Negli ultimi dieci anni Il Monaco ha incassato un miliardo grazie al calciomercato

Tutto è iniziato nel 2013 con Jorge Campos, ma poi il club del Principato ha continuato a utilizzare piuttosto bene il suo metodo.

Aurélien Tchouamení ha impressionato e sta impressionando tutti, ed è inevitabilmente destinato a diventare uno dei protagonisti della prossima sessione di mercato. Acquistarlo, però, non sarà facile: secondo le ultime indiscrezioni riportate da Marca, il Monaco avrebbe già informato tutti i club interessati che il prezzo base d’asta è di 60 milioni di euro. Una cifra piuttosto consistente, ma che non sembra sproporzionata: sia con la Nazionale francese che con il club del Principato, Tchouamení ha dimostrato di essere un giocatore completo e pure di qualità superiore, un centrocampista destinato a prendersi il posto da titolare in una big europea; inoltre, il Monaco ha speso 18 milioni per acquistarlo dal Bordeaux a gennaio 2020, e quindi in qualche modo vorrà essere premiato per la sua lungimiranza, per il suo coraggio nell’investire una cifra così importante in un calciatore che compirà 22 anni solo a gennaio prossimo. Quale premio migliore dell’ennesima plusvalenza?

In ogni caso si tratterebbe di un premio meritato. Dal 2013, ormai, il Monaco è diventato una vera e propria fabbrica di talento e di soldi, una società che scova, valorizza e rivende giocatori fortissimi con una continuità incredibile. Merito di Luis Campos, mai troppo celebrato direttore sportivo portoghese in carica dal 2013 al 2016, poi successivamente passato al Lille prima dell’addio del 2020. Entrambe le sue squadre hanno vinto il titolo un anno dopo il suo addio, con precisione matematica, ma la vera eredità lasciata da Campos è il metodo per rinforzare la rosa e incassare tantissimi soldi. Nel caso del Monaco, tutto è iniziato nell’estate 2013, quando la ricca proprietà di Dmitri Rybolovlev aveva appena ricondotto il club in Ligue 1 – con Claudio Ranieri in panchina – e decise di fare un mercato serio, cioè economicamente impegnativo, affidandosi proprio a Campos e fiondandosi sugli assistiti di Jorge Mendes: grazie a 160 milioni di investimento, arrivarono nel principato James Rodríguez, Radamel Falcao, João Moutinho e Geoffrey Kondogbia, più Jeremy Toulalan e tanti altri giocatori minori. Il secondo posto in classifica alle spalle del Psg e il ritorno in Champions League dettero il via alla giostra: un anno dopo, il Monaco incassò 90 milioni sul mercato, poi altri 175 nel 2015. Oltre a James, Falcao e Kondogbia, Campos sfruttò anche il florido settore giovanile del suo club, così anche i vari Kurzawa, Ferreira Carrasco e Martial portarono delle plusvalenze enormi.

La stessa formula fu usata per Mbappé, che tra il 2017 e il 2018 garantì un introito complessivo di 145 milioni di euro – ma solo dopo la grande cavalcata della stagione 2016/17, quando il Monaco di Jardim riuscì a strappare il titolo al Psg e a qualificarsi alla semifinale di Champions League. In quegli anni sono stati acquistati e rivenduti giocatori come Bernardo Silva, Lemar, Fabinho, Mendy, Saint-Maximin, Bakayoko, Tielemans, insomma un esercito di giovani talenti valorizzati e poi ceduti a peso d’oro. Nelle ultime due stagioni gli incassi non sono stati alti come in passato (16 milioni nel 2019/20 e 31 milioni nel 2020/21), ma in totale siamo a 990 milioni dal 2011 a oggi. Se scorporiamo i dati relativi al 2011 e al 2012, quindi prima dell’arrivo di Campos, il totale non si abbassa molto: 964 milioni. In ogni caso, insomma, resta prossimo al miliardo di euro. Certo, anche la cifra investita è stata ingente (circa 900 milioni complessivi), ma agli incassi devono essere ancora aggiunti i soldi che arriveranno dalle cessioni del futuro. A cominciare da Aurélien Tchouamení.