La vittoria della Scozia contro la Spagna non è casuale

Doppietta di McTominay e primo posto nel girone per la Tartan Army, che sta rinascendo a vita nuova.

La vittoria per 2-0 contro la Spagna a Hampden Park entra di diritto nella storia della Nazionale scozzese. Per tanti motivi. Intanto, per il tempo che è trascorso dall’ultima volta: era dal 14 novembre 1984, allora la partita finì 3-1, che la Scozia non riusciva a battere la Roja. E poi perché il successo della squadra allenata da Steve Clarke è tutt’altro che casuale. Lo dicono i numeri: la Tartan Army è reduce da un ottimo periodo di forma, tanto che ha perso solo una volta – 1-2 contro la Turchia a novembre, era un’amichevole – nelle ultime sette partite giocate, e inoltre ha raggiunto la promozione nella Lega A di Nations League vincendo un girone in cui erano inserite anche Ucraina, Irlanda e Armenia. Hampden Park, poi, è diventato un vero e proprio fortino inespugnabile: una sola sconfitta nelle ultime 19 gare giocate nello stadio di Glasgow – anche se è quella che ha fatto più male: 1-3 contro l’Ucraina nel playoff di spareggio per la qualificazione a Qatar 2022. Anche il girone per accedere agli Europei è iniziato nel modo giusto: quella ottenuta contro la Spagna è la seconda vittoria in due partite, all’esordio gli scozzesi hanno battuto Cipro per 3-0.

Non è un caso, dunque, che The Independent abbia utilizzato parole impegnative per raccontare la reazione di Hampden Park al 2-0 contro la Spagna: «I tifosi hanno salutato la loro squadra con un ruggito che da queste parti non si sentiva da una generazione, all’apice di una notte in cui la Scozia ha ricordato di nuovo come si fa a sognare». L’eroe della serata è stato Scott McTominay, autore di una doppietta, ma l’intera squadra di Clarke ha giocato una partita ad altissima intensità fisica ed emotiva. E soprattutto, ha mostrato freddezza e precisione nei momenti decisivi: la Scozia ha avuto solo il 25% del possesso palla, ma è stata letale in zona gol con tre tiri e due reti segnate; al contrario, la Spagna ha tenuto la sfera per tantissimo tempo ma non è quasi mai riuscita a rendersi davvero pericolosa, infatti ha chiuso la gara con tre soli tiri tentati verso lo specchio della porta avversaria.

Entrambi i gol di McTominay sono arrivati grazie alla sua capacità di sfruttare le indecisioni della difesa spagnola. Al settimo minuto, infatti, Pedro Porro è scivolato sulla fascia sinistra e ha perso il pallone, su cui si è avventato Robertson. Il terzino del Liverpool ha crossato al centro dell’area di rigore, trovando il rimorchio di McTominay, pronto alla conclusione con il sinistro – non perfetta la parata di Kepa, questo va detto. A inizio ripresa è stato l’altro esterno sinistro, Tierney, a servire un cross gestito male da David García: il tocco di ginocchio del difensore dell’Osasuna, al suo esordio in Nazionale, non ha spazzato l’area, così McTominay ha potuto inserirsi e chiudere l’azione con un tiro al volo di sinistro.

Gli highlights di Scozia-Spagna

Certo, si vede anche nella sintesi, a Hampden Park la Scozia ha vissuto per diversi minuti in apnea, arroccata nella propria metà campo, ma questo non vuol dire che abbia “rubato” la vittoria finale. Anzi, il fatto che una squadra più forte – almeno sulla carta – come la Spagna sia stata così poco produttiva e pericolosa in avanti deve essere considerato un grande merito della Nazionale di Clarke. In questo senso, il fatto che Rodri abbia criticato il gioco della Scozia nel postpartita – «Non è calcio, ma spazzatura: perdevano tempo, erano sempre a terra, ci provocavano» – è piuttosto significativo. Ma la Scozia non è solo difesa a oltranza, nel roster ci sono diversi giocatori di buonissimo livello: McTominay, chiaramente, ma anche Tierney, Robertson, Hickey e McGinn, tutti schierati titolari contro la Spagna, e poi in panchina c’erano anche Lewis Ferguson del Bologna, un gran talento ancora inespresso come Billy Gilmour, il 21enne terzino Nathan Patterson, ormai stabilmente coinvolto nelle rotazioni di Frank Lampard all’Everton. Insomma, il calcio scozzese è in fase di rilancio, e dopo la qualificazione a Euro 2020 si può cominciare a parlare di un nuovo ciclo, anche molto promettente, in verità. La vittoria contro la Spagna, messa in prospettiva, è una conferma di questo ritorno ad alti livelli dopo decenni di mediocrità.