Chi schierare tra Higuaín e Dybala?

In vista del Tottenham, quale soluzione migliore per Allegri, per poter sfruttare al meglio le carte offensive.

Fino a questo momento, Sampdoria-Juventus è stato il principale spartiacque tattico per quanto riguarda la stagione dei bianconeri. Nonostante una produzione offensiva elevata, Allegri era preoccupato in particolar modo per la tenuta di un centrocampo a due spesso sovrastato: la squadra era lunga e perforabile (ben 14 gol subiti in 13 giornate). Il passaggio alla mediana a tre ha risolto molti problemi difensivi (da Juve-Inter, 11 clean sheet su 12) ma ha generato interrogativi, seppur di natura diversa, sullo sfruttamento di Paulo Dybala e Gonzalo Higuaín. Gli infortuni non hanno poi aiutato la loro coesistenza (la Joya ha patito uno stop di un mese e mezzo), quindi ci si ritrova alla vigilia di Tottenham-Juve con seri dubbi sul fatto che possano partire insieme dal primo minuto.

Gli argentini nel 4-3-3

Per quanto un 4-3-3 potesse sembrare il modo migliore per avvicinare il Pipita sottoporta e sfruttare le sue incredibili doti negli ultimi metri (basti pensare al Napoli 2015/16), sono paradossalmente aumentati i suoi compiti nella zona di rifinitura. Vero è che Allegri da inizio stagione sta cercando di sfruttare Douglas Costa principalmente su tracce interne, tuttavia senza Dybala viene un po’ a mancare il raccordo centrale, ossia un trequartista/mezzapunta in grado di giostrare tra le linee. Higuaín diventa quindi il principale riferimento nella zona di rifinitura: si trova costretto ad abbassare parecchio la propria posizione nel tentativo di legare i reparti e dare soluzioni di passaggio a una trequarti altrimenti svuotata. Tant’è che in molte partite, nonostante prove di alto livello, è mancata sia la rete sia, più in generale, la pericolosità sotto porta (da Juve-Inter a Chievo-Juve appena 0.08 di xG, contrariamente agli 0.16 di prima). Di recente è poi tornato ad essere incisivo anche in avanti, ma più a causa di una condizione quasi straripante (basti pensare ad Atalanta-Juve) che non di un contesto tattico cucito su misura per lui.

Il gol di Mandzukic a Bologna fotografa bene le peculiarità di Higuain nel 4-3-3. Il Pipita viene incontro e libera spazio alle proprie spalle, con Pjanic che riesce a servire ottimamente l’inserimento del croato

Su Dybala c’erano, fin dal principio, dubbi assai maggiori, alimentati dallo stesso Allegri. Già nella conferenza pre-Genoa di Coppa Italia il tecnico toscano aveva detto chiaramente che in questo sistema l’ex Palermo potesse solo ricoprire la posizione di prima punta (cosa che fece in quella partita, con tra l’altro ottimi risultati). Provando a entrare nella mente di Allegri, probabilmente l’allenatore teme che, in assenza di interni e terzini che a destra diano ampiezza, alla Joya tocchino ricezioni troppo larghe, in zone dove non possa fare la differenza. Inoltre, con le larghe fasi di difesa posizionale a cui ricorre la Juve, Dybala probabilmente non è adatto a ricoprire l’ala destra nel 4-1-4-1 con cui sono soliti i bianconeri schierarsi oggi in non possesso. Tant’è che, prima dell’infortunio, Allegri è ricorso a formule molto ibride e flessibili nel tentativo di inserire l’argentino. Contro il Cagliari, per esempio, il 4-3-3 è rimasto tale solo sulla carta: in campo, la Juve era schierata con un chiaro 3-5-2 con Bernardeschi largo a destra e Dybala partner di Higuaín. In non possesso, poi, si vedeva il classico 4-4-2.

Cosa può dare Dybala a Londra

Oltre al poter disporre di un giocatore dall’immensa classe, l’utilizzo di Dybala a Londra aiuterebbe la Juve a risolvere o comunque limitare alcune delle principali problematiche emerse nella gara di andata. Una di queste è senza dubbio l’efficiente gegenpressing con cui il Tottenham di Pochettino ha schiacciato la Juve per larghe fasi della gara, recuperando costantemente palla in avanti e impedendo ai bianconeri di risalire il campo.

