Gigi, azzurro

Una serie di parate che ripercorrono la storia di Gianluigi Buffon con la maglia della Nazionale.

«Dispiace non per me. Dispiace per il movimento, perché abbiamo fallito qualcosa che anche a livello sociale poteva essere importante. C’è mancata l’energia e la lucidità per fare gol. C’è futuro per il calcio italiano, perché abbiamo orgoglio e capacità di rialzarci. Il futuro è nelle mani di gente come Gigione Donnarumma e Mattia Perin, che sono sicuro non mi faranno rimpiangere». Con i saluti a Chiellini, Barzagli e Bonucci la carriera in Nazionale di Gianluigi Buffon giunge al termine. Con l’addio del capitano, primo ad andare davanti alle telecamere dopo l’eliminazione degli azzurri, finisce una vera e propria era della Nazionale italiana. Dopo 175 partite disputate, vent’anni di carriera e una Coppa del mondo vinta. Cresciuto in un’epoca di grandi attaccanti, Buffon ha scelto di fare il portiere, e questa è stata la fortuna più grande per il calcio italiano, tutto. A vent’anni dalla qualificazione alla Coppa del mondo ottenuta nella bufera di Mosca, entrato per sostituire un infortunato Gianluca Pagliuca, il portiere della Juventus ha chiuso la sua vita in azzurro. Abbiamo scelto alcune delle migliori parate della sua carriera per celebrare il numero 1 più forte ad aver vestito la maglia della Nazionale italiana.

1997: Russia vs Italia

Il primo miracolo con la maglia della Nazionale

La parata con cui si distende per respingere alla sua sinistra il tiro di Alenitchev è il biglietto da visita con cui il ragazzo che difende la porta del Parma si presenta al mondo. Passati i Pagliuca e i Peruzzi, Buffon diventa in breve tempo il guardiano della porta azzurra. Se l’Europeo del 2000, perso per una mano rotta, rappresenta poco più di un semplice incidente di percorso, 5 Mondiali e 4 Europei disputati sono il sinonimo di una presenza sicura e costante nella storia dell’Italia calcistica. Di Buffon ha sempre affascinato la costanza, la capacità di mantenersi integro e preservare la propria forma di competizione in competizione. Le parate di Buffon sono state, al pari delle idee euclidee di Pirlo, una splendida costante nella storia recente della Nazionale.

1998: Italia vs Paraguay

Quando ancora non esisteva la gol line technology

Il 22 aprile 1998, al Tardini di Parma, si gioca un’amichevole tra Italia e Paraguay. È lo stadio di Buffon, ancora tra i pali dei ducali a livello di club. È una gara che ha la genia dei Maldini presente in continuità tra campo e panchina. Paolo, che di quella Nazionale è il capitano, realizza la rete dell’uno a zero con un colpo di testa su punizione di Del Piero. Dopo un gran gol di Moriero in rovesciata, Buffon si prende la scena deviando un tiro estremamente ravvicinato. Una parata incredibile per prontezza di riflessi e capacità di distendere le braccia. Nella sua autobiografia, l’ha definita la sua miglior parata in carriera.

2009: Italia vs Bulgaria

Anche qui, la bellezza della parata batte la possibilità che il pallone abbia superato la linea

Qui siamo di fronte a un Buffon decisamente più maturo. Nonostante le vittorie ottenute e le gare giocate con la Nazionale, i riflessi del numero 1 sono sempre piuttosto elastici. Da un calcio d’angolo di Jankov, Martin Petrov colpisce di prima mandando la palla al sette: il modo con cui Buffon si allunga a respingere il pallone destinato in rete è una prova che la forza di gravità può essere sconfitta.

2006: Germania vs Italia

La plasticità dei movimenti

Il Mondiale che più di una generazione ricorderà come il momento più bello della vita. Quello che è più facilmente è passato alla storia è la rete di Grosso e il contropiede di Del Piero, Gilardino, Totti, Cannavaro. Su una ripartenza molto rapida della Germania, il pallone arriva a Podolski largo a sinistra. Nonostante il tiro del giocatore tedesco arrivi abbastanza centrale, è forte e indirizzato verso l’alto, con una parata a inarcarsi, Buffon mette la propria firma sulla gara che difficilmente gli italiani dimenticheranno.

2008: Italia vs Romania

Scarso a parare ai rigori a chi?

Un errore spesso ripetuto è l’idea per cui Buffon non sia un buon portiere nel parare i rigori. All’Europeo della Nazionale guidata da Donadoni, dopo una sconfitta per 3 a 0 subita dall’Olanda che stravincerà il nostro girone, con la Romania è già una sfida da eliminazione. Con il gol di Mutu e l’immediato pareggio di Panucci, al minuto 81 è ancora l’ex Fiorentina sul dischetto: Buffon si distende a sinistra ma la palla centrale viene deviata con una combo speciale di mano destra più piede. Una parata fondamentale per il cammino successivo degli azzurri, concluso ai quarti di finale con la sconfitta ai rigori contro la Spagna.

2006: Italia vs Francia

 
Il trademark di Buffon: il volo all’indietro

Prima che il “grande atto” si consumi, prima della testata che mette fuori scena un’icona del calcio degli anni Zero, c’è stato un momento in cui la storia sarebbe potuta essere scritta con un finale alternativo. È il secondo tempo supplementare e la Francia allarga il gioco proprio con il suo numero 10. Il pallone arriva largo a destra a Willy Sagnol che chiude questo triangolo larghissimo con un cross sulla testa di Zizou. Quando il pallone sta toccando il guanto destro del portiere italiano, Buffon è in volo come soltanto un esemplare di volatile bellissimo è capace di fare. Il finale della storia lo ricordiamo bene ancora tutti.