Otto modi di ingannare un portiere dal dischetto

Cucchiai, rabone e altre stranezze.

Ha fatto il giro del mondo in cui Aritz Aduriz, nell’ultimo turno di Liga, ha battuto un calcio di rigore contro il Valladolid. L’attaccante dell’Athletic Bilbao ha trasformato il penalty senza prendere la rincorsa: per questo è stato ribattezzato il rigore “anti-Pogba”, laddove il francese, invece, effettua una lunghissima serie di passettini prima di calciare in porta. Aduriz, al contrario, ha calciato praticamente da fermo, riuscendo comunque a imprimere potenza e precisione alla sua conclusione.

I calci di rigore, in fondo, sono mind games, e spesso chi calcia, per ingannare il portiere, ricorre a trucchetti sempre più originali. Alcuni di questi sono passati alla storia, e diventati di uso frequente. Come il rigore di Antonin Panenka, quello che oggi chiamiamo “cucchiaio”, che peraltro aveva un peso non da poco: era il penalty decisivo nella serie finale che decideva gli Europei del 1976 tra Germania Ovest e Cecoslovacchia. Ha portato bene anche in seguito ai giocatori italiani che lo hanno esibito, sempre agli Europei: Totti nel 2000 contro l’Olanda e Pirlo nel 2012 contro l’Inghilterra.

Molto noto è anche il “rigore indiretto”, cioè non battendo direttamente verso la porta ma passandola a un compagno per avvicinarsi il più possibile alla rete. Si pensa che sia stata un’invenzione di Cruijff, che l’ha effettivamente sperimentata nel corso della sua carriera, ma il primo fu il belga Henri Coppens nel Mondiale del 1958.

Ci sono poi rigori al limite del regolamento, quelli che prevedono parecchie finte durante la rincorsa. In Brasile la chiamano paradinha, e Neymar in patria l’ha provata più volte.

Un altro brasiliano, Djalminha, era molto famoso per i suoi colpi strabilianti. Quando passò al calcio a cinque, segnò un calcio di rigore con una rabona.

In un’amichevole del 2011 tra gli Emirati Arabi e il Libano, Theyab Awana segnò un rigore calciando con il tacco, dando letteralmente le spalle al portiere. Anche se il penalty fu vincente, il suo allenatore fu talmente contrariato che lo sostituì immediatamente.

Nel 2010, all’Europeo Under 19, lo spagnolo Ezequiel Calvente calciò il rigore con quello che sarebbe dovuto essere il piede d’appoggio.

Uno dei tiri dal dischetto più strani di sempre lo ha calciato Norik Avdalyan, del Rubin Kazan Under 21. Un rigore che è anche un’acrobazia.