Spagna-Italia vale il Mondiale

Il duello decisivo per il primo posto nel girone: gli azzurri devono vincere al Bernabéu per evitare complicazioni in ottica qualificazione.

Che settembre 2017 potesse già, in qualche modo, decidere dei destini dell’Italia al Mondiale russo, lo si sapeva da tempo: perché il sorteggio che ha voluto la Nazionale capitare nello stesso girone di qualificazione della Spagna lasciava ben intendere che, alla fine, si sarebbe trattato di una corsa a due per il primo posto nel gruppo. Dopo il pareggio di Torino di poco meno di un anno fa, l’Italia al Bernabéu ha l’obbligo di vincere: nonostante le due Nazionali siano appaiate in classifica a 16 punti, la differenza reti è favorevole alla Spagna (+18 a + 14). Arrivare al secondo posto vorrebbe dire passare dagli spareggi che si disputeranno a metà novembre: sebbene il ranking eviterà agli azzurri formazioni di prima fascia (come, per esempio, il Portogallo, al momento secondo dietro la Svizzera nel gruppo B), la sfida a eliminazione diretta — andata e ritorno — resta un rischio che sarebbe preferibile non correre. Dopo la partita di Madrid, all’Italia resteranno tre impegni valevoli per la qualificazione: martedì prossimo contro Israele, il 6 ottobre contro la Macedonia e il 9 ottobre in trasferta in Albania.

Perché essere ottimisti — Paradossalmente, andare in Spagna con la missione dei tre punti potrebbe facilitare il compito degli azzurri. «Non abbiamo nulla da perdere», ha detto in conferenza stampa Daniele De Rossi. Se all’andata l’incrocio con gli spagnoli era la seconda partita del girone, per di più da giocare in casa, e quindi con l’ipotesi di una sconfitta che sarebbe stata disastrosa per il cammino della Nazionale, ora tempo per fare calcoli non ce n’è più: l’Italia dovrà dare il meglio di sé, senza timori, e questo potrebbe essere una molla in più per i giocatori. Un po’ quello che successe allo Stade de France, in occasione degli Europei: lo spirito battagliero della squadra di Conte regalò ai tifosi italiani una partita memorabile. E agli spagnoli una delusione che potrebbe riecheggiare nelle teste dei calciatori ancora oggi.

La sfida di Torino, terminata 1-1

Perché non essere ottimisti — Ventuno gol fatti e tre subiti nel girone, nessuno scricchiolio nel cammino finora: la Spagna è una squadra davvero difficile da battere. Anche la partita giocata a Torino ha lasciato l’impressione che la selezione iberica sia un passo avanti: l’1-1 finale è stato acciuffato dagli azzurri solo nel finale, con la Spagna che ha avuto il controllo del match per larghi tratti. Il nuovo corso Lopetegui ha restituito freschezza a una squadra apparsa alla fine di un ciclo: se la generazione d’oro, quella dei due Europei e di un Mondiale vinti, è ormai al passo d’addio, il ricambio è già in corso d’opera. Senza che i cambiamenti abbiano scalfito l’idea di gioco di una squadra che ha fatto dell’aura di invincibilità il suo tratto distintivo. E, se non bastasse, c’è anche la storia dalla parte degli spagnoli: l’ultima sconfitta delle Furie Rosse in una gara di qualificazione ai Mondiali è datata 1993.

Le squadre in campo — Alla vigilia del match, l’Italia è ancora un’incognita: difesa a tre? O a quattro? In avanti sarà tridente? Anche se nelle ultime gare abbiamo visto la Nazionale schierata con un 4-4-2, l’impressione è che dietro si ritorni a tre, per quanto l’infortunio di Chiellini complichi i piani. Del resto, nell’ultima partita con la Spagna Ventura ha schierato i suoi con un 3-5-2, e potrebbe fare altrettanto anche a Madrid. Il tandem offensivo sarebbe formato da Belotti e Immobile, ma non è escluso che, a sorpresa, davanti venga preferito un tridente, con Belotti terminale offensivo e Insigne e Candreva sugli esterni. Nella Spagna il milanista Suso è stato convocato per la prima volta, mentre, dopo tre anni di assenza, è stato richiamato David Villa, complice l’assenza di Diego Costa che causa lite con il Chelsea ha saltato il precampionato. Ci saranno anche Saúl e Asensio, i giocatori protagonisti, solo qualche mese fa, dell’eliminazione dell’Italia Under 21 agli Europei di categoria. In attacco, una vecchia conoscenza del calcio italiano, Alvaro Morata.