Il meglio (finora) di Euro 2016

Gareth Bale, la Croazia, il gol più bello, gli assist più spettacolari e la parata top: le cose più belle degli Europei dopo la fase a gironi.

Al termine della fase a gironi, abbiamo selezionato il meglio di quello che abbiamo visto agli Europei. Una lista di premi, a giocatori e squadre, con cui ripercorrere i momenti significativi di questa prima parte del torneo.

Miglior calciatore: Gareth Bale

Paul Abbandonato, una firma sportiva abbastanza nota in Galles, scriveva alla vigilia degli Europei: «Osserviamo il semplice fatto: senza l’astro di Gareth Bale, il Galles non sarebbe in Francia». L’ausilio dei numeri è d’obbligo: nei match di qualificazione, Bale era entrato – tra gol e assist – nell’82% dei gol totali del Galles. Un numero abnorme, a maggior ragione se confrontato con quello del secondo in classifica, Zlatan Ibrahimovic, che ha inciso “solamente” per il 58% dei gol complessivi della Svezia. In Francia, il madridista ha segnato tre dei sei gol della sua Nazionale: lui è il miglior marcatore alla pari con Morata, il Galles – insieme all’Ungheria – ha il miglior attacco del torneo.

In un Europeo dove molti singoli non stanno incantando, da Ibra a Lewandowski, potrebbe sembrare, a un alieno che si accosti al calcio per la prima volta, che Bale è il giocatore più forte del continente. E se lo fosse davvero? Almeno in termini di leadership? Con la sua forza e il suo camaleontismo, che gli permette di essere determinante in qualsiasi posizione di campo (nelle ultime dieci partite lo si è visto punta, ala destra e trequartista), ha fatto da parafulmine alle paure e alle debolezze di una squadra non abituata a certi scenari. Il fatto che abbia rotto il ghiaccio subito, dopo dieci minuti gol nella partita d’esordio contro la Slovacchia (uno dei due calci di punizione con cui ha già eguagliato Platini, Zidane e Hässler per gol su punizione in un Europeo) ha spinto emotivamente il Galles, che si è scoperto compatto, equilibrato, interessante.

La punizione di Bale contro l’Inghilterra

Miglior squadra: Croazia

Non fosse stato per il pareggio in extremis della Repubblica Ceca nella seconda gara del girone – una distrazione propiziata, in buona parte, dalle intemperanze dei suoi stessi tifosi – la Croazia sarebbe stata l’unica squadra a punteggio pieno. Eppure è anche quella che meno, tra tutte le 24, ha bisogno di parametri numerici che avallino la sua forza. Alla vigilia dell’Europeo, era chiaro che la Croazia fosse una Nazionale da seguire con interesse, con il talento a disposizione. Quello che era meno scontato era l’incanalamento su giusti binari di quel talento, assecondato da corsa, grinta e sacrificio. La Croazia è stato un bel vedere, ma anche un concentrato di cattiveria, affinata dopo qualche incertezza sotto rete contro la Turchia e dopo la rimonta subita contro la Repubblica Ceca. La partita contro la Spagna ha messo in mostra una squadra che può sì andare in difficoltà, ma senza affondare, che sa soffrire nei momenti critici. Considerato che anche la difesa, il reparto in teoria meno affidabile, ha mostrato una buonissima forma (senza neppure il migliore sulla carta, Lovren), la Croazia arriva alla fase a eliminazione diretta con una preoccupante – per gli avversari – convinzione: la mancanza di punti deboli.

Tifosi che abbracciano giocatori

Sorpresa: Galles

Come restituire il concetto di dark horse, che altro non è che una nuova etichetta da appiccicare sulla sorpresa di turno? Basta prendere come esempio l’Europeo disputato finora dal Galles per restituire una radiografia chiara dell’underdog, la squadra inattesa che sovverte l’ordine prestabilito ribaltando ogni pronostico. Un motivo c’è se alle spalle di Germania e Francia, due delle favorite per la vittoria finale, troviamo per rendimento la formazione allenata da Cris Coleman. Inizialmente attesa come Nazionale Balecentrica ci siamo resi conto di come i Dreigiau abbiano un collettivo credibile, in cui il giocatore del Real è stella ma non solitaria. Prima per reti realizzate insieme all’Ungheria, due squadre che durante i gironi di qualificazione avevano realizzato soltanto 11 volte in 10 gare, la selezione gallese spicca anche per tasso di conversione e intercetti. Il recupero della palla come elemento propedeutico alle stilettate di Gareth e soci. Non propriamente una squadra che fa del possesso palla la propria prerogativa (solo 19° con il 44,6%) è deficitaria anche per quanto riguarda l’accuratezza nei passaggi. Nonostante tutto, come per l’Islanda, altra sorpresa di questa fase a gironi, si può tranquillamente demandare all’avversaria di turno la gestione della gara, per poi colpire grazie alle transizioni rapide orchestrare da Bale, Ramsey, Allen e co. Non fosse stato per l’errato colpo di testa di capitan Williams staremmo, magari, parlando di una squadra con il girone chiuso a punteggio pieno. Se la parte superiore del girone non è delle più complesse, non è folle immaginare un Galles in semifinale. E chi lo avrebbe mai detto ad inizio Europeo?

