Chissà perché Mourinho fa giocare McTominay

Crede davvero nel giocatore o è solo un modo per punire Pogba?

Scott McTominay è da quest’anno stabilmente nel giro della prima squadra del Manchester United. In poco tempo, il suo impiego è stato sempre maggiore: ha giocato nelle ultime due partite di Premier League e nelle ultime due di Fa Cup, partendo in tre di esse da titolare. Poi nella gara di Champions contro il Siviglia di mercoledì scorso, con il ritorno di Pogba tra i convocati, sembrava dovesse riprendere posto in panchina. Invece ha giocato dal primo minuto, confinando l’ex juventino tra le riserve – che poi è sì entrato già nel primo tempo, ma solo per via dell’infortunio di Herrera.

Quello che non appare chiaro, e su cui gli stessi media inglesi si interrogano, è da dove nasce la predilezione di Mourinho per il 21enne dell’academy: contro il Siviglia la sua prestazione non è stata eccezionale. Jonathan Liew, sull’Independent, ha scritto che «l’anonimato è la qualità che ha scelto McTominay. Anche lo speaker del Sánchez Pizjuán ha avuto difficoltà nell’identificarlo: “Scott… McTominigh!”, è stato il suo tentativo migliore». E ancora: «In partita non lasciava tracce, non emetteva nuvolette di vapore. Gli highlights su Youtube mettono in risalto una prestazione fatta solamente di corsa. Sin dall’inizio il suo ruolo è stato chiaro: fronteggiare i due centrocampisti centrali del Siviglia, ma non fermandoli o sfidandoli: semplicemente stando lì. Quello che non ha fatto è stato toccare palla. Il suo compito non era conquistarla, né creare gioco, ma privarsene, scaricarla altrove. Anche il suo unico tiro della partita, da circa 25 metri, è sembrato rispettoso, senza che ci fosse davvero l’intento di sfidare il portiere avversario. L’unica volta che ha provato a premiare la profondità per Mata, ha sbagliato. L’unica volta, verso la fine della partita, che ha provato a inserirsi in area di rigore, non è riuscito a saltare il primo difensore».

La prestazione di McTominay a Siviglia

È vero che Mourinho ha impostato la partita in Spagna sulla rinuncia a esporsi, preferendo non subire gol e provare a vincere al ritorno, a Old Trafford: la scelta di McTominay potrebbe rispondere a questa strategia. Ma è pur vero che un tecnico navigato come il portoghese sa benissimo quali reazioni avrebbe avrebbe suscitato la sua scelta, con la questione Pogba immancabilmente in primo piano. Nelle ultime cinque partite, il francese è stato sostituito due volte e per tre volte non ha fatto parte dell’undici titolare. Al giornalista di Bt Sport che lo ha incalzato sulla questione, Mourinho è apparso piuttosto polemico: «Fai tre domande, e tre sono su Pogba. Non ne hai altre?». I media inglesi scrutano attentamente tutto quello che accade tra i due, e non c’è giorno che non si metta in evidenza un rapporto diventato critico. Nelle ultime ore, il Sun ha raccontato della velenosa frecciata di Mourinho nei confronti di Pogba: «Guarda la targhetta che c’è fuori dalla mia porta», intendendo che, in quanto allenatore della squadra, le decisioni spettano a lui. Scelte di cui il francese si sarebbe lamentato a colloquio diretto con il portoghese.

Dopo la partita di Siviglia, Mourinho – come prevedibile – ha difeso la sua decisione: «Se fossi in voi, anziché su Pogba, chiederei al tecnico del Manchester United se è d’accordo sul fatto che McTominay ha fatto una gran partita. La mia risposta sarebbe sì, ha fatto una gran partita. Sembrava un veterano, un giocatore con grande maturità, con senso tattico e senso di responsabilità, bravo palla al piede e nel pressing. Sembrava un giocatore con decine e decine di match di Champions League alle spalle. Un giocatore fantastico come Banega non è riuscito a dimostrarlo, perché non aveva lo spazio per fare quello che sa fare».

Gli highlights dello 0-0 del Sánchez Pizjuán

Nella guerra tra Mourinho e Pogba – che, chissà, potrebbe anche cambiare squadra in estate, come molti giornali affermano – Scott McTominay sta avendo un’improvvisa ed enorme occasione per mettersi in luce. Se Mourinho lo ha scelto, è forse anche per il suo modo di essere, oltre che per le sue doti da calciatore: silenzioso, umile, ubbidiente. Decisamente un prototipo diverso dal giocatore estroso, e particolarmente mediatico, che è Pogba, fino al 2016 l’acquisto più caro nella storia del calcio. L’improvvisa popolarità, riporta Espn, potrebbe valere a McTominay la convocazione da parte dell’Inghilterra, anche per anticipare l’eventuale chiamata dalla Scozia (è eleggibile per entrambe le Nazionali). Finora, il 21enne non ha mai ricevuto convocazioni, nemmeno ai livelli Under. «Per me è molto importante ripagare la fiducia del tecnico», ha detto McTominay. «Grandi serate, grandi occasioni. Questo è quello che voglio nella mia carriera».