Sports Illustrated apre alla realtà virtuale

Sports Illustrated Swimsuit apre alla realtà virtuale: nel nuovo numero della rivista sarà disponibile un'app contenente clip fruibili con Google cardboard

Dopo che lo scorso anno il New York Times ha spedito un milione di Google cardboard headsets ai propri abbonati alla versione cartacea, oggi anche Sport Illustrated apre alla Virtual Reality. La rivista ha utilizzato la VR per promuovere la propria uscita sui costumi da bagno. La rivista, che esce oggi in formato cartaceo, sarà affiancata da un’app per iOS e Android con notizie, fotografie, e videoclip: oltre che da clip visualizzabili con la realtà virtuale. Come per il New York Times, anche Sports Illustrated ha compreso l’headset compatibile all’interno del formato cartaceo. Saranno disponibili 500.00 copie allegate alla nuova uscita di Sport Illustrated Swimsuit, al costo di 10 dollari – due in più del prezzo normale – mentre gli abbonati potranno ordinare i soli auricolari al prezzo di due dollari e 99.

All’interno dell’app vi saranno contenuti sbloccabili gratuitamente per gli abbonati, mentre saranno a pagamento per tutti gli altri. Quello di Sport Illustrated rappresenta uno dei primi paywall in circolazione per video a 360 gradi di stampo non pornografico. I video, di pochi minuti a testa, sono destinati a tutti quei dispositivi Google headset. I vari video presentano nomi come “Beach Seduction” e “Day at the Spa”, con protagoniste in costume da bagno prese dall’ultimo numero della rivista.

Sfondi tropicali pieni di calore, clip di costumi da bagno dalle venature pop e colorate, rendono assolutamente particolare l’uscita di Sport Illustrated. L’idea del magazine statunitense si porta dietro, ovviamente, una serie di critiche e ragionamenti sull’approccio al sesso e gli standard tradizionali di bellezza. Per difendersi, SI afferma che 16 dei 60 milioni di lettori dell’uscita sono in realtà donne. Da un aspetto meramente tecnologico, il risultato rappresenta un po’ uno sci-fi movie di stampo ’90s, prospettando un piccolo futuro distopico in cui marines dello spazio e hacker adolescenti vengono visualizzati all’interno delle loro capsule del 2020, con le loro cardboard ben salde in testa. Quella delle VR rappresenta una novità nel giornalismo che potrebbe evolvere in futuro anche all’interno di sport come il pugilato, il basket o il golf. Forse dovremmo cominciare a prendere la virtual reality molto sul serio.