Lukas Podolski giocherà in Giappone

Il giocatore del Galatasaray si è accordato per tre anni con il Vissel Kobe, club di J1 League.

Lukas Podolski, ex attaccante della Nazionale tedesca e attualmente in forza al Galatasaray ha accettato un passaggio dai giganti turchi del Galatasaray al club di J1 League giapponese Vissel Kobe, una scelta in controtendenza rispetto al trend che sta portando la maggior parte dei talenti del calcio europeo in Cina. Podolski, campione del mondo con la Germania nel 2014, si è accordato per un triennale da 15 milioni di €, mentre al club turco andranno 2,7milioni.

A cavallo tra gli anni ’80 e ’90 il Giappone ha conosciuto una nuova onda, un’apertura al professionismo che ha portato molti calciatori provenienti da tornei europei a concludere la propria carriera con un’esperienza nella massima serie nipponica. Massaro, Zico, Edmundo, Leonardo, Dunga, Ramon Diaz e anche Salvatore Schillaci, sono stati solo una parte degli atleti arrivati in Asia per sperimentare il calcio giapponese. Totò Schillaci venne ingaggiato dai Jubilo Iwata nel 1994, rimanendo fino al 1997,  divenne il primo calciatore italiano a militare nel campionato giapponese e i nipponici, per agevolarlo nel suo inserimento, gli fornirono un interprete e un autista personale 24 ore su 24. Con la maglia del Jubilo Iwata Schillaci ha realizzato un totale di 56 gol in 78 partite.

Totò Schillaci in Giappone.

Podolski si trasferirà al Vissel Kobe a partire dal prossimo 1° giugno, concludendo l’attuale stagione in Turchia. Il Vissel è stato fondato nel 1966 con il nome di Kawasaki Steel Soccer Club, con sede a Kurashiki. Nel 1994 la città di Kobe raggiunge un accordo con i Kawasaki Steel per spostare il club nel proprio distretto, iscrivendolo alla J1 League con l’attuale denominazione di Vissel Kobe. Il club disputa gli incontri interni al Kobe Wing Stadium, impianto da 30 mila posti situato a Hyogo-ku, realizzato in occasione dei Mondiali del 2002. Nel Vissel hanno giocato in passato altri campioni del calcio europeo come Fábio Simplício, Patrick Mboma e Michael Laudrup.