The Life of Pogba

Paul Pogba e il legame con l'immaginario che abbraccia hip hop, rap e grime. Da Drake a Stormzy passando per Snoop Dogg, come si spiega questa simbiosi.

In principio fu la dab dance con il volto raccolto nell’incavo del braccio destro. Una sorta di signature move da mostrare in ogni esplosione di godimento che segue a una rete realizzata. In quel gesto c’era e c’è già scritto del legame tra Paul Pogba e l’hip hop. La dab dance nasce ad Atlanta, che oltre ad essere uno degli epicentri in cui si forma il fenomeno trap, è anche uno dei punti nevralgici in cui, durante gli anni ’80, prolifera il southern rap. Ancora nella capitale dello stato della Georgia, più precisamente a East Point, nella contea di Fulton, nascono e crescono gli Outkast, duo formato da André “André 3000” Benjamin (formerly known as Dré) and Antwan “Big Boi” Patton. Atlanta è anche la casa di Ludacris e Gucci Mane, e il luogo in cui nell’anno di grazia 2015 esplode la Awful Records di Father, Abra e Richposlim o dei Migos (quelli di Versace Versace Versace e Look at my dab). Mike Will (producer del giro southern rap) l’ha definita la Mecca dell’hip hop ed è la città in cui il dabbing, termine che fa riferimento al consumo dell’olio di hashish, ha cominciato il suo percorso di diffusione globale. La febbre dab di Pogba ha contagiato il mondo Juventus come un virus impossibile da debellare, da Agnelli ad Allegri passando per Dybala e Nedved, nessuno ha saputo resistere alla tentazione di dabbare.

Quello con la dab dance, in particolare con Atlanta, è uno dei primi momenti in cui si palesa di riflesso il legame di Pogba con il mondo della doppia H. In uno degli episodi di Une journée avec, serie di video in cui vengono presentati i protagonisti francesi a Euro 2016, uscito a ridosso della sfida tra Francia e Germania prima della semifinale delle competizione, possiamo godere di tutte le mossette e i movimenti sinuosi che The Ringer definisce Pogboom, mutuando la definizione nata dal taglio di capelli esibito da Paul durante un’amichevole estiva contro il Cameroon. Pogboom diventerà un vero e proprio marchio di fabbrica, un’estensione della Paul Pogba way of life, dentro e fuori dal campo. Chiuso dentro la propria stanza corredata da sue immagini appese ai muri, Paul torva la propria forma di escapismo, rifugge la tensione pre gara grazie all’ascolto reiterato e continuo di musica, in particolare Future, rapper statunitense anche lui Straight Outta Atlanta. Pogboom è il passo successivo alla dab dance. Il ciclo continua.

Proprio una delle tracce di Future contenute nel video racconto di una giornata con Pogba – per l’esattezza 100it Racks – apre le porte all’analisi del rapporto tra l’ex bianconero e Drake. Quella tra il rapper di Toronto e l’ex Juventus è più di una semplice amicizia, nata a latere di un servizio fotografico in cui il quasi amante di Rihanna si è presentato con indosso una maglia della Juventus con il 10 di Pogba sulle spalle. La casacca rosa, da cui è stato oscurato il logo adidas a causa del rapporto del rapper canadese con Nike, era stata utilizzata durante alcuni gli scatti promozionali di Ovo, record label e brand fondati dallo stesso Drake e dal producer Noah “40” Shebib. Soltanto qualche mese dopo, in pieno calciomercato e durante il caos riguardante la nuova destinazione del centrocampista francese, Paul è volato a New York per incontrare Drake, assistere a un suo concerto durante il tour di Summer Sixteen e donargli una nuova casacca bianconera riportante il suo nome. Magari la bromance tra Drake e Pogba aiuterà il canadese a smettere di farsi ritrarre in giro con le maglie di altre squadre – lo aveva già fatto con quelle di Barcellona, Chelsea, City e United, oltre che con la numero 45 di Balotelli.

Il trasferimento di Pogba allo United è stata la cover story dell’estate calcistica. Cavalcando l’onda d’interesse intorno al passaggio dello juventino allo United (entrambi i club hanno adidas come fornitore) il brand tedesco approfitta del momento per lanciare BLAH BLAH BLAH, video della campagna #FirstNeverFollows creato dall’agenzia olandese 72andSunny Amsterdam e che anticipa l’uscita del nuovo Speed Of Light Pack. Nel video compare Pogba con altri calciatori tra cui Benzema, Pjanic, Neuer, Diego Costa e un severo Mourinho, mentre (tra le altre cose) propone una strana danza che ritornerà da lì a qualche settimana. In un brevissimo frame del girato appare anche Stormzy, artista Grime ed endorser adidas che Paul ha conosciuto grazie al freestyle di Shut Up. Lo vediamo con indosso una tuta del Manchester United, piccolo segno premonitore. In un’intervista al magazine musicale Complex lo stesso Pogba dichiara di amare quella traccia, che è «proper UK rap», qualcosa che gli ricorda degli anni passati a Manchester. È la stessa intervista in cui il nazionale francese si dichiara grande fan di artisti come Future, Drake, Fetty Wap, Young Thug e Travis Scott.

L’8 agosto viene ufficializzato il passaggio di Pogba allo United. L’annuncio avviene anche attraverso un video (pubblicato inizialmente sulla pagina Facebook dell’artista britannico) creato dal marchio tedesco in cui compare lo stesso Stormzy – con indosso la seconda divisa dei Red Devils – mentre sgancia il suo flow sulle note di Nigo Duppy, un suo brano del 2015 le cui rime sembrano scritte per essere cucite sulla schiena di Paul Pogba. «I was the man of the year last year / Now I’m the man of the year for the second year straight / Like nobody don’t compare», recita il brano; il tutto in un momento storico in cui Paul è stato l’unico ad essere inserito nella Fifpro World XI a non vestire la maglia di Barcellona o Real Madrid, oltre a essere il più giovane a comparire nella lista dal 2009 – scalzando lo stesso Messi.

Stormzy X Pogba X adidas

Anche in occasione del definitivo accordo di sponsorizzazione con adidas – altra lunghissima telenovela che ha fruttato al centrocampista un contratto da 31 milioni di sterline – Paul aveva avuto sui social i props e l’approvazione di due pesi massimi del rap e dell’hip hop globali, Snoop Dogg e Pusha T. Il primo ha realizzato un video dedicato al centrocampista in cui si congratula con l’amico per l’ingresso nel team delle 3 stripes, mentre il secondo si “limita” a dargli il benvenuto tramite il proprio profilo Instagram. Pogba ringrazia entrambi con un breve girato in cui mostra il regalo scelto per loro: un paio delle sue nuove Adidas Ace16+Pure Control.

A suggellare l’influenza che Pogba subisce e a sua volta esercita sul mondo dell’hip hop, del rap e in generale di un certo immaginario legato a doppio filo con il mondo dello streetwear – una confluenza particolare perché unica nel panorama calcistico odierno – il fashion designer Will Hutchinsh ha creato la linea The Life of Pogba. Il tutto riprendendo il carattere e il font utilizzato da Kanye West per il merchandising del suo ultimo album The Life of Pablo. Un nuovo capitolo che sembra definitivamente chiudere il cerchio. Lo stesso Pogba ha dichiarato di essere uno dei pochi ad avere una passione così forte per la musica statunitense, mentre i suoi compagni «They’re too old, I’m trying to educate».

Ifeellikepogbawhitefrontandback

La reciproca passione tra Pogba e l’hip hop (e derivati) trova ulteriore linfa nello stile di gioco del centrocampista francese: il suo modo di stare in campo, quella capacità di sovrastare l’avversario, di irriderlo se è il caso con una giocata o un gesto definitivo restituiscono il senso di superiorità fisica e dinamica che Paul esercita in quasi ogni movimento. Pogba ama Drake, ama Future o Pusha T perché ne condivide lo spettro valoriale e non è un caso che in molti abbiano voluto congratularsi con lui per il suo ingresso nella “squadra” adidas. Pogba che firma per il marchio tedesco è, come riporta Jamie Millar su Soccerbible, una potenziale operazione di crossover, una possibilità capitale per il marchio tedesco come mai ne sono esistite prima nel percorso che unisce calcio e moda. Florian Alt, Senior Director della comunicazione di adidas Football ha dichiarato «Paul è un’icona culturale che ispira con il suo stile di gioco e quello nel vestire, ha una personalità e una joie de vie che vogliamo celebrare come marca. Il pezzo Stormzy è un perfetto esempio di ciò che vogliamo fare». Lo storm sui social, l’attuazione di un piano che coinvolgesse i millenials, hanno reso il trasferimento di Pogba una vera e propria campagna di brand. Paul Pogba è, a soli 23 anni, una vera icona globale, un personal brand capace di attrarre attenzione su ogni fronte. In campo e fuori tutto risponde a un suono preciso, che va da Drake a Stormzy passando per Atlanta. Non sarebbe sorprendente vedere Paul Pogba smettere con il calcio molto presto per diventare la nuova star dell’hip hop mondiale, sarebbe semplicemente la naturale evoluzione delle cose.

 

Nell’immagine in evidenza, Paul Pogba celebra con la dab dance il gol contro la Samp, lo scorso 10 gennaio (Marco Luzzani/Getty Images)