La sinergia con il Sassuolo rimanda immediatamente a due nomi: Simone Zaza e Domenico Berardi. Il primo ha già vestito il bianconero, il secondo potrebbe farlo a breve. L’asse con i neroverdi si è irrobustito nell’ultima sessione di mercato, con tre nomi importanti: il Sassuolo li ha acquistati in accordo con la Juve, che li ha opzionati per il futuro.

Stefano Sensi

È stata un’epifania, detonata nel centrocampo del Cesena. Due stagioni nel San Marino, quindi subito un posto da titolare in Serie B, a 20 anni appena compiuti. Drago ne ha intuito le potenzialità: «Ero appena retrocesso nei Dilettanti – svela Sensi -, il Cesena mi chiama in ritiro, io nemmeno me lo aspettavo. Mi dicevo: tra poco mi mandano via. Invece, poco dopo, il mister è andato dal ds per bloccare la mia cessione». Il modello è Xavi, lo paragonano anche a Verratti. Punto forte? «La personalità. Contano intelligenza, visione di gioco, sapere dove e come muoversi, capire quando spingere o “tranquillizzare” la palla». Abbina anche discreti numeri realizzativi: tre reti nella prima parte di stagione, dopo le otto della scorsa. Ha rapito le attenzioni dei big club, a giugno sarà del Sassuolo che ha versato 3,5 milioni di euro.

Un’analisi del gioco di Sensi

Marcello Trotta

Trotta ha 23 anni, ma se si parla di lui solo adesso è perché in Italia è tornato appena da dodici mesi. A 16 anni si è trasferito nelle giovanili del Manchester City, pur rimanendoci poco per passare al Fulham. I Cottagers lo hanno girato in prestito a varie squadre – Brentford soprattutto – prima del ritorno in Italia, nel gennaio 2015, all’Avellino. È il classico centravanti d’area, strutturato ma con una buona base tecnica. Ideale per il calcio inglese, ma la sorpresa è che in Italia ha fatto molto meglio: 7 gol nei primi sei mesi in Campania, 8 negli ultimi sei. Al Sassuolo per 2,8 milioni di euro.

Un po’ di highlights dall’avventura avellinese di Trotta

Rogerio

Era un neonato quando Ronaldo si sentiva male nella finale dei Mondiali francesi. A 18 anni è già uno dei prospetti più interessanti del calcio brasiliano: un terzino sinistro di grande spinta, che ricorda Roberto Carlos e Marcelo. Nei Mondiali Under 17 dello scorso anno è stato tra i più positivi, tanto da attirare l’interesse dei più grandi club d’Europa, nonostante la scarsa esperienza anche a livello di club. L’affare con l’Internacional Porto Alegre si è chiuso sulla base di 1,5 milioni di euro.

Spunti interessanti di Rogerio

Obiettivi per giugno

Tre nomi su tutti: la Juve ha provato a prenderli già nell’ultimo mese, ci riproverà in estate.

Gianluca Lapadula

I segni del passaggio di Higuaín sulla Serie A sono, più o meno, gli stessi di Lapadula sulla Serie B. 14 gol finora per l’attaccante pescarese, e in generale una spaventosa parvenza di onnipotenza: segna in tutti i modi, ma soprattutto sbaglia in pochi, pochissimi modi. In passato Lapadula, le reti, le aveva distribuite tra Prima e Seconda Divisione: 24 a San Marino nel 2012, 22 l’anno scorso a Teramo. Una zia di Lima – la madre di Lapadula è peruviana – gli aveva predetto di andare in una squadra con i colori biancorossi. «Subito dopo ho setacciato i siti web di tutte le squadre che mi stavano cercando e sono finito a Teramo». Contribuisce alla promozione – poi revocata – degli abruzzesi in modo decisivo, e nel frattempo si trova senza squadra: il Parma, che ne deteneva il cartellino dal 2009, fallisce. A 26 anni sogna la Juve, la squadra che ha sempre tifato.

I gol di Lapadula nel Pescara

Gianluca Caprari

In estate è diventato tutto del Pescara e all’improvviso è diventato un giocatore completo: «Si è liberato dalla Roma e gli è scattato qualcosa in testa – ha detto Oddo alla Gazzetta dello Sport -. Ora conosce il sacrificio e gioca anche senza palla. Ci ha messo 4 anni a capire di essere forte». E determinante: quest’anno colleziona numeri che non ha mai conosciuto in carriera, 9 gol e 4 assist. Ha corsa e dribbling, è capace di incidere in ogni zona del campo, da esterno alto a punta pura. Oltre a un’ottima visione di gioco, ha una grande facilità di calcio, pulito e preciso, da qualsiasi posizione.

Le migliori giocate di Caprari

Simone Ganz

Figlio di Maurizio, attaccante come lui, anche se il papà precisa: «Fisicamente e tecnicamente è meglio di come ero io: vede la porta, ma rispetto a me partecipa di più al gioco della squadra. Assomiglia a Borriello». Giovanili nel Milan, poi, nel 2014, il passaggio definitivo al Como: «Ho scelto io di andarmene via a titolo definitivo, per il mio bene». A Como trova la sua dimensione ideale, coronando una stagione positiva con la promozione in B. 11 gol nella regular season, scatenato nei playoff, dove segna 4 gol in 5 partite. Al primo anno in B sono già 8 i gol in 18 partite. Attaccante mobile, non è molto alto (1,75 m), ma segna tantissimo di testa.

Como e le abilità di Simone Ganz

 

Nell’immagine in evidenza, Rolando Mandragora contrasta Pogba in Genoa-Juventus, suo match d’esordio. Marco Luzzani/Getty Images