Come si misura la qualità del movimento senza palla

Un nuovo parametro per definire la forza dei calciatori.

Un nuovo dato per l’analisi quantitativa del calcio: la qualità dei movimenti senza palla dei calciatori. È la nuova frontiera della tecnologia statistica applicata allo studio del gioco, presentata all’openPro Forum di Londra a inizio febbraio da Mladen Sormaz e Dan Nichol, due imprenditori conosciutisi ad Oxford, durante il loro studio per i dottorati di neuroscienze ed informatica.

Il loro lavoro per questa nuova rilevazione è stato ispirato dal gioco di Jamie Vardy. Sormaz l’ha spiegato in un’intervista rilasciata a Sky Sports UK: «Lo chiamavamo “Il problema di Vardy”. Quando pensi al centravanti del Leicester, la prima cosa che ti viene in mente è una sua corsa senza palla, dopo che l’ha ricevuta non la tocca molto spesso, anzi si esalta quando può concludere rapidamente l’azione. Non è un giocatore molto tecnico, per questo abbiamo pensato che tracciare la sua posizione sul campo avrebbe aiutato a comprendere meglio l’importanza del suo contributo per la squadra».

Il senso del lavoro di Sormaz e Nichol è proprio individuare i calciatori in grado di disorganizzare lo schieramento difensivo avversario attraverso il movimento senza palla. In pratica, si determina la miglior qualità delle corse degli elementi di una squadra anche quando non sono in possesso della sfera. Finora le rilevazioni si sono limitate a una sola squadra di Liga per tutta la stagione, seguire un intero campionato necessita di supporti tecnologici enormi, però genererebbe un database sterminato sulle qualità interpretative dei giocatori. Siamo nel futuro della statistica applicata al calcio: secondo Sky Sports UK, diversi club di Premier stanno approfondendo il modello di Sormaz e Nichol, anzi il primo dei due scienziati ha già stretto un accordo di collaborazione part-time con l’Huddersfield – ultimo in classifica nel massimo campionato inglese.