L’uomo che fa dormire Cristiano Ronaldo

C’è un personaggio nel mondo dello sport professionistico che lavora dietro le quinte, e il suo mestiere è rendere le prestazioni degli atleti più efficienti. Tecnicamente è uno sleep adviser, un consulente del sonno. Nick Littlehales lavora con gli sportivi da oltre vent’anni e il suo cliente più famoso è Cristiano Ronaldo: uno che se può fare qualcosa per migliorare anche di una virgola il suo rendimento non ci pensa su due volte.

In un’intervista all’Independent, Nick ha spiegato di essere stato invitato a Valdebebas, il campo d’allenamento del Real, ai tempi della gestione Ancelotti. Ha conosciuto Ronaldo e lo descrive come un personaggio talmente desideroso di migliorarsi da essere diventato fin troppo curioso, quasi invadente: «Chi ha lavorato con Ronaldo sa che se stai parlando con un compagno di squadra in un angolo dello spogliatoio o con un tecnico a bordo campo lui si avvicina e ti chiede “di che state parlando?, perché l’unica cosa che gli interessa, più di seguire una dieta o copiare i movimenti di un altro, è capire se c’è qualcosa che può far bene al suo corpo».

Littlehales nel suo libro Sleep: The Myth of 8 Hours, the Power of Naps… and the New Plan to Recharge Your Body and Mind si è dimostrato molto scettico sull’utilità delle famose otto ore di sonno, innanzitutto perché «nessuno riesce a dormire così tanto e crea dei ritmi innaturali. Poi ognuno di noi ha il suo sonno ottimale, ma per gli atleti professionisti l’ideale sono cinque piccoli riposini di novanta minuti divisi nell’arco della giornata». Cristiano Ronaldo segue da tempo i suoi consigli, che però non si fermano alle tempistiche. Ci sono anche altri impegni: nei novanta minuti che precedono il riposo, il campione di Madeira non utilizza smartphone, tablet, televisione e schermi di qualsiasi genere.

Dormire bene fa fare queste cose qui

Molto importante, secondo Littlehales, è anche dormire in posizione fetale e in biancheria pulita. Per dormire bene e sentirsi riposati al risveglio è sufficiente un materasso di schiuma di dieci centimetri: ma procurarsene uno non è sempre così semplice. Littlehales ha seguito per molti anni anche i ciclisti di Team Sky e non è stato facile assicurarsi che in ogni tappa del Giro d’Italia, della Vuelta o del Tour de France i ciclisti dormissero sempre sullo stesso tipo di materasso.

Recentemente Littlehales è stato invitato dalla Rugby Football League a parlare ai giocatori delle 16 squadre del campionato. La maggior parte di loro era stressata e il loro problema, secondo il “consulente”, non riguardava la dipendenza da integratori, caffeina o alcool: «Avevano solo bisogno di imparare a dormire».