Gli avversari più forti, scelti da Ryan Giggs

Ryan Giggs è stato uno dei giocatori più forti a cavallo degli anni Novanta e inizio Duemila: ha trascorso tutta la sua carriera nel Manchester United, dove ha debuttato in prima squadra nel 1990. Il gallese si è ritirato nel 2014, dopo essere diventato il giocatore più vincente nella storia del calcio inglese: ha conquistato 34 trofei, tra cui 13 campionati e due Champions League. A proposito di Champions, Giggs ha un record: è il calciatore ad aver giocato più edizioni consecutive del torneo, 18, ed è il terzo più presente nella storia della competizione (151 apparizioni, solo Casillas e Xavi più di lui). Per questo, nella sua lunga carriera, ha affrontato grandi avversari nelle notti europee: in una chiacchierata con FourFourTwo, ha indicato l’undici formato dai giocatori più forti incontrati.

In porta Buffon: «Un grande. È protagonista di parate spettacolari, certe volte è paragonabile a un attaccante per quanto riesca a essere determinante per vincere le partite». In difesa Javier Zanetti («Il miglior terzino mai affrontato, veloce, forte, mi ha dato enormi problemi quando l’ho incontrato»), Thuram («Leggeva benissimo le partite, vinceva molti contrasti fisici»), Koeman («Poteva far partire un attacco da oltre 50 metri»), Roberto Carlos («Il suo punto di forza era correre da una parte all’altra tutto il tempo»).

A centrocampo, sulla fascia destra, Luis Figo: «Amava superare gli avversari, ma era fantastico anche nel distribuire palla». In mezzo, due ex juventini: Zidane («Un tocco di palla meraviglioso. Poteva fare cose con il pallone che non avevi mai visto fare prima») e Davids («Perfetto in un centrocampo con Zidane, si impegnava tantissimo per i compagni di squadra»). Sulla sinistra, Hristo Stoichkov: «Un giocatore completo, con grande immaginazione, tanto che non potevi mai sapere cosa avrebbe fatto».

In attacco, un’insolita coppia ucraino-brasiliana. «Andriy Shevchenko aveva un’incredibile forza. Davvero difficile da fermare, ed era letale di fronte alla porta. Romario lasciava di stucco gli avversari: era un fulmine, poteva fare una Cruyff turn e, prima che potessi rendertene conto, era già scappato via». Come allenatore, Giggs sceglie Marcello Lippi: «Abbiamo giocato così tante volte contro la Juventus che è impossibile non optare per lui. Quando giocavi contro di loro, sapevi che sarebbe stato molto difficile per la grande sapienza tattica di Lippi. E i suoi giocatori avevano grande rispetto per lui».