Non è un bel momento per Ronaldo

Quaranta tiri, un gol in campionato: CR7 non riesce a essere se stesso, e il Real Madrid, a -8 dal Barcellona, ne sta risentendo.

Le mani sui fianchi, il capo chino, il disappunto e lo smarrimento sul volto. Persino negli atteggiamenti Cristiano Ronaldo sembra impersonare una versione di sé non autentica. Lui prova, ci riprova, ma sembra che il pallone abbia padroni diversi, e di punto in bianco si sia messo a disobbedirgli. È calzante il video de El Día Después, che sorveglia il portoghese nel corso della partita contro il Getafe, giocata a metà ottobre: la frustrazione, le lamentele con i compagni e i raccattapalle, la disperazione – totale, inattesa, forse sconosciuta – per un tocco apparentemente facile sbagliato sotto porta. Poi, il gol, la liberazione: quello, però, sarà l’unico in campionato, finora.

Nel weekend il Real Madrid ha perso a Girona, ed erano dieci stagioni che i blancos non venivano battuti da una neopromossa – allora era stato l’Almería. Soprattutto, il distacco dal Barcellona si è ampliato: ora sono otto punti dal primo posto, e mai, nella sua storia, il Madrid ha recuperato uno svantaggio così grande per poi vincere il campionato. Il simbolo di quella che appare, pur prematura, come una resa è proprio Ronaldo: anche se in Champions viaggia alla solita media – cinque reti in tre partite, capocannoniere della competizione insieme a Kane – un solo gol in Liga è la fotografia di un momento di difficoltà, personale e di squadra. Contro il Girona il portoghese ha tirato sette volte, perfettamente in linea con la sua media stagionale: conclude 6,7 volte a partita, più di tutti in campionato. Ma, se con una botta dal limite dell’area ha propiziato il gol di Isco, complice un intervento non perfetto del portiere avversario, gli altri tentativi sono stati innocui, superflui. La prestazione del secondo tempo, con il Real già rimontato, è stata molto deludente. Non un bel modo per godersi il Best Fifa 2017, vinto in settimana.

La prestazione contro il Girona

Le difficoltà stagionali sono cominciate con la squalifica rimediata ad agosto: espulso in Supercoppa spagnola, al Camp Nou, per aver spintonato l’arbitro – dopo, peraltro, aver segnato un gran gol – Ronaldo ha dovuto saltare cinque partite, il ritorno della Supercoppa e le prime quattro di campionato. Gare in cui il Real ha faticato – due vittorie e due pareggi – ma il ritorno in campo del portoghese è coinciso con il primo ko stagionale, in casa contro il Betis. Nelle successive quattro gare la squadra di Zidane ha sempre vinto, anche se Ronaldo ha messo a segno solo il gol, decisivo, contro il Getafe, prima del tracollo contro il Girona. Dove, ancora una volta, è emerso il nervosismo del portoghese, che sugli sviluppi di un calcio piazzato ha strattonato con eccessiva foga, fino a mettergli le mani in faccia, il suo marcatore Pere Pons.

È vero che, da quando ha passato i trent’anni, Ronaldo ha sempre avuto una timida partenza, a livello realizzativo, in campionato: nelle prime sei giornate disputate, l’anno scorso aveva segnato appena due volte, e due stagioni fa le marcature erano state sì cinque, ma tutte arrivate in una sola partita (contro l’Espanyol). Però quelle due versioni del Real restavano competitive, vincenti, pienamente in corsa per il titolo: non avevano bisogno, in definitiva, che Ronaldo si caricasse la squadra sulle sue spalle. Ma questa squadra preoccupa: è esageratamente flemmatica, sparisce dal campo troppo spesso e per lunghi tratti, senza Isco non brilla per fantasia, e il punto di forza di Zidane non sono certo le intuizioni tattiche – come a Girona, dove il passaggio a una difesa a tre non ha portato a nulla di sperato. E i singoli faticano: Bale soffre continuamente di problemi fisici, Benzema ha segnato appena due gol stagionali, e i giovani – Dani Ceballos, Borja Mayoral, Marcos Llorente – finora non hanno offerto il contributo sperato. Con l’assenza di Morata, molto prezioso lo scorso anno, che si sta facendo sentire più del previsto.

Ecco perché il Real avrebbe bisogno di un Ronaldo molto più trascinatore, ma i numeri, finora, gli danno torto. Per segnare quell’unica rete contro il Getafe, Ronaldo ha tirato 40 volte: di tutti i giocatori che hanno segnato almeno un gol tra i top 5 campionati d’Europa, il portoghese è quello ad avere la peggior percentuale gol/tiri (2,5 per cento). Come si vede nella grafica sottostante:

ronaldo