Il calcio del futuro passa dal futsal?

È una discussione aperta, perché il modo di giocare sta cambiando, e Neymar lo dimostra.

In India c’è un Falcao che da anni segna e fa divertire i tifosi ogni volta che scende in campo. Non è il centrocampista con un passato nella Roma degli anni ‘80, non è nemmeno il centravanti del Monaco. È Alessandro Rosa Vieira, e le magie le fa in un campo indoor 40×20, con un pallone piccolo e pesante: Falcao, nonostante i 40 anni di età, è una delle più grandi star del futsal (o calcio a 5) nel panorama internazionale. D’estate gioca nel torneo Premier Futsal, in India, insieme ad alcune ex star del calcio mondiale (Ronaldinho, Giggs, Scholes, Salgado), ma durante l’anno gioca in patria nel Magnus Futsal. In una recente intervista rilasciata al portale online Goal, Falcao ha parlato della popolarità del futsal in Brasile, di Neymar e di come il futsal sia stato fondamentale nel trasformare il talento paulista in un top player del football mondiale. «Neymar, un mio grande amico, come tutti i ragazzini brasiliani ha giocato a futsal a scuola da bambino. Questa è una chiave del suo successo come calciatore di calcio».

L’idea che il futsal – che sta per fútbol de salón, o fútbol sala – sia uno strumento per far crescere i migliori calciatori di calcio a 11 non è una convinzione del solo Falcao. In un’intervista alla Bbc, Peter Sturgess, l’uomo della Football Association deputato a monitorare la crescita dei più giovani calciatori inglesi – quelli dai 5 agli 11 anni –, ha detto: «I giocatori che hanno iniziato a giocare a futsal da piccoli sono quelli che poi nel calcio fanno più strada. È una conseguenza logica, perché è uno sport veloce, rapido, basato su tecnica e tattica, e allena qualità fondamentali per il football». La correlazione tra le qualità di campioni come Neymar, Messi, Kakà, Xavi e Iniesta, e le ore che hanno speso da bambini sui campi indoor di futsal, hanno aperto gli occhi anche alla FA. Le difficoltà nel trovare un giocatore con le qualità dei talenti brasiliani o spagnoli nel Regno Unito hanno convinto la Football Foundation – un organo fondato dalla Premier League, dalla FA e dal governo britannico, che riceve fondi dai vertici del football inglese e dal dipartimento di Cultura, Media e Sport – a stanziare 300mila sterline da destinare alle scuole, ai college e alle leghe giovanili per costruire 200 campi dedicati al futsal dove far giocare fino a 12.000 ragazzini ogni anno.

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L’Inghilterra è solo un puntino sulla mappa del futsal mondiale, al 56esimo posto del ranking Fifa, dietro anche al Mozambico e alle Isole Salomone. Ma vuole invertire la rotta. Il ct della Nazionale inglese, Michael Skubala, è stato recentemente intervistato dal Guardian: «C’è bisogno di incrementare il calcio a 5 nelle scuole. Fin quando non miglioreremo, la Nazionale inglese di calcio non vincerà mai un Mondiale. Il futsal dà grandi ritorni nel calcio: il primo è quello di migliorare sensibilmente i ragazzi nella capacità di prendere decisioni in frtta, perché costretti a ragionare in spazi e tempi ristretti».

Un campo piccolo, infatti, aiuta a controllare la palla negli spazi stretti, a migliorare i passaggi e gli 1-contro-1 sia in attacco sia in difesa, e forma giocatori tatticamente più duttili, costringendoli a muoversi in maniera fluida per il campo. Poi ci sono alcune peculiarità del calcio a 5, come controllare la palla con la suola, spostarla sempre con la suola per cambiare direzione, o tirare di punta – come ha fatto Dybala contro il Sassuolo, sabato 16 settembre – che nel calcio possono servire come armi sorprendenti e molto vantaggiose. E poi c’è la palla, più pesante e più piccola, che allena il passaggio rasoterra e soprattutto il controllo, perché nel futsal, uno sport in cui la partita si consuma in 40 minuti di ritmo altissimo, proprio il controllo è un’arma letale.

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La cultura sportiva inglese è parte integrante della questione e non può rimanere fuori da un discorso di questo tipo. Partendo da lontano, in Inghilterra l’autunno è sinonimo di pioggia pressoché costante ogni giorno, e freddo, e quindi campi da calcio rovinati. E l’inverno è anche peggio. Il futsal – che non deve essere preso come la panacea di tutti i mali, ma uno strumento da usare saggiamente – vuole trovare una soluzione anche a questo: uno sport indoor non risente delle condizioni atmosferiche, e i ragazzi potrebbero praticarlo dodici mesi all’anno senza preoccupazioni. Ma la cultura sportiva britannica poggia – ancora – su uno stereotipo machista, come dimostrò il divieto, da parte di Alex Ferguson, di utilizzare calzamaglie e scaldacollo negli allenamenti. Negli ultimi anni, tuttavia, è diventata meno impermeabile. Si è fatta ammaliare dalle qualità di talenti “latini” sbarcati in Premier League come Juan Mata e David Silva, e sente il desiderio di mettersi al passo. D’altra parte il futsal nasce in America Latina negli anni ‘30, più precisamente in Uruguay, e con il mondo anglosassone ha pochi legami. Non è un caso che le Nazionali più forti in questo sport siano Brasile, Spagna, Portogallo, Argentina.

Solo gli Stati Uniti, nel mondo anglosassone, hanno raggiunto buoni livelli, e grazie a una programmazione attenta che ha portato alla costruzione di un’architettura radicata nella geografia locale. In un articolo del 2016 su Goalnation, il portale dedicato al soccer giovanile, si descrive la suddivisione su più livelli del calcio giovanile statunitense: «La Us Youth Futsal ha stilato un programma in cui i giocatori provenienti da tutto il Paese si riuniscono in piccoli Camp regionali, poi i giovani più talentuosi avanzano ai nazionali. Lì, i migliori vengono scelti per rappresentare gli Stati Uniti a livello internazionale». Recentemente anche la Germania sta raggiungendo buoni risultati nelle competizioni internazionali di futsal. Passi avanti che hanno il 2012 come data di riferimento: anno in cui la federazione calcistica tedesca ha deciso di rivoluzionare il calcio a 5 del Paese. I calciatori del futuro, a quanto sembra, cresceranno anche nei campi indoor.

 

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