La stagione degli emergenti

La Nazionale degli stage è già una realtà: come sta andando il campionato dei giocatori che Ventura sta formando per il futuro.

Nel rugby, la Nazionale emergenti è una realtà concreta da anni: un’occasione, per chi è alle porte della Nazionale maggiore ma non ancora parte integrante, di confrontarsi insieme in raduni, allenamenti, partite. La sua importanza sta sia nella crescita dell’atleta, che può essere così valutato con più attenzione per poter essere poi convocato in Nazionale, sia nella costruzione di un gruppo. Nel calcio, gli stage a cui la Nazionale si è aperta da anni sono stati un momento irrinunciabile di crescita per tutti quei giocatori di cui si è intuito il potenziale. Ora, però, è arrivato il momento di fare il salto di qualità, costruendo una vera e propria Nazionale emergenti: se gli stage sono stati le prime tappe, il culmine di questa esperienza si avrà nell’amichevole, aperta esclusivamente a questo tipo di giocatori, contro San Marino, che si disputerà il prossimo 31 maggio a Empoli.

Italy Training Session

Domenica prossima il ct Giampiero Ventura renderà note le convocazioni per il terzo stage per i giocatori emergenti, che si terrà da lunedì 10 a mercoledì 12 aprile al Centro Tecnico Federale di Coverciano. In attesa degli ultimi due, che si terranno entrambi a maggio, i primi due stage, quelli tenuti a novembre e a febbraio, hanno dato risposte positive: il ct Ventura ha convocato complessivamente 32 giocatori, 26 provenienti dalla Serie A e 6 dalla Serie B (anche se Parigini era stato aggregato prima della finestra invernale di mercato, quando ancora militava nel Chievo). Come riporta il sito della Figc, i calciatori convocati in occasione dei primi due raduni hanno un’età media di 22 anni e 3 mesi, diminuita di quasi un anno tra il primo e il secondo raduno (22 anni e 8 mesi a novembre, 21 anni e 9 mesi a febbraio). Questa la lista dei 32 giocatori presenti nei primi due stage:

Portieri: Alessio Cragno (Benevento), Marco Sportiello (Fiorentina), Alex Meret (Spal).
Difensori: Antonio Barreca (Torino), Federico Barba (Empoli), Mattia Caldara (Atalanta), Andrea Conti (Atalanta), Federico Dimarco (Empoli), Armando Izzo (Genoa), Lorenzo Tonelli (Napoli), Francesco Zampano (Pescara), Cristiano Biraghi (Pescara), Kevin Bonifazi (Spal), Federico Ceccherini (Crotone), Leonardo Spinazzola (Atalanta).
Centrocampisti: Danilo Cataldi (Genoa), Roberto Gagliardini (Atalanta), Alberto Grassi (Atalanta), Manuel Locatelli (Milan), Lorenzo Pellegrini (Sassuolo).
Attaccanti esterni: Amato Ciciretti (Benevento), Marco D’Alessandro (Atalanta), Luca Garritano (Cesena), Vittorio Parigini (Bari).
Attaccanti: Gianluca Caprari (Pescara), Roberto Inglese (Chievo Verona), Gianluca Lapadula (Milan), Andrea Petagna (Atalanta), Domenico Berardi (Sassuolo), Federico Di Francesco (Bologna), Diego Falcinelli (Crotone), Simone Verdi (Bologna).

A riprova di come l’esperimento abbia una sua efficacia anche nell’immediato, il fatto che cinque di questi giocatori sono stati convocati in Nazionale per gli ultimi due impegni contro Albania e Olanda: Meret, Spinazzola, Gagliardini, Verdi, Petagna. Il loro rendimento in questa stagione, per ciascuno di loro, è stato folgorante, soprattutto perché molti di loro venivano da esperienze marginali, se non addirittura poco positive. C’è chi aveva giocato pochissimo, come il ventenne Meret, che quest’anno sta difendendo i pali della Spal capolista in Serie B: la sua sicurezza ha stupito tutti, ed è anche merito delle sue parate se gli spallini, terza difesa del campionato, inseguono uno storico ritorno in Serie A. Spinazzola, dopo l’apprendistato in B con il Perugia, a Bergamo è diventato un giocatore irresistibile, grazie alla sua poliedricità e alla capacità di servire sempre palloni interessanti (i 5 assist in campionato non sono un caso). Il suo compagno di squadra, Petagna, è invece la dimostrazione dell’attaccante moderno, che gioca non solo per il gol ma soprattutto per la squadra: 5 reti e 8 assist sono la cartina di tornasole del suo modo di stare in campo. Di Gagliardini molto si è già detto, con il passaggio all’Inter che ha sancito i suoi orizzonti: centrocampista completo, con personalità da veterano. Verdi invece, nonostante l’infortunio che lo ha tenuto ai box per buona parte del campionato, ha dimostrato di avere abilità tecniche e balistiche non indifferenti.

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La Nazionale emergenti, però, racconta anche di giocatori meno noti al grande pubblico: se la stagione superlativa di Caldara, l’estro da predestinato di Locatelli, la leadership tecnica di Berardi e la voglia di emergere di Lapadula hanno catturato l’attenzione dei più, sono molte le storie rimaste ancora sullo sfondo. Sono molti i giocatori, che Ventura ha voluto nei raduni, che possono rappresentare il futuro della Nazionale: forse non come personaggi da copertina, ma come giocatori in grado di ritagliarsi un ruolo importante negli anni a venire. Dalla B con Cittadella e Cagliari, Antonio Barreca ha conquistato immediatamente un posto di primo piano nel Torino, dove ha giocato gran parte delle gare da titolare: ha grande corsa, arriva con facilità sul fondo, ed è tuttora in fase di miglioramento. Come quella di Lorenzo Pellegrini, che a soli 20 anni può già vantare una discreta esperienza in A: la sua seconda stagione a Sassuolo lo sta consacrando come uno dei centrocampisti più affidabili in circolazione, oltretutto con una capacità di incidere negli ultimi metri: sono già 5 le reti e 4 gli assist in campionato. E poi la duttilità offensiva di Federico Di Francesco, e quella, nell’immediato futuro, di un altro figlio d’arte come Federico Chiesa.

L’attenzione di Ventura non è solo rivolta alla Serie A, ma anche a quanto succede in cadetteria. L’esempio più lampante, come visto, è quello di Alex Meret, ma gli occhi sono puntati anche su un suo compagno di squadra alla Spal, Kevin Bonifazi: 20 anni, di proprietà del Torino, Bonifazi arriva da due esperienze in Lega Pro tutt’altro che esaltanti. In Emilia, però, sta trovando una continuità di rendimento impensabile, formando con i compagni di reparto una cerniera difensiva difficilmente superabile. Dalla Lega Pro arriva anche Amato Ciciretti che, dopo aver centrato la promozione in B a Benevento, si sta confermando in Campania come uno degli esterni più interessanti: grandi qualità tecniche, nel dribbling e nelle conclusioni anche dalla distanza.