Tony Blair voleva creare un campionato britannico

Da anni circolano voci sulla possibilità di aggregare le due formazioni storiche e vincenti del campionato scozzese, Rangers e Celtic, alla Premier League inglese. Una suggestione, questa, che spezzerebbe il duopolio quasi assoluto in Scozia dei due club di Glasgow, portandoli a giocare in un campionato molto più competitivo. Ma l’idea non è mai stata appoggiata realmente dalle squadre inglesi. E poi c’è chi, come l’ex Primo Ministro Tony Blair, avrebbe sperato – e forse spera ancora – nella creazione di una British Football League che comprenda diverse squadre di tutto il Regno Unito. Intervistato dalla Bbc in occasione del ventennale del referendum sulla devolution scozzese, Blair ha detto: «So che può suonare un po’ strano, ma per un periodo sono stato ossessionato con l’idea che nel football avremmo dovuto collegare il campionato inglese e quello scozzese. Ho sempre avuto la convinzione che dovremmo cercare un modo per far sentire una connessione nella popolazione britannica».

LONDON - JANUARY 16: Britain's Prime Minister Tony Blair (L) hands over a signed Newcastle United team shirt to the President of Tanzania, Jakaya Mrisho Kikwete as they meet inside 10 Downing Street on January 16, 2007 in London. Kikwete and Blair are both supporters of the English Premiership team based in northern England. (Photo by Alastair Grant-Pool/Getty Images)

Tony Blair, l’uomo che ha riportato il Partito Laburista al governo dopo quasi trent’anni nel 1997, è sempre stato favorevole alla devolution, il decentramento di poteri verso amministrazioni regionali. Durante il suo governo è stata istituita l’Assemblea Nazionale per il Galles, l’Assemblea dell’Irlanda del Nord e il Parlamento scozzese. Quest’ultimo creato proprio pochi mesi dopo il referendum dell’11 settembre 1997, vinto con il 74% dai favorevoli alla creazione di un Parlamento a Edimburgo che svincolasse parzialmente la Scozia da Westminster.