Partita più bella: Ungheria-Portogallo 3-3

A un certo punto, diciamo nella prima parte del secondo tempo, sembrava di guardare una partita di biliardino. L’azione che si spostava da un’area di rigore all’altra, i rossi che tiravano verso la porta, i verdi che tiravano verso l’altra, la palla impazzita come in un flipper. La giusta consolazione per un Europeo avaro di reti, dove la media gol si attesta a 1,92 a partita (non si scendeva sotto i 2 a partita dagli Europei del 1980).

Gol più bello: Payet vs Romania

È il più bello perché è il più inaspettato. E non perché sia arrivato negli ultimi istanti di una partita inaugurale più combattuta di quanto si credesse. È la stessa dinamica del gol che lo rende inaspettato: quando Payet riceve palla, è spalle alla porta, fuori dall’area di rigore, in posizione leggermente defilata. I difensori della Romania accorciano su di lui, ma, guardandone il movimento, sembra che siano convinti che niente di pericoloso possa succedere. Invece, l’esiguo tempo di aggiustarsi il pallone, Payet calcia di prima intenzione, e ne esce una conclusione pulita, forte, angolata. Un giocatore della Romania, appena dietro di lui, allunga la gamba, per puro istinto, come se fosse un meccanismo di autodifesa, mentre Tatarusanu non alza nemmeno le braccia, e si limita a seguire con lo sguardo la traiettoria del pallone.

Miglior parata: Igor Akinfeev vs Inghilterra

Akinfeev ha sbagliato grossolanamente più o meno in ogni grande appuntamento internazionale. È considerato un portiere mediocre da una buona parte dell’opinione europea, è un’icona in Russia. Ma i russi, si sa, hanno una considerazione dei portieri tutta diversa da noi. Qui fa una grande parata, ritrovando la posizione e “togliendo” la gamba destra per andare giù, senza spinta, in una frazione di secondo, sul tiro potente di Rooney.

Assist più belli:

Joe Allen per Ramsey vs Russia

Joe Allen è probabilmente il giocatore feticcio di questo Europeo. Il Pirlo gallese, con l’87% di accuratezza nei passaggi, intercetti e 4 occasioni create, rappresenta un reale fattore, capace di incidere in maniera determinante nell’economia di gara della formazione di Coleman. Contro la Russia ha servito un assist pirlesco a Ramsey, sfruttando gli spazi lasciati aperti da una Russia schierata senza costrutto, è riuscito a tagliare due linee avversarie per mettere il platinato centrocampista dell’Arsenal in condizione di battere agevolmente Akinfeev. Ecco perché a Liverpool hanno rispedito al mittente un’offerta da 8 milioni di sterline ricevuta dallo Swansea.

Hamsik per Weiss vs Russia

La migliore delle terze passa soprattutto grazie alla verve del capitano. L’Euro 2016 di Hamsik è quello di un leader ipertrofico, impossibile da fermare. Contro la malcapitata Russia, worst team of the tournament so far, prima di siglare una delle reti più belle della fase a gironi lancia di sinistra la sfera per 40 metri, pescando Weiss in area russa. Sbagliare sarebbe stato delittuoso.

D.Silva per Fabregas third pass vs Croazia

In quella che è stata per me una delle gare più godibili dei gironi ho scelto non esattamente un assist, anzi sicuramente non un assist ma un third-pass tra i più belli mai visti. Su un pallone intercettato dalla difesa croata Silva viene verso il centro per premiare il movimento in profondità di Fabregas con un passaggio croccante. Il modo in cui la sfera scorre alle spalle dei difensori croati, presi controtempo dal click attivatosi nel cervello di Silva, rappresenta una delle giocate più goderecce della competizione. Il gol rappresenta solo il finale inevitabile, una nota a margine di una pièce che quasi spezza il ritmo del respiro.

Bonus – Peggior squadra: Russia

Partendo dalla fine, ci si risparmia la rilettura a posteriori di un Europeo disastroso sotto tutti i punti di vista (peraltro, le prove generali del Mondiale in casa che si gioca tra due anni) e si arriva a Leonid Slutsky, il ct che, immediatamente dopo l’ultima partita, ha dato le dimissioni. Come se non vedesse l’ora di liberarsi di un peso – Slutsky, del resto, è il tecnico del Cska Mosca, accorso in fretta e furia sulla panchina della Nazionale per ovviare al vuoto lasciato da Capello. Quasi non avesse voglia di allenare questa squadra – la Federazione, peraltro, gli aveva messo in mano un contratto che non prevedesse un compenso fisso. L’ombra di instabilità si è allungata sulla squadra, fortunata contro l’Inghilterra senza particolari meriti nello strappare un pareggio, per poi peggiorare ulteriormente fino all’imbarazzante prova contro il Galles, pesante nel punteggio ma soprattutto nella prestazione, dove è emersa una squadra incapace persino di trovare un assetto sensato in campo.

E poco altro

 

Nell’immagine in evidenza, Aaron Ramsey e James Chester festeggiano il vantaggio del Galles contro la Russia (Stu Forster/Getty Images)