Il Deportivo ha fatto un altro Milanazo

In Youth League, la squadra giovanile ha battuto per 4-0 i polacchi del Pogon dopo aver perso per 3-0 nel match d'andata.

Una delle usanze più belle del giornalismo calcistico ispanofono e/o lusofono è la creazione di termini che si rimandano subito a una partita considerata storica, nel bene e/o nel male: il Maracanazo, la Remuntada, il Mineirazo, sono neologismi che ormai appartengono agli appassionati di tutto il mondo, non solo ai tifosi che hanno vissuto tutto in prima persona. Poi certo, ci sono altre parole che magari non riescono a penetrare così tanto nell’immaginario collettivo, ma poi si ripropongono a distanza di molti anni. Per esempio c’è Milanazo, e guardando la foto di Valerón che esulta avrete già capito di cosa stiamo parlando: il Milanazo è il 4-0 con cui il Deportivo La Coruña ha eliminato il Milan – da qui la radice del neologismo – nei quarti di fiale della Champions League 2003/04. La vittoria della squadra di Irureta – ma anche del già citato Valerón, di Tristán, di Pandiani, di Fran, Djalminha e di tanti altri – è considerata un cult calcistico perché ribaltò il 4-1 incassato nel match d’andata a San Siro, e tra l’altro il Milan di Ancelotti – di Kakà, di Pirlo, di Seedorf, di Shevchenko – era campione d’Europa in carica.

In queste ore, la parola Milanazo è tornata d’attualità per merito del Deportivo, anche se il Milan non c’entra niente: la squadra Primavera ha infatti battuto per 4-0 il Pogon nel match di ritorno del primo turno di Youth League, la Champions League giovanile, dopo aver perso per 3-0 nella gara d’andata in Polonia. Insomma, si è trattata di un’altra rimonta incredibile e inattesa, anche se in realtà i rapporti di forza stavolta erano un po’ diversi: il Depor, infatti, è campione di Spagna giovanile, esattamente come il Pogon in Polonia, solo che è presumibile pensare che ci sia una certa differenza di qualità tra il sistema giovanile spagnolo e quello polacco – a vantaggio di quello spagnolo, ovviamente. Il ricordo della partita del 2004 è stato alimentato anche dal fatto che l’allenatore del Deportivo giovanile è Manuel Pablo, che nel 2004 era il terzino titolare dei galiziani. È stato proprio Manuel Pablo, prima della sfida contro il Pogon, a parlare del Milanazo: «Il 4-1 che incassammo a San Siro fu netto, ma fin dal primo istante credemmo fermamente nella possibilità di rimontare. Intorno a noi e allo stadio Riazor c’era un’atmosfera elettrica, che si trasformò in motivazione per vincere, per compiere quell’impresa. Magari non metterò il video di Deportivo-Milan prima di affrontare il Pogon, ma spero che i miei giocatori possano provare le stesse emozioni».

Alla fine è andata proprio come si augurava Manuel Pablo: i giovani del Deportivo sono entrati in un Riazor piuttosto gremito per una gara di Youth League – sugli spalti c’erano circa 9mila tifosi galiziani – e, come detto, hanno vinto per 4-0. I primi tre gol, tutti nel primo tempo – proprio come nel Milanazo originale – sono stati realizzati da Rubén López, Víctor e Nájera; nella ripresa, Padín ha siglato la rete decisiva, quella che ha suggellato definitivamente la rimonta. Grazie a questo risultato, il Depor ha conquistato l’accesso agli ottavi di finale del Percorso Campioni: da quest’anno, infatti, la Youth League si divide in due tronconi, da una parte una fase a gironi identica a quella della Champions League senior, dall’altra tutte le squadre che hanno vinto il titolo nazionale ma i cui club di riferimento non sono qualificati alla fase finale della Champions – come l’Empoli, che ha vinto lo scudetto Primavera nella scorsa stagione e ha eliminato il Domzale. In realtà per il Deportivo la sola partecipazione alla Youth League è da considerare una vera e propria impresa: il titolo nazionale giovanile del 2021 è arrivato mentre la squadra senior era impelagata nella Segunda División B, ovvero la terza serie della piramide spagnola. A un certo punto il Deportivo ha corso il rischio di sprofondare addirittura in quinta divisione, ma alla fine è riuscito a mantenere la categoria, e ora è in lotta per la promozione in Segunda. Meno male che ci sono i giovani, per non dimenticare cosa si prova nelle gare internazionali.