Il meglio del 2018 su Undici

I 20 migliori articoli che abbiamo pubblicato quest'anno, raccolti.

Ogni volta che ci troviamo a rileggere tutte le pagine e pagine che hanno composto l’anno passato su Undici ci accorgiamo di quante cose sono successe e quanto sia difficile isolare “soltanto” 20 articoli. Il 2018, in più, è stato un anno ancora più pieno del precedente, per quanto riguarda gli eventi: ci sono stati i Mondiali, che si portano sempre dietro un bel po’ di cose da raccontare; ci sono stati addii importanti in panchina: Sarri, Zidane, Conte, Mourinho; e quello che è stato definito – e se ne può discutere, e l’abbiamo fatto – il trasferimento del secolo, ovvero Cristiano Ronaldo alla Juventus. Ma è anche l’anno in cui lo sport ha capito che i suoi confini “di campo” erano ormai permeabili come non mai al mondo esterno, e lo abbiamo visto con la politica soprattutto in America con Colin Kaepernick e la Nfl, ma purtroppo anche con Larry Nassar e l’orribile storia di violenza e abusi nel mondo della ginnastica statunitense. Abbiamo come sempre diviso il tutto in tre sezioni: in campo, fuori campo, e altri sport. Buona lettura.

In campo

Generazione cerebrale – È stato un anno che ha visto diversi ritiri eccellenti (o se non ritiri, addii al calcio europeo), come quelli di Andrea Pirlo, Xavi, Philipp Lahm. Sono giocatori che hanno cambiato il modo in cui si gioca a calcio non solo con i piedi, ma con la testa: Francesco Paolo Giordano ha analizzato il loro lascito.

L’identità calcistica come brand – In tempi di Manchester City e United, Real Madrid e Barcellona, come fanno squadre di fascia media come Borussia Dortmund, Tottenham e Atlético Madrid – che hanno un budget decisamente più limitato – a tenere il passo di queste corazzate? C’è un filo rosso che le unisce e Alfonso Fasano l’ha spiegato bene in questo articolo.

La sottovalutata importanza dei terzini del City – Il 2018 è stato l’anno del super City di Guardiola che ha toccato i 100 punti. Tra i segreti, anche l’innovativo utilizzo dei terzini, sia in fase difensiva che di costruzione. Un’attenta analisi tattica di Simone Torricini.

Il Mondiale del gioco verticale – Per analizzare uno dei trend tattici che abbiamo visto impiegare con più successo nel Campionato del mondo in Russia, andiamo oltre la solita dicotomia tra pressione offensiva costante e difesa-e-contropiede: la tendenza verticale di molte squadre – tra cui la Francia campione – è il segno di una nuova tendenza.

Southgate ha cambiato l’Inghilterra – Una delle sorprese del Mondiale è stata l’Inghilterra di Gareth Southgate: una squadra completamente diversa da quella che ci eravamo abituati a vedere, brutta e arrogante. Anzi, questa Inghilterra è giovane e gioca bene, e il merito – tattico ma soprattutto psicologico – è di Southgate, che potrebbe aver fatto molto di più che l’allenatore di una semplice Nazionale di calcio.

Dovremmo considerare Messi e Ronaldo i più forti di sempre? – Una riflessione sulla domanda fondamentale – quando parliamo di valori individuali – degli ultimi dieci anni di calcio. Senza rispondere su chi è il più forte, ma analizzando numeri e storia dei numeri.

La nuova era del Napoli – Una cosa che nessuno si aspettava di certo era che un allenatore vincente e affermato in campo internazionale come Carlo Ancelotti scegliesse una piazza come Napoli per tornare in panchina. Con lui, invece, il Napoli può fare i primi passi – manageriali – per provare a diventare una squadra davvero internazionale e competitiva, sul mercato e sul campo, con le avversarie più prestigiose.

Perché i terzini saranno i numeri dieci del futuro – Ancora terzini, sì, d’altronde è un ruolo che sta ritagliandosi un’importanza a livello innovativo sempre maggiore in Europa. E tra Marcelo, Sergi Roberto e il già citato Guardiola, Francesco Paolo Giordano spiega perché, in futuro, saranno sempre più deputati a costruire e inventare.

Fuori campo

Il razzismo, in Italia, è uno scherzo – L’ultimo entrato in questa lista, fresco di pubblicazione dopo i ripetuti attacchi razzisti a San Siro durante Inter-Napoli del 26 dicembre. Un editoriale di Davide Coppo su quello che non va del modo di affrontare il razzismo in Italia, negli stadi ma non soltanto, a partire dall’educazione scolastica fino ad arrivare agli scranni più prestigiosi del Senato, passando naturalmente per il calcio.

Uomini e videogiochi – Un longform tratto dal numero 24 di Undici, uno degli articoli più letti e più “generazionali” di questi ultimi mesi del 2018: Francesco Guglieri intraprende un viaggio umoristico ma anche intimo e romantico in tutti i pomeriggi, le serate e le notti passate da solo o in compagnia a giocare a Pro Evolution Soccer, il videogioco che ha segnato migliaia di ragazzi e ragazze, tra sfide, tornei, e l’indimenticabile format della Master League.

Il più grande scandalo di abusi sessuali nella storia dello sport – In Italia non se ne è parlato abbastanza, ma la scoperta del “sistema” Larry Nassar negli Stati Uniti è stata una cosa epocale: l’ex medico della Nazionale Usa di ginnastica è stato accusato (e condannato) per una serie di violenze sessuali (e pornografia infantile) che hanno coinvolto decine di atlete di una delle rappresentative più forti al mondo. Qui abbiamo spiegato cosa stava succedendo.

Non il solito tifoso – Dal numero 19 di Undici, una delle più divertenti tra le interviste, consuete, in cui chiacchieriamo di sport con personaggi che non sono protagonisti dello sport. Questa volta è Oscar Cini a pranzare con Francesco Mandelli, attore, doppiatore e comico, da Mtv alla Formula Uno, sua grande passione, senza dimenticare il Milan, i suoi ricordi di stadio, e la paternità.

Plasmare il calciatore del futuro – Come si forma oggi un calciatore di primo piano? Siamo abituati a vedere il risultato di un processo lunghissimo, cioè il protagonista impegnato durante una partita, ma non sappiamo nulla, o quasi, del lavoro che c’è dietro, fondamentale soprattutto in un calcio sempre più atletico come quello attuale. Filippo Nassetti ha incontrato per noi i preparatori atletici di alcuni tra i più importanti club del mondo, e ha messo insieme questa raccolta di filosofie.

Il calcio sociale – Le squadre devono essere sui social network, e devono saperci stare bene. Questo lo sappiamo e lo diamo anche un po’ per scontato, ormai, ma in concreto come si fa? Abbiamo parlato di internet, calcio, musica e meme con il migliore in questo campo: Paul Rogers, statunitense, social media manager della Roma, uno degli account – soprattutto Twitter, nella sua versione internazionale – più contemporanei e divertenti.

Una lega senza identità – Gli ingredienti per rendere un campionato appetibile al mondo sono molti e non si fermano al campo. Non siamo nemmeno sicuri che, oggi, partano dal campo. Federico Sarica, tra i fondatori di Undici e direttore di Studio, analizza lo spettro estetico e di brand identity della nostra Serie A, trovandolo purtroppo molto trascurato, se confrontato con l’eccellenza della Premier League.

Altri sport

Ci puoi contare, su Ettore Messina – Una lunga chiacchierata sull’America e naturalmente sul basket, sulla politica – anche nella Nba, negli ultimi tempi, soprattutto passando per LeBron James il tema è diventato centrale – e sul lavoro di squadra: Francesco Pacifico con l’assistanto coach degli Spurs di Popovich, uno degli allenatori italiani più titolati di sempre.

Roger gioca da solo – Il 2018 è iniziato con Roger Federer che vinceva, a 36 anni, il suo ventesimo torneo del Grande Slam, ovvero l’Australian Open. Come è possibile che nessuno sia in grado di ostacolarlo ancora, quando è al meglio della forma? Matteo Codignola rifletteva sulla trasformazione nel gioco dello svizzero, e nella sua capacità di dominare il gioco anche alle porte dei 40 anni.

Chi è Tonya Harding? – Complice l’uscita del bellissimo biopic nei cinema, Claudia Durastanti ha scritto per il numero 20 di Undici un bel ritratto di Tonya Harding, pattinatrice, campionessa, in seguito personaggio affascinantissimo e controverso per molti motivi, legati al pubblico americano, alla narrazione mediatica, alla sua estrazione sociale, e naturalmente al suo genere.

Lo sport dei re – Un altro fortunato longform dai nostri cartacei, uno dei più apprezzati: tutto quello che sapete del surf è falso, scrive all’inizio di questo pezzo Federico Leoni, e cioè il surf non è fatto di estati e spensieratezza, risate e divertimento. Ma è uno sport – ma è poi uno sport? – costruito invece sul sacrificio e sul freddo, sull’ossessione e sulla pazzia. Demistificandolo, crea un altro mito, più sincero, più duro, più affascinante.

La guerra del golf – L’articolo migliore se siete tra quelli che al sentire la parola “golf” fanno una smorfia annoiata: Giuseppe De Filippi l’ha scritto per introdurci alla Ryder Cup di quest’anno, la più politica e spettacolare di sempre, in un momento in cui le tensioni tra America ed Europa sono al loro massimo, in cui oltre al green ci sono ingredienti scottanti e narrazioni che comprendono il rinnovato dualismo tra popolo ed élite.

 

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