Nel tentativo di avere un uomo tra le linee in grado di spaccare in due gli avversari tramite break improvvisi, Allegri aveva scelto di sperimentare utilizzando Douglas Costa come mezzala sinistra nel 4-3-3. Tuttavia, complice la straordinaria aggressione degli Spurs e la tendenza del brasiliano ad allargarsi su tracce esterne, raramente i bianconeri sono riusciti ad imbeccarlo come era nelle intenzioni. Inoltre, la Juventus ha sofferto difensivamente come poche volte negli ultimi anni, col Tottenham che è riuscito a disordinare la struttura difensiva della Vecchia Signora con grande profitto (non è parsa azzeccata da parte di Allegri la scelta di ritornare a due in mezzo). Fallimentare la prima pressione, con Dembélé che ha goduto di grande libertà sia nello smistare il gioco che nelle sue conduzioni palla al piede, confezionando una delle migliori prestazioni della sua carriera (95 passaggi a 6 dribbling riusciti).

Nel tentativo di coprire meglio l’area, la Juve è passata da un 4-4-2 a un 5-4-1 con Costa largo a sinistra. Ciò però ha dato ulteriore libertà ai centrocampisti (Dembélé, Dier ed Eriksen) degli Spurs, che con ancora meno pressione hanno dominato in mezzo

Oltre a costituire un importante riferimento tra le linee per ribaltare l’azione, il numero 10 della Juve può rivelarsi utile anche in possesso. Anche se magari poco appariscente, Dybala è in grado di offrire prestazioni difensive di livello. Quando la Juve si schiera con il 4-4-1-1, la Joya tendenzialmente va a schermare il metodista rivale con costanza e attenzione, ostacolando così l’avvio della manovra avversaria. Ne è un esempio il Napoli-Juve di campionato, dove Dybala ha svolto un lavoro encomiabile su Jorginho, impedendo al centrocampista argentino di ricevere alle spalle degli attaccanti bianconeri.

A Napoli la Juventus si è schierata col 4-4-1-1 e la priorità di coprire il centro del campo, fulcro del gioco di Sarri. In fase di non possesso, Dybala si stacca molto da Higuaín per impedire da parte dei difensori la soluzione di passaggio verso Jorginho

Oltre al suo valore assoluto, la Juventus senza Dybala in campo perderebbe molto dal punto di vista tattico, rischiando di soffrire nuovamente proprio gli aspetti con cui il Tottenham ha messo in difficoltà i campioni d’Italia a Torino. Di certo, una delle priorità sarà impedire a Dembèlè di poter disputare un match come quello dell’Allianz Stadium.

Chi schierare contro il Tottenham

Nonostante già nella conferenza pre-Lazio Allegri si fosse detto ottimista sulla presenza di Higuaín a Wembley, col suo recupero si sono prosciugati i dubbi su chi effettivamente giocherà al centro dell’attacco. D’altronde, sarebbe stata una perdita tremenda la sua capacità di tenere palla e smistare il gioco contro una squadra che soffre nel ripiegamento e nella copertura del lato debole,visto che la squadra di Pochettino accompagna l’azione con tanti uomini.

Contro il Tottenham la Juve dovrà cercare, contrariamente alla gara di andata, di essere equilibrata in entrambe le fasi. Susciterebbe clamore lo schierare Dybala largo nel 4-3-3. Per quanto Allegri ami sperimentare in Champions League, le sue dichiarazioni sul tema sembrano categoriche. Inoltre, sarebbe davvero un azzardo provare questa soluzione in un contesto del genere visto che, a causa dell’infortunio patito a Cagliari, ma si sono avute le occasioni per provarlo con continuità in questa disposizione tattica.

Se però non si volesse rinunciare alla possibilità di giocare fin dal primo minuto coi giocatori forse più talentuosi della squadra, Allegri potrebbe replicare il modulo che per il momento ha ottenuto la vittoria più importante del campionato. Ossia, il 4-4-2 vistosi al San Paolo, con Douglas Costa a destra e Matuidi a sinistra. Ciò darebbe completezza e flessibilità tattica ai bianconeri, che sarebbero in grado di attaccare velocemente e, allo stesso tempo, di coprire bene il campo sia al centro che sulle corsie esterne. Oltre ai già analizzati apporti tattici, Dybala non renderebbe poi Higuaín l’unico riferimento al centro, dando quindi più varietà alla manovra offensiva bianconera.

Inoltre, la conduzione palla al piede di Douglas Costa – più bravo rispetto agli argentini ad agire in spazi larghi – può spaccare in due il Tottenham, soprattutto se dovesse giocare Lamela. Contrariamente a Son, l’argentino entra dentro il campo, con Davies alto a dare ampiezza. Gli Spurs potrebbero soffrire soprattutto su quel lato la transizione negativa, e oltretutto verrebbero a crearsi maggiori spazi e più libertà offensiva per Dybala e Higuain. Questo 4-4-2 sembra nel complesso la formazione più coerente dal punto di vista tattico che possa schierare Allegri. Bisognerà vedere se il tecnico livornese, come suo solito, preferirà disporre di un possibile cambio di livello dalla panchina a gara in corso o se alla fine sceglierà di “rischiare”, schierando tutti i propri calciatori più forti fin dal primo minuto.