Tre cose sulla diciottesima giornata di Serie A

Ronaldo salva la Juve, il gran gol di Zaniolo e una Samp che insegue la Champions.

La forza mentale di Cristiano

È stato un pomeriggio molto difficile per la Juventus a Bergamo. Subito in vantaggio per l’autogol di Djimsiti, i bianconeri sono andati molto vicini a segnare il raddoppio con Bentancur, che ha colpito la traversa. Il tutto nei primissimi minuti di partita. Una dichiarazione di guerra che avrebbe spaventato chiunque, ma non l’Atalanta che in casa ha già battuto Inter e Lazio. La squadra di Gasperini ha ritrovato il filo della partita e con la doppietta di Zapata si è ritrovata in vantaggio. Sotto di un gol e di un uomo per l’espulsione di Bentancur, Allegri è così dovuto ricorrere a Cristiano Ronaldo, che per la prima volta in campionato partiva dalla panchina. In una situazione di punteggio così complicata, l’ingresso del portoghese ha aggiunto maggior propellente ai bianconeri. E lui, nel bel mezzo di una mischia sugli sviluppi del calcio d’angolo, ha trovato il timing giusto per segnare il gol del pareggio. Una «forza mentale» del numero 7 che Allegri elogiava già nelle prime settimane di campionato, quando Ronaldo aveva deciso nei minuti finali la trasferta contro il Frosinone. Nei momenti di difficoltà, è sempre il campione a dare la risposta giusta.

La rete del pareggio di Cristiano

Il primo (gran) gol di Zaniolo

Eusebio Di Francesco lo aveva schierato titolare, per la prima volta in assoluto, nella trasferta di Champions League contro il Real Madrid. Sembrava una follia, uno di quei giochi mentali con cui gli allenatori denunciano la società di mancati rinforzi sul mercato. Invece Zaniolo al Bernabéu non ci era capitato per scherzo – era soltanto il battesimo di fuoco di un 19enne che di lì a poco sarebbe stato un elemento di grande valore per la Roma. Con il passare delle giornate, Zaniolo si è conquistato sempre più spazio, prendendosi il posto da titolare contro l’Inter, in una delle migliori partite giocate dal giovane centrocampista, e non mollandolo più. Fino al primo gol tra i professionisti, contro il Sassuolo, dove ha messo in mostra più di una qualità: l’atletismo e la tecnica. Prima fugge sulla fascia superando in velocità il suo diretto marcatore, poi, una volta in area, mette a sedere portiere e difensore con una finta per depositare il pallone dolcemente in rete.

La magia di Zaniolo

La Sampdoria vede la Champions

Se Juve e Napoli hanno già preso il largo, e l’Inter mantiene un discreto vantaggio, la lotta per la qualificazione in Champions League si infiamma intorno al quarto posto. Occupato, al momento, dalla Lazio, che però ha un margine di vantaggio ridotto sulle inseguitrici: due punti sulla Sampdoria, tre sul Milan, quattro sulla Roma. Di queste, i blucerchiati erano la formazione alla vigilia del campionato meno accreditata a frequentare piani così alti della classifica. Nelle stagioni passate, il lavoro di Giampaolo era apprezzato unanimemente, per il gioco proposto e per la valorizzazione di giocatori che poi sarebbero stati rivenduti a caro prezzo – Torreira, Skriniar, Schick – o che sarebbero diventati sicurezze in altre realtà – Zapata, Ferrari, Bruno Fernandes. Dopo due decimi posti, però, la Samp ha in testa un’ambizione diversa, quella di ritrovare l’Europa – e, con squadre più attrezzate in difficoltà, nemmeno la Champions è un sogno proibito adesso. La vittoria contro il Chievo è il sesto risultato utile consecutivo per i blucerchiati, e ovviamente gran parte del successo si deve a Fabio Quagliarella, fresco di rinnovo fino al 2020: per l’attaccante è l’undicesimo gol in campionato, addirittura il nono nelle ultime otto partite disputate. E visto che si parla di Quagliarella, non poteva essere un gol banale.

Il tacco di Quagliarella contro il Chievo