Il menu del nuovo numero, da Marco Verratti a Diego Milito, fino a Giovanni Soldini. Tutto ciò che trovate in edicola, da martedì 15.
Dopo questo primo tempo, la sezione dei “Corti”. Un viaggio nella prima serie messicana, i nuovi kit della Fiorentina, del Napoli, del Torino e del Manchester United. Poi la spiegazione, a firma di Emanuele Corazzi, di come gli sponsor ti aiutino a rimpiazzare la maglia del tuo idolo se il tuo idolo cambia squadra. Come se non bastasse, due mappe: una geografica sul tifo calcistico a Londra, l’altra astrale sugli stemmi delle squadre italiane, divisi per animali, scudi, lettere o mitologia. Sui crest, da segnalare anche un focus su quelli di Arsenal, Roma e Bari, con un contributo di Michele Galluzzo. Infine, l’approfondimento tattico: Emiliano Battazzi ha scritto della nuova Fiorentina e degli equilibri di Paulo Sousa, allenatore giramondo che sta provando (bene) a rivoluzionare la viola dopo il triennio firmato Montella.
Dopo i Corti, il Secondo Tempo. L’apertura è di Federico Buffa e Carlo Pizzigoni, che raccontano il River Plate di Marcelo Gallardo. Quello che domenica notte ha perso el Clasìco con il Boca ma che ha vinto l’ultima Libertadores a soli quattro anni dalla prima, drammatica retrocessione in Segunda. Poi, due ospiti graditi: il primo è Diego Milito, intervistato da Markus Kaufmann sulla sua carriera, le sue vittorie e il trionfale ritorno a casa, nel “suo” Racing Avellaneda. Il secondo è Aldo Grasso, editorialista e critico televisivo del Corriere della Sera, che insieme al direttore Giuseppe De Bellis racconta storia, evoluzione, situazione e prospettive del calcio televisivo e della sua espressione più amata, la telecronaca. In mezzo, Davide Coppo e il suo “Senso di una fine”, sull’esaurirsi dei grandi cicli calcistici e sulla difficoltà, di piccoli e grandi club, a iniziarne di nuovi. Subito dopo, ecco Mazzarri, Klopp, Montella, Prandelli, Ancelotti, Donadoni, Di Matteo e Spalletti: i grandi allenatori disoccupati, tutti in un dossier a cura di Francesco Paolo Giordano. Il capitolo calcio si chiude con la storia mai chiarita della Coppa Rimet rubata, o forse no, dai locali della Federcalcio brasiliana, e con una gallery che ritrae il lato più oscuro e violento del calcio russo, quello dei gruppi organizzati. Le firme sono, rispettivamente, di Simon Kuper e Pavel Volkov.
In questo numero, il posto di “altro sport” è occupato dalla vela. Antonio Vettese, in apertura, sottolinea quanto le regate siano difficili per le masse ma meravigliose per chi le pratica. Soprattutto perché, di base, la cosa fondamentale è saper riconoscere e interpretare l’elemento naturale. Una delle cose che riescono meglio a Giovanni Soldini, strano esemplare di “uomo di mare milanese” intervistato da Vincenzo Latronico e fotografato da Andy Massaccesi. Nei suoi racconti, il salvataggio di Isabelle Autissier e i seicento giorni in una vita passati senza vedere altre persone. In mare, da solo con la barca. Andando veloce, ovviamente. Soprattutto oggi, perché è da poco che è importante arrivare primi. Tempo fa, bastava arrivare: ce lo spiega Maurizio Bertera, che chiude il suo pezzo con la storia di Dona Bertarelli, sorella di Ernesto e aspirante prima velista donna decorata della Rolex Fastnet Race. Undici si chiude con gli articoli di Andrea Falcon e Matteo Zaccagnino. Il primo è un ritratto di Sir Ben Ainslie, il velista più vincente della storia (quattro ori consecutivi alle Olimpiadi) che ora prova a riportare la Coppa America in Inghilterra dopo 166 anni. Il secondo racconta invece del “cigno”, dello Swan: a cinquant’anni dal varo del capostipite, anche le versioni di oggi non cambiano il teak sul ponte e il fascino senza tempo che ancora rapisce gli appassionati.
Tutto questo sarà nelle edicole e nelle librerie milanesi a partire da martedì 15 settembre. Dal giorno dopo, anche nel resto d’Italia. Ci vediamo lì, e buona lettura.