Le trame di Wanda

Come il Wanda Group capeggiato da Wang Jianlin sta prendendosi un ruolo sempre più preminente nel calcio. Un estratto da "I veri padroni del calcio" di Marco Bellinazzo.

Le direttrici cinesi per impadronirsi del football del Ventunesimo secolo sono due: gli investimenti plurimilionari sul calcio di base e sui club della Chinese Super League; le sponsorship e lo shopping internazionale di squadre e aziende specializzate nell’entertainment per appropriarsi del know-how del settore. Il principale alleato del presidente Xi in questa campagna è Wanda. Con una partnership da oltre 100 milioni di dollari Dalian Wanda a marzo 2016 è diventata non a caso il primo gruppo cinese a sponsorizzare la Fifa. La holding di proprietà di Wang Jianlin, tra gli uomini più facoltosi dell’ex Impero Celeste, è divenuto il sesto partner della Fifa, affiancando altri brand globali come Adidas, Coca-Cola, Gazprom, Hyundai e Visa. Wanda supporterà la Fifa fino al 2030 e Wang Jianlin ha illustrato il tenore del contratto senza troppe mistificazioni.

«Non importa quello che è successo al calcio, non importa chi è il presidente e non importa quali riforme si svolgono. Dopo le indagini interne anticorruzione e l’allontanamento di alcuni funzionari di peso, un numero di sponsor ha lasciato. Ci possono essere solo otto top level sponsor, così si è aperta un’opportunità per noi. Due o tre anni fa le imprese cinesi probabilmente non avrebbero avuto la possibilità di sponsorizzare la Fifa, anche se avessero voluto. E se più aziende cinesi diventeranno sponsor della Fifa, come Wanda, ci sarà da unire le forze per promuovere gli interessi della Cina nel calcio. Wanda come partner della Fifa sarà nelle condizioni migliori per giocare un ruolo importante anche nel processo che porta all’assegnazione dei maggiori eventi sportivi quali il Mondiale, colmando il divario col calcio internazionale e consentendo così al movimento cinese di far sentire la sua voce. È la primavera del calcio in Asia e siamo fortemente motivati a promuoverlo nel paese e ispirare una nuova generazione di giovani. Il governo cinese è impegnato per questo e, come azienda, sosteniamo fortemente questi sforzi».

CHINA-ECONOMY

Non deve sorprendere nel capitalismo di stato del Dragone l’allinearsi delle big company agli input governativi. Il Partito comunista non solo è il garante ultimo dei finanziamenti di cui spesso queste beneficiano, ma ha anche cooptato nel proprio apparato direttivo i magnati cinesi. Per i quali è quasi obbligatorio, e comunque motivo d’orgoglio, assecondare i piani del Comitato centrale. Wang Jianlin, il cui patrimonio personale è stimato in più di 25 miliardi, ha ricevuto per la sua fedeltà molteplici cariche e onorificenze, ed è un amico personale del presidente Xi. Il suo gruppo, fondato nel 1988, si estende dal settore immobiliare (centri commerciali, hotel a cinque stelle, parchi a tema e società di real estate che operano anche negli Stati Uniti e in Europa) a quello dell’intrattenimento.

Wanda dal 2014 ha comprato asset all’estero per quasi 12 miliardi di dollari. A gennaio 2016 ha acquistato, per esempio, lo studio cinematografico hollywoodiano Legendary Entertainment (co-produttore di blockbuster planetari come Batman, Godzilla, Fast and Furious e Una notte da leoni) per 3,5 miliardi di dollari, per quella che è stata classificata come la più grande acquisizione culturale all’estero della Cina. Nel frattempo Wanda ha prodotto pellicole di grande successo come The Great Wall con Matt Damon e Kong: The Skull Island, girato fra Hawaii e Vietnam e realizzato insieme alla Tencent Pictures, società di Shenzhen leader nel mercato informatico cinese, nonché gestore delle piattaforme social più utilizzate nella Repubblica Popolare: WeChat e QQ. Il film Kong, costato 180 milioni di dollari, uscito nelle sale cinematografiche americane il 10 marzo 2017, ha infranto il record di biglietti staccati nella prima settimana con 61 milioni di dollari e guadagni globali di oltre 250 milioni.

In Cina cinema e calcio, leve dell’intrattenimento culturale popolare, vivono un periodo di fulgore che la conglomerata di Wang Jianlin vuole cavalcare. Nel 2015 gli incassi dei botteghini sono saliti del 49 per cento, a 6,8 miliardi di dollari; si aprono una ventina di sale al giorno e, se il tasso resterà stabile, la Cina presto supererà gli Stati Uniti come maggiore mercato. Wanda Group ha anche rilevato per 2,6 miliardi di dollari il pacchetto di maggioranza della Amc Entertainment, la seconda catena Usa e una delle più grandi al mondo (in Italia con il circuito Odeon&Uci) con quattrocentosettantadue sale, cinquemila schermi e ventimila dipendenti, quotata al New York Stock Exchange. Inoltre, nella costa orientale di Qingdao nella provincia dello Shandong, ha fondato i Wanda Studios, i più grandi al mondo, e ha stretto alleanze con Sony Pictures e con il gigante di internet Baidu per allargarsi al settore dell’e-commerce. Entro il 2020 Wanda Group mira a trasformarsi in una corporation multinazionale con asset per 200 miliardi di dollari, un fatturato annuo di 100 miliardi e un utile di 10 miliardi.

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L’ingresso di Dalian Wanda nel calcio risale al 1993, quando fonda il Dalian Wanda Fc, primo club professionistico della Cina. La società decide poi di lasciare nel 1999, per fare ritorno nel 2011, il periodo più buio del calcio cinese con lo scandalo delle partite truccate, sottoscrivendo un accordo con la Federazione per sostenere il rilancio del movimento nel paese e la formazione di giovani calciatori orientali all’estero. A gennaio 2015 Wang Jianlin perciò acquista il 20 per cento dell’Atlético Madrid per 45 milioni di euro. Del club dei Colchoneros restano azionisti di maggioranza Miguel Ángel Gil (52 per cento) ed Enrique Cerezo (20 per cento). Ma l’obiettivo di Wang Jianlin non è tanto il controllo della società quanto l’apertura di cinque accademie targate Atlético Madrid in Cina e il potenziamento delle strutture madrilene nelle quali dovranno allenarsi con metodologie europee i migliori giovani calciatori inseriti nel “China’s Future Star Program”. Dalian Wanda dona 15 milioni per la nuova accademia da edificare nel comune di Alcalá de Henares. E, come ciliegina sulla torta, si intitola il nuovo stadio da settantamila posti in cui l’Atlético dovrebbe giocare dalla stagione 2017-2018, lasciando dopo cinquant’anni il Vicente Calderón. La nuova casa dei Colchoneros si chiamerà Wanda Metropolitano, riecheggiando il nome del vecchio impianto del club negli anni sessanta. Wang Jianlin ha dichiarato all’agenzia New China che «grazie a fusioni e acquisizioni, Wanda diventerà il numero uno mondiale dell’industria dello sport». Oltre alla partnership con la Fifa, Wanda ha già sottoscritto un accordo esclusivo fino al 2033 con la Fiba, l’ente che governa il basket mondiale, e un’intesa con la Badminton World Federation fino al 2025.

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Marco Bellinazzo
I veri padroni del calcio
Feltrinelli, 2017
256 pp.