Come funziona la lega esports di Nba

Prenderà il via tra poche settimane, con la partecipazione di 17 franchigie.

La cornice del Madison Square Garden, il commissario Adam Silver ad annunciare le scelte, il palco con uno schermo animato alle sue spalle, il pubblico in sala e la diretta su Nba Tv (solo per il primo giro) e su Twitch. Secondo il Washington Post, il draft del primo campionato di esports sul videogioco Nba 2K disputato mercoledì 4 aprile ha avuto il «look and feel», l’aspetto e le sensazioni, dei veri draft che la lega professionistica più famosa del mondo organizza ogni anno dal 1947.

Peccato che, appunto, si trattasse di un evento dedicato agli esports. La Nba 2K League è stata annunciata nel maggio 2017 e inizierà a maggio 2018. Parteciperanno 17 delle 30 franchigie della Nba: ci sono i Golden State Warriors (con la Warriors Gaming Squad), i Cleveland Cavaliers (Cavs Legion GC) e i Boston Celtics (Celtics Crossover Gaming), mancano le due squadre di Los Angeles, Lakers e Clippers, e i Chicago Bulls. Come nei veri draft, nei primi cinque round ogni team ha scelto un videogiocatore per ruolo (playmaker, guardia, ala piccola, ala grande e centro), poi al sesto ha selezionato uno dei 102 player rimasti.

Chi è stato draftato al primo giro guadagnerà 35 mila dollari a stagione, gli altri 32 mila. Tutti hanno firmato un contratto di sei mesi: trasporto e casa sono a carico della lega, così come copertura medica e trattamento pensionistico. Le squadre avranno degli sponsor (Cleveland la Nestlè, i Knicks la banca Chase) e venderanno inserzioni pubblicitarie attraverso patch virtuali e scritte dentro i palazzetti del videogioco. Si stima che il mercato degli esports, nel 2017, abbia generato introiti per circa un miliardo di dollari.

Le partite si giocheranno sulla versione per pc di Nba 2K18 negli studi della lega, quindi tutti i player si sfideranno faccia a faccia. Ogni giocatore avrà il suo ruolo in campo proprio come permette di fare la modalità Pro-AM del videogioco. Nella prima stagione non sarà possibile effettuare trade tra le varie franchigie. Al draft si sono candidate 72 mila persone che hanno dovuto vincere almeno 50 partite tra l’1 e il 31 gennaio 2018 e tra queste ne sono state individuate 102.

La prima scelta è stato Artreyo Boyd, conosciuto come Dimez, nuovo playmaker dei Mavs Gaming di Dallas. L’ha annunciato Adam Silver dicendo, alla fine, «from Cleveland, Ohio». Dimez ha 23 anni e, per bravura, provenienza e percorso, è già stato paragonato a LeBron James. «Il LeBron James di Nba 2K», ha titolato Usa Today. Chiamano anche lui “The King” e il motivo è semplice: «Solo quest’anno ho disputato sei finali su otto e ne ho vinte quattro di fila. Anche LeBron, qualsiasi cosa accada, va sempre in finale».

Su Twitter Dimez ha oltre 12 mila followers e pubblica costantemente i suoi risultati. Lo scorso settembre la sua squadra ha vinto una partita 136-55 e lui, che con tutta probabilità voleva divertirsi un po’, ha chiuso con zero tiri tentati, un rimbalzo e 55 assist. Un’altra volta, a febbraio, ha fatto 51 punti in una sola gara, più di tutti gli avversari messi insieme (48). Ma non avrebbe mai pensato di essere draftato da una franchigia professionistica di Nba 2K. «Mi ricordo che ai tempi di Modern Warfare 2 tutti giocavano in modo competitivo e io pensavo: “Perché 2K non fa lo stesso?”. Ora 2K è tutta la mia vita, gioco ogni giorno più tempo possibile, sia su Xbox sia sulla Playstation», ha detto a Usa Today. Dimez gioca online da una decina d’anni, «da Nba 2K9», e a The Post Game ha aggiunto: «Ho capito di essere bravo con Nba 2K10 e Nba 2K11. Quando sei il numero 1 al mondo per due anni inizi a dire: “Hey, sono forte”». E ancora: «Se dovessi paragonarmi a due giocatori veri, direi Kyrie Irving per i movimenti e il modo di tirare e Chris Paul per come passo la palla e guido la mia squadra».