Tre temi su Napoli-Arsenal

Ancelotti tentato dal tridente, Emery ha qualche problema in trasferta.

L’ultima porta della stagione

Il racconto di certe serate tende ad abusare della retorica, quella per cui la partita “vale una stagione”. Nel caso di Napoli-Arsenal, però, questo tipo di narrazione ha un grosso fondo di verità. È una questione di contesto, anzi di scelta: Ancelotti e i suoi uomini hanno investito tutto sul percorso europeo, “incoraggiati” dal monologo della Juventus in campionato e da una Champions bella e sfortunata. Il match di andata, perso 2-0, ha decisamente complicato i piani degli azzurri, ma è vero pure che l’ampia distanza percepita tra le due squadre nella notte dell’Emirates non rispecchia pienamente la realtà – gran prestazione dei Gunners, ma anche un Napoli troppo distratto in difesa e sciupone sotto porta, ché le occasioni non sono mancate. L’ipotesi della rimonta carica di ulteriori significati emotivi una partita che vale tantissimo per la squadra partenopea, l’accesso alle semifinali colorerebbe una stagione finora un po’ grigia, poco più che positiva, dopotutto “scegliere” – o “farsi scegliere” da – una sola competizione comporta questo tipo di rischi. Ancelotti è una garanzia per la gestione della tensione, l’Arsenal è una squadra fortissima ma non imbattibile, soprattutto fuori casa (ne parliamo sotto). Del resto, un’altra retorica ricorrente per certe serate è quella dell’impresa. Anche quella, nel caso, potrebbe avere un fondo di verità.

La tentazione del tridente

Chievo-Napoli non è stata solo una partita sostanzialmente inutile per il campionato delle due squadre. Carlo Ancelotti, tre giorni dopo la sconfitta in casa dell’Arsenal, ha iniziato a giocare il return match del San Paolo direttamente sul prato del Bentegodi. Questione di scelte tattiche: Milik e Mertens in avanti, Insigne quarto di sinistra a centrocampo. Uno schieramento ambizioso, che rappresenta una tentazione possibile anche per la notte del San Paolo. Sarebbe la terza volta in stagione, i due precedenti (Milan-Napoli 0-0 e la vittoria contro il Chievo) sono incoraggianti. In caso di ricorso al modulo standard, l’urgenza della rimonta potrebbe semplicemente posporre l’ingresso di uno degli attaccanti, così il tridente prenderebbe forma a partita in corso. Ancelotti ha una grande varietà di soluzioni, l’attacco a tre punte (anzi a quattro, considerando Callejón) escluderebbe uno tra Allan, Zielinski e Fabián Ruiz, a meno di un totale cambiamento di formula. Non sarebbe una novità, il primo anno del tecnico emiliano sulla panchina azzurra è stato ricco di sperimentazioni, una continua ricerca di formule nuove e migliori. Stasera anche questo aspetto sarà messo sotto esame.

Le difficoltà esterne di Emery

Un veloce ripasso: l’Arsenal di Unai Emery ha perso 3 partite in casa (una di Premier League, ad agosto, una di League Cup e una di Fa Cup) e 8 in trasferta. Una tendenza che è stata confermata anche in Europa League: nei due turni a eliminazione diretta, i Gunners sono stati sconfitti in Bielorussia, contro il Bate Borisov, e in casa del Rennes. Il problema dell’Arsenal versione esterna è essenzialmente difensivo: il match vinto lunedì sera a Vicarage Road, stadio del Watford (0-1), ha portato il primo clean sheet in Premier lontano dall’Emirates. Il Napoli, dunque, ha qualche motivo in più per credere nella rimonta. Non è (solo) una questione statistica, quanto di qualità del gioco: in trasferta l’Arsenal non riesce a replicare la stessa ferocia nel pressing, quindi la miglior caratteristica del gioco di Emery finisce per essere depotenziata. Il tecnico spagnolo ha cercato di coprire le lacune dell’organico – il livello dei vari Sokratis, Monreal e Mustafi è lontano da quello di Özil, Aubameyang, Lacazette – con un sistema di gioco basato sull’intensità, una caratteristica che evidentemente viene esaltata all’Emirates, anche grazie alla spinta del pubblico. Il fattore campo a favore della squadra di Ancelotti potrebbe ribaltare questo contesto, dopotutto anche all’andata il Napoli è riuscito a creare occasioni molto pericolose, nonostante i Gunners abbiano giocato una partita di grande applicazione.

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