Tre temi su Juventus-Atlético Madrid

La rimonta possibile, i dubbi di Allegri, la difesa di Simeone.

Una qualificazione ancora in bilico

Da circa una settimana, i canali social della Juventus hanno lanciato un hashtag: #getready. Il sottinteso è il concetto di rimonta, qualcosa che si è spesso ripetuto in questa prima tornata di ottavi di Champions: l’Ajax con il Real Madrid, il Manchester United con il Psg, il Porto con la Roma. Basterebbe questo a caricare di ulteriore energia la squadra bianconera, che deve ribaltare il 2-0 dell’Atlético all’andata. Ma la Juventus è una squadra che deve guardare a se stessa, al proprio potenziale, ai propri punti di forza: considerato tutto questo, è impossibile parlare di qualificazione già chiusa. Negli anni precedenti, i bianconeri hanno rimesso in piedi, sfiorando il passaggio del turno, eliminatorie praticamente senza via d’uscita: lo scorso anno, quando a Madrid contro il Real si sono portati sul 3-0, dopo l’analogo punteggio dell’andata; nel 2016, quando la squadra di Allegri aveva rapidamente segnato due reti, prima di venire riacciuffata solo a tempo scaduto e poi battuta ai supplementari. Indice di una squadra a cui il concetto di rimonta, anche se magari non compiuta, non è nuovo; ma più di tutto questa Juve, una squadra forte, attrezzata, abituata a certe nottate, non può dirsi battuta in partenza. L’Atlético lo sa, anche perché lontano dal Wanda Metropolitano perde alcune delle sue certezze – nelle ultime due trasferte di Champions zero gol segnati. Si riparte dallo 0-2, ma è come se si partisse da una situazione di perfetto equilibrio.

La sintesi del match di andata

Le scelte di Allegri

La partita di questa sera va presentata e preparata secondo due piani differenti, paralleli, eppure direttamente collegati tra loro. Da una parte c’è l’aspetto emotivo, ovviamente fondamentale; dall’altra c’è il discorso tecnico-tattico, altrettanto importante. Allegri si approccia al return match contro l’Atlético senza molti giocatori, è inevitabile una piccola rivoluzione da parte del tecnico bianconero – che in conferenza stampa ha annunciato pure il forfait di Douglas Costa. Le scelte di uomini e formazione non sono obbligate, ma quasi: i dubbi riguardano il numero di difensori in campo dall’inizio (potrebbero essere tre, con l’inserimento di Cáceres) e la presenza di tre o quattro calciatori offensivi, ma è stato lo stesso Allegri ad annunciare una formazione non troppo sbilanciata in avanti, queste le sue parole: «È molto difficile che possa schierare tutti gli attaccanti, mi serve qualcuno in panchina che abbia certe caratteristiche». Dybala potrebbe essere escluso dall’undici titolare, con Bernardeschi sulla linea dei centrocampisti e Mandzukic in avanti, insieme a Cristiano Ronaldo. Dopo il turno di riposo contro l’Udinese, rientreranno Bonucci e Chiellini; Alex Sandro sarà assente per squalifica, al suo posto probabile esordio da titolare in Champions per Leonardo Spinazzola, se Allegri dovesse scegliere la difesa a quattro; in caso di difesa a tre, possibile l’inserimento di Cancelo sulla fascia sinistra.

Leonardo Spinazzola in campo contro l’Udinese

La difesa dell’Atlético

Nelle ultime cinque partite, la squadra di Simeone non ha subito gol. Basterebbe questo dato puramente numerico per raccontare compiutamente il ritorno del “vero” Atlético Madrid, una squadra che ritrova le sue migliori espressioni quando registra la fase passiva, e allora diventa praticamente impenetrabile. Questo è il calcio di Simeone: assoluta applicazione di tutti i calciatori in fase difensiva e capacità di leggere i momenti della partita, di inibire il sistema avversario e poi colpire grazie alla qualità degli uomini offensivi, oppure sui calci piazzati – come nel match d’andata al Wanda Metropolitano. Al di là della questione estetica, il gioco dei Colchoneros è decisamente efficace, è una garanzia di affidabilità perché è stato impostato e migliorato negli anni, fino a raggiungere livelli di assoluta eccellenza. L’ultimo decennio dell’Atlético Madrid si condensa nella storia di questa stagione: Simeone ha vissuto mesi interlocutori e poi ha trovato l’assetto migliore, e non è un caso che il ritorno a grandi livelli di prestazioni coincida con il miglioramento del rendimento in difesa. Da Natale ad oggi, solo due squadre hanno segnato più di un gol all’Atlético in 90 minuti: il Girona in Copa del Rey e il Real nel derby madrileno. Il progetto-rimonta di Allegri e della Juventus passa dalla realizzazione di due o più gol, una strada complicata da percorrere se si affrontano Simeone e i suoi uomini.

Atlético-Real Madrid 1-3, l’ultima volta che i Colchoneros hanno subito più di due gol. Era il 9 febbraio, da allora la difesa di Simeone è imbattuta.