Il modo giusto per affrontare il Manchester City?

Il Bristol City, squadra di Championship, ha giocato una gara a viso aperto, in controtendenza rispetto alle squadre inglesi che hanno incrociato Guardiola.

In English Football Cup, la seconda coppa nazionale inglese per ordine di importanza, gli occhi sono puntati sul Bristol City, formazione di Championship (al momento terza in classifica) che è riuscita ad arrivare fino in semifinale dopo aver eliminato alcune squadre di Premier League – tra cui il Manchester United, ma anche Crystal Palace, Stoke City e Watford. Per arrivare alla finale di Wembley, però, la squadra allenata da Lee Johnson – una decina di anni fa giocatore del club – deve superare il peggior avversario possibile: il Manchester City, capolista in Premier League e praticamente imbattuto in stagione (se si esclude la sconfitta in Champions contro lo Shakhtar, a qualificazione agli ottavi però già ottenuta). L’andata della semifinale, giocata all’Etihad Stadium, non è andata malissimo per il Bristol City, che ha perso soltanto 2-1, un risultato che non esclude clamorose possibilità di rimonta nel match di ritorno in programma il 23 gennaio.

Il Bristol City era addirittura riuscito a passare in vantaggio in chiusura di primo tempo, con un calcio di rigore realizzato da Bobby Reid; i padroni di casa hanno poi ribaltato il punteggio con i gol di De Bruyne al 55′ e di Agüero al 92′. Una vittoria faticosa per Guardiola, che a fine partita ha fatto i complimenti a Johnson: «Mi ha detto che abbiamo giocato meglio della maggior parte delle formazioni di Premier League che hanno fatto visita al City», ha svelato il tecnico del Bristol City. I Robins, nonostante l’avversario di livello, non hanno snaturato il loro stile di gioco, basato su un calcio offensivo e sul pressing a tutto campo. Proprio da una situazione del genere è scaturito il vantaggio degli ospiti: Mangala, attaccato da Brownhill, ha perso palla sulla propria trequarti, e Stones ha atterrato in area di rigore Reid – che poi ha trasformato il penalty che si era conquistato.

Il vantaggio del Bristol City (fallo più trasformazione del calcio di rigore)

Un atteggiamento che è stato molto apprezzato dai commentatori inglesi, che hanno visto nell’approccio alla gara del Bristol City un modo efficace di prendere le contromisure alla squadra di Guardiola. Craig Bellamy, ex giocatore del City e oggi opinionista di Sky Sports, ha detto: «C’è una specie di convinzione che, per battere il Manchester City, bisogna stare tutti dietro la linea della palla, e aspettare un loro errore o un calcio piazzato. Il Bristol City invece è stato aggressivo, come lo è in ogni partita. Sapevano quello che stavano facendo, erano organizzati: cercavano di isolare alcuni giocatori palla al piede e penso che questo sia stato intelligente. Un sacco di squadre vanno all’Etihad praticamente sicure di perdere: ma allora perché non essere più coraggiosi? Se devi perdere, fallo secondo le tue idee. Preferirei perdere in questo modo piuttosto che mettendo tutti dietro a protezione. Esci dallo stadio deluso se non te la giochi, invece il Bristol City ha sì perso, ma affronterà la prossima partita con grande fiducia. Penso che un paio di club di Premier League possano imparare da loro».

In effetti, molte formazioni di Premier hanno perso all’Etihad in malo modo: nell’ultima giornata disputata, per esempio, il Watford era sotto di due reti dopo appena 13 minuti. Altre squadre hanno chiuso con un passivo pesante: Tottenham e Bournemouth hanno incassato quattro reti, Liverpool e Crystal Palace cinque, lo Stoke City addirittura sette. Persino big come Chelsea e Manchester United, quando hanno affrontato i Citizens, per di più in casa, hanno optato per un atteggiamento attendista – finendo, in ogni caso, per perdere. Il Bristol City ha messo in conto la superiorità tecnica degli avversari – il possesso palla degli ospiti si è attestato intorno al 32 per cento, comunque un dato superiore a quello di molte squadre di Premier nella stessa circostanza – ma ha attaccato con tanti uomini ogni volta che ne ha avuto occasione: nel primo tempo hanno tirato tre volte in porta, contro le due della formazione di Guardiola. «Abbiamo giocato davvero un buon calcio», ha detto Johnson. «I giocatori hanno fatto il loro, non avevano paura di giocare palla». Il Bristol City ha anche dimostrato una particolare furbizia: quella di pressare più di tutti Mangala, il giocatore più in difficoltà palla al piede. «Il pressing in quell’occasione è stato fantastico, è qualcosa su cui lavoriamo tantissimo», ha concluso il tecnico dei Robins.