Dopo la strage di Christchurch, i Crusaders potrebbero cambiare nome

Ogni riferimento alle Crociate appare decisamente fuori luogo.

Gli attentati contro due moschee di Cristchurch del 15 marzo 2019 (50 morti e altrettanti feriti) potrebbero avere delle conseguenze dirette anche sul mondo dello sport. I Crusaders, la squadra di rugby che ha sede nella città neozelandese, potrebbero decidere a cambiare nome e simbologia – l’attuale crest mette insieme il nome della società e l’immagine di un cavaliere con in mano una spada.

Steve Tew, amministratore delegato della New Zealand Rugby, ha spiegato come questa brand identity «non sia più sostenibile», a causa delle «associazioni con le crociate tra musulmani e cristiani, che potrebbero essere offensive per alcuni membri della comunità». I Crusaders si sono affidati ad una società di ricerca per mettere a punto l’operazione di rebranding: le ipotesi sono quelle di una rivoluzione totale, che stravolga il nome e il simbolo, oppure una strategia meno aggressiva, che riguardi solo l’immagine lasciando inalterata la denominazione. Secondo l’Associated Press, anche gli spettacoli prepartita – che riproducono scene di corse a cavallo – saranno interrotte.

Ovviamente c’è anche da valutare l’impatto di questo cambiamento dal punto di vista economico ed emotivo: i Crusaders sono una delle squadre più riconoscibili del Super Rugby, la lega internazionale dell’emisfero australe che coinvolge i club professionistici di Nuova Zelanda, Australia, Sudafrica, Argentina e Giappone. Secondo Colin Mansbridge, amministratore delegato dei Crusaders, «la società è orgogliosa del suo ruolo nella comunità, crediamo che il nostro nome e la nostra simbologia siano arrivati ad avere un significato positivo per tutti». Anche per questo, il rebranding non avverrà prima del termine della stagione in corso. Nel frattempo i tifosi sono stati invitati dal club a esprimere la propria opinione sull’operazione.

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