Blaszczykowski sta salvando il Wisla Cracovia

Ha uno stipendio di 130 euro e ha investito in prima persona nel club.

Jakub Błaszczykowski è uno dei calciatori polacchi più riconoscibili della sua generazione. Oggi la nazionale di Lewandowski e Milik – tra gli altri – è molto competitiva, soprattutto ha un gruppo di giocatori di grande talento, in grado di imporsi nei maggiori campionati europei. Ebbene, proprio “Kuba” Błaszczykowski è stato uno dei primi elementi nati negli anni Ottanta a riportare la Polonia al centro della geografia calcistica europea. Ha giocato nel Borussia Dortmund, nella Fiorentina, nel Wolfsburg, ora ha 33 anni ed è tornato a giocare in patria. Nel Wisla Cracovia.

Il suo ritorno in Polonia, però, non è il classico tramonto della carriera da vivere a pochi passi da casa. Kuba che gioca nel Wisla ha un altro significato, ben più profondo, al punto di essere raccontato sul New York Times. In pratica, il terzino della nazionale (è subentrato nella ripresa in occasione del recente match contro l’Italia in Nations League) sta partecipando al salvataggio del club di Cracovia, si è esposto in prima persona per evitare il fallimento della società. Il suo primo versamento (circa 310mila euro) ha permesso al Wisla di pagare una parte degli stipendi arretrati.

Lo stadio del Wisla Cracovia

Błaszczykowski gioca senza percepire un reale stipendio, è socio di due investitori polacchi che stanno facendo il possibile perché il Wisla non perda il proprio titolo sportivo. Una situazione incredibile, soprattutto alla luce della storia recente della squadra: otto titoli nazionali tra il 1999 e il 2011, la partecipazione ai sedicesimi di Europa League nella stagione 2011/2012. Nel 2016, però, ecco la crisi: il proprietario dell’era vincente Boguslaw Cupial ha venduto le sue quote nel 2016, da allora il club è stato gestito in maniera approssimativa, da impresari senza liquidità, fino a che non è finito nelle mani di un gruppo hooligans denominato “Sharks”, che ha nominato un presidente prestanome successivamente arrestato per traffico di droga.

Il periodo nero del Wisla è proseguito con la disavventura di dicembre 2018: un uomo d’affari franco-cambogiano, tale Vanna Ly, ha annunciato l’acquisto del 60% delle azioni del Wisla Cracovia. E, ovviamente, ha promesso enormi investimenti sul mercato. Il passaggio delle quote è effettivamente avvenuto, ma Ly è sparito subito dopo, spiegando di aver avuto un infarto durante un volo privato, e quindi di non aver più potuto versare quanto pattuito. Dopo questa ennesima farsa, entrano in scena Blaszczykowski e i suoi due soci: il terzino lascia il Wolfsburg, si accorda per il salario minimo della massima divisione polacca (130 euro, che dona in beneficenza) e contribuisce a saldare i debiti del club. Va pure in campo al ritorno dalla sosta invernale, una settimana fa, sconfitta 0-2 contro in casa del Górnik Zabrze. La società è momentaneamente salva, il Wisla può continuare a giocare in questa stagione, ma ora deve cercare dei nuovi investitori per rinnovare la licenza in vista del prossimo campionato. Non sarà facile, ma Rafal Wislocki, uno dei dirigenti del Wisla, ha pronunciato parole emblematiche, piene di speranza: «Il comportamento di Kuba ci incoraggia, crediamo sia possibile riportare di nuovo in alto questa squadra». Alla fine del pezzo del NYT, ci sono ke dichiarazioni di un anonimo tifoso del Wisla: «We love Kuba. Kuba is our hero».

 

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