La grande squadra di Wenger (se non fosse stato snobbato)

Ibrahimovic, Cristiano Ronaldo, Kanté e Pogba sono alcuni dei nomi che il tecnico dell'Arsenal ha inseguito prima che diventassero famosi.

Una delle qualità che più si riconoscono ad Arsène Wenger è la capacità di scovare talenti inespressi e farli esplodere nell’Arsenal. Una missione che il tecnico francese ha sempre avuto a cuore, forse persino più di inseguire titoli e coppe. È anche vero, però, che negli ultimi tempi lo scouting di Wenger non ha regalato molte soddisfazioni, rispetto agli Henry, ai Vieira, ai Van Persie del passato. Il perché lo ha spiegato Simon Kuper sul numero 13 di Undici: «Qualsiasi squadra inglese avrebbe potuto prendere i giovani Vieira e Henry a poco prezzo, ma solo Wenger li conosceva. Se giocatori di quel calibro emergessero al giorno d’oggi, ogni grande squadra gli darebbe la caccia, e firmerebbero con qualcuno che li paghi più dell’Arsenal».

A suggerire questa chiave di lettura è stato lo stesso Arsène Wenger, che negli anni ha parlato di giocatori che avrebbe voluto acquistare, salvo poi essere battuto dalla concorrenza sul mercato. A mettere insieme le dichiarazioni del francese sui calciatori che avrebbe portato all’Arsenal ancor prima di esplodere in una big, verrebbe fuori una super squadra. L’ultimo giocatore che Wenger ha messo nel mirino, senza però riuscire a portare all’Emirates, è stato N’Golo Kanté: «Ho provato ad acquistarlo, sia quando era in Francia, sia quando era al Leicester. Non so spiegare cosa sia successo dopo, il mercato è il mercato».

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Sky Sports ha compilato un potenziale undici titolare degli acquisti che Wenger ha inutilmente inseguito: l’Arsenal’s nearly XI, il quasi Arsenal, diremmo. In porta Joe Hart, che Wenger voleva tesserare nel 2010, quando l’attuale portiere del Toro era al Birmingham – salvo realizzare in seguito che Hart era già di proprietà del Manchester City. Di Varane, Wenger ha detto di averlo seguito ai tempi del Lens, e di non sapere «perché oggi non faccia parte della nostra squadra». Altri due madridisti potevano arrivare alla corte di Wenger: Ronaldo e Bale. Lo scout dei Gunners Damien Comolli ha confidato che, prima di firmare con il Manchester United, Ronaldo aveva avuto occasione di allenarsi con l’Arsenal, ed era sembrato molto contento di firmare per loro. Poi, però, l’accordo non si fece e lo United bruciò tutti sul tempo. «Il mio rammarico maggiore», ha ammesso Wenger, che invece di Bale ha detto: «Avevamo già Clichy e Cole come terzini sinistri, non lo prendemmo per quel motivo. Fu un grosso errore, visto che poteva benissimo giocare a centrocampo».

Nel 2003 Wenger strappò alla Masia il giovanissimo Fàbregas: in realtà, la spedizione catalana avrebbe dovuto portare altri due giocatori a Londra. «Volevamo prendere Fàbregas, Messi e Piqué. Riuscimmo a prendere solo Fàbregas». Non solo Messi: Wenger avrebbe voluto un altro giocatore oggi punto fermo dell’attacco del Barça, Luis Suárez. «C’erano ottime relazioni con il Liverpool, avevamo contatti continui in quel periodo». Ci sono anche due attuali giocatori del Manchester United che Wenger era vicinissimo ad acquistare. Uno è Paul Pogba, all’epoca della rottura con Ferguson: «Eravamo molto interessati, ma le cose si evolsero molto rapidamente. Firmò subito con la Juventus». L’altro è Zlatan Ibrahimovic: nel 2000 saltò tutto perché l’Arsenal voleva fargli un provino prima di tesserarlo. «Non esiste. Zlatan non fa provini», fu la risposta dello svedese.