Steph Curry non crede che l’uomo sia stato sulla Luna

E la Nasa l'ha invitato a Houston per cambiare idea.

Lo scorso lunedì Stephen Curry è stato ospite con André Iguodala del secondo episodio di Winging It, il podcast di The Ringer. Più che per i temi affrontati – dal golf a Vince Carter che racconta a Steph di quando giocava con il padre – la puntata ha avuto grande diffusione per alcune precise parole del due volte MVP in merito allo sbarco dell’uomo sulla Luna. Durante il podcast Curry ha chiesto il parere degli altri giocatori: «Siamo mai stati sulla Luna?». «No», hanno detto in coro. E lui ha concluso: «Neanch’io penso sia successo».

In risposta alle parole di Curry, che hanno generato un acceso dibattito sui social, il portavoce della NASA Allard Beutel ha risposto invitando Curry a visitare il laboratorio lunare di Houston, «magari quando i Warriors verranno per giocare contro i Rockets». «Durante la sua visita», ha continuato Beutel, «potrà toccare con mano quello che abbiamo fatto cinquant’anni fa e quello che faremo nei prossimi». Curry ha risposto in maniera non del tutto chiara con questo tweet.

Come osserva la CNN non è la prima volta che un giocatore di NBA promuove una teoria del complotto. Lo scorso anno, sempre in un podcast, Kyrie Irving sostenne a proposito dei terrapiattisti di non essere «contro qualcuno che pensa che la Terra sia piatta», dicendosi molto interessato al dibattito, che ha definito «divertente». Irving è poi tornato parzialmente sui suoi passi lo scorso ottobre, quando gli è stato riferito che molti bambini avevano iniziato ad appoggiare la teoria della Terra piatta.