Ralenti

Buzzfeed che si è innamorato di Giroud, un elogio di Guti, la sorella di Griezmann al Bataclan: cose belle da leggere con calma.

Una selezione degli articoli più belli che abbiamo letto durante la settimana, a tema sport ma non solo: la storia spaventosa di Ricardo Lockette, a che punto siamo con l’omosessualità nel calcio, la crisi del calcio in Arabia Saudita e i consueti consigli di Studio. Buona lettura.

Sport (e altre cose culturali)

Am I About to Die? – The Players’ Tribune
Ricardo Lockette, ex giocatore di Nfl, torna sul momento che ha messo fine alla sua carriera: la commozione cerebrale riportata in un match contro i Dallas Cowboys. Il racconto di quegli istanti di sofferenza, e della paura di morire.

The Question: why has 3-5-2 worked so well at Euro 2016? – Guardian
Il 3-5-2 ha funzionato bene durante questi Europei, ma più che una questione ideologica la causa sembra essere la necessità di adattarsi al materiale a disposizione.

The Pledge of Silence: Homosexuality in French Soccer – Vice sports
Nonostante gli sforzi fatti, l’omofobia nel calcio francese è un problema che molti sono felici di ignorare. Finché le autorità non creeranno un piano convincente per lottare contro la discriminazione, il progresso non potrà mai arrivare.

Saudi soccer crisis: A microcosm of what reform means for the kingdom – Huffington Post
Il calcio saudita sta crollando, e c’è il timore che i campi da calcio, più delle moschee, possano diventare centri della rivoluzione. Un viaggio tra calcio-scommesse e crisi finanziarie.

Game off! Why the decline of street hockey is a crisis for Canada’s cities – Guardian
Giocare a street hockey – senza essere controllati, liberi dagli adulti – un tempo offriva ai bambini canadesi qualcosa che nient’altro poteva offrir loro: possedere la città. Perché, secondo Colin Horgan, il declino dello sport di strada rappresenta qualcosa di cui preoccuparsi.

Sister of French Soccer Star Antoine Griezmann Recalls Terror of Paris Attacks – New York Times
Maud, sorella di Antoine Griezmann, era nel Bataclan quella sera di novembre, mentre il fratello giocava a Saint-Denis. Ha raccontato quei momenti al New York Times.

Guti – In Bed With Maradona
Ritratto di un underdog, o forse un sottovalutato, di certo sempre decisivo per le sorti del Real Madrid.

Cristiano Ronaldo is like The Revenant: self-belief that just won’t die – Guardian
Dopo un Europeo iniziato in maniera disastrosa, attaccato da molti dei media sportivi e non del mondo, Cristiano Ronaldo potrebbe prendersi una bella rivincita, e