Tre temi su Porto-Roma

La difesa della Roma, i gol di Dzeko, il Porto che si gioca tutto.

Le incertezze difensive della Roma

La Roma a Porto si presenta con un piccolo vantaggio: quello di avere due risultati su tre a disposizione. Pesa, però, della gara dell’Olimpico, il gol incassato da Adrián López, che ha fissato il punteggio sul 2-1. Un gol fortunoso, ma che ancora una volta pone l’accento sulle difficoltà difensive dei giallorossi: nelle ultime nove gare, tra campionato e coppe varie, solamente nella sfida contro il Chievo dello scorso 8 febbraio sono riusciti a mantenere la porta imbattuta. È un dato che non fa stare tranquilli per la trasferta portoghese: quella della Roma è una difesa che, al momento, non dà garanzie. Non è solo – o soprattutto – un problema di impostazione, ma di clamorose imperfezioni dei singoli: molto spesso la squadra di Di Francesco incassa gol evitabili, frutto di distrazioni o, peggio, di errori concettuali. Il derby malamente perso contro la Lazio è un esempio perfetto, con la brutta prestazione di Fazio e Juan Jesus – non è una sorpresa che il tecnico giallorosso, con il recupero di Manolas, decida di affiancargli l’ex di giornata Marcano. Anche andando più indietro, alla partita con il Frosinone, si assiste a reti subite scioccamente: l’errore grossolano di Olsen sulla conclusione da lontano di Ciano, dopo una palla persa banalmente a centrocampo da Nzonzi, o il modo in cui tutta la retroguardia va in difficoltà, su un lancio in profondità, perdendo riferimenti e giuste distanze, così da permettere la seconda rete del Frosinone. Leggerezze che contro il Porto non saranno ammesse.

Due dei recenti errori difensivi della Roma

L’importanza di Dzeko

Se la Roma ha compiuto delle piccole o grandi imprese europee nelle ultime stagioni, ci è riuscita quando ha potuto contare su Edin Dzeko, sul centravanti bosniaco al meglio delle sue possibilità. È una questione di numeri, di gol segnati in certe partite: doppietta in casa del Chelsea e reti decisive contro Shakhtar e Barcellona nella Champions 2017/2018, tripletta realizzata in casa del Villarreal, durante l’Europa League 2016/2017; anche durante questa stagione interlocutoria, per lui e per la Roma, Dzeko ha messo a segno cinque gol contro Viktoria Plzen e Cska Mosca. Curiosamente, gli unici realizzati all’Olimpico da agosto ad oggi. La Roma che insegue i quarti di finale passa dalle qualità del suo centravanti, è un discorso di tradizione ma anche di valore assoluto, di esperienza, di importanza tattica. Nell’ambiente infuocato del do Dragão, la squadra di Di Francesco dovrà gestire i momenti complicati, e potrà riuscirci solo se Dzeko riuscirà ad esprimere al meglio le sue qualità di riferimento offensivo, di accentratore della manovra. Il possesso palla in zona avanzata come opportunità per rifiatare durante i (prevedibili) periodi di pressione del Porto, e poi le occasioni da costruire e finalizzare in avanti. Tutto questo passa e passerà da Dzeko, più o meno come al solito.

Uno dei due gol di Dzeko in Chelsea-Roma 3-3 della scorsa stagione

Anche il Porto si gioca tutto oggi

A fine dicembre, il Porto era primo in campionato, aveva dominato il girone di Champions ed era ancora in corsa nella due coppe nazionali. A inizio marzo ha perso la finale della Coppa di lega contro lo Sporting, è appena stato superato dal Benfica in Liga dopo aver perso lo scontro diretto e deve vincere contro la Roma per non uscire dall’Europa. Durante il campionato 2017/2018, nessuno aveva vinto all’Estádio do Dragão e solo il Benfica era riuscito a fare un punto; quest’anno sono due le sconfitte casalinghe della squadra di Sergio Conceição, prima di quella col Benfica anche il Vitória Guimarães aveva violato il tempio biancoblu.

Per questo, nonostante non sia un momento facile nemmeno per il Porto, la Roma non avrà vita facile nella rincorsa ai quarti. «Ci servirà equilibrio, dobbiamo cercare di vincere ma senza fretta, pensando prima alla fase difensiva», ha detto il tecnico lusitano, ex giocatore della Lazio. Rispetto all’andata, il Porto recupera in attacco Marega, assente all’Olimpico e autore di 5 gol in questa Champions; sarà ancora indisponibile l’altro attaccante, Vincent Aboubakar, fuori da mesi per la rottura del legamento crociato. A supporto della punta, la velocità degli esterni Corona e Brahimi. Un altro dato che non può tranquillizzare Di Francesco: quest’anno i Dragões hanno sempre vinto in casa in Champions League.

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