Jorginho non fa più il saltino prima di calciare i rigori

E tira anche in maniera più potente.

Tra le (tante) qualità di Jorginho, c’è quella di saper calciare i rigori. Le cifre, nel suo caso, non mentono: considerando solo quelli calciati nei 120 minuti di gioco effettivo – quindi i 90 minuti regolamentari più recuperi e supplementari – ha un tasso di trasformazione altissimo, con 31 rigori segnati e solo cinque sbagliati. Per chi ama l’espressione dei dati attraverso le percentuali, il regista del Chelsea e della Nazionale ha realizzato l’86% dei penalty calciati in partita. Questo buonissimo dato ha subito un evidente peggioramento nell’ultimo anno: quattro dei cinque errori sono arrivati tra il 20 settembre 2020 e il 5 settembre 2020: il primo è stato quello durante Chelsea-Liverpool 0-2, l’ultimo quello in occasione di Svizzera-Italia 0-0; in mezzo, quelli sbagliati contro il Krasnodar e l’Arsenal, tra ottobre e dicembre 2020. In precedenza aveva sbagliato solo quello calciato alla Dacia Arena con la maglia del Napoli, in occasione della gara contro l’Udinese della stagione 2017/18 – ma poi segnò ribadendo in rete la respinta di Scuffet.

Forse è per via di tutti questi errori – a cui va aggiunto quello ininfluente commesso contro l’Inghilterra nella lotteria della finale degli Europei – che Jorginho sembra aver cambiato tecnica di tiro dal dischetto. Ce ne siamo accorti quando il regista italobrasiliano ha calciato e segnato due rigori contro il Malmö, in Champions League: in occasione di entrambi i tentativi di trasformazione, infatti, Jorginho non ha più fatto il solito saltello prima del tiro, dell’impatto col pallone. Era una sua caratteristica distintiva e ora non c’è più. O meglio: c’è un piccolo movimento-finta un istante prima della conclusione, ma non c’è più il vistoso balzo che serviva – spesso, ma non sempre – a ingannare i portieri.

Sotto trovate il video del primo rigore calciato da Jorginho, il secondo potete vederlo qui. Anche la potenza e la direzione delle due conclusioni sono leggermente diverse rispetto ai tocchi rasoterra e dolcissimi tipici del suo repertorio – almeno fino al rigore tirato e sbagliato nella partita contro la Svizzera. Magari è dovuto proprio alla nuova coordinazione, a un lavoro svolto in allenamento, a un cambiamento che lui riteneva necessario e che ha portato subito degli ottimi frutti. Quella contro il Malmö, infatti, è la terza doppietta di Jorginho dagli undici metri dopo quella realizzata al Crystal Palace nell’ottobre 2020 e quella segnata al Parma sempre a ottobre, ma del 2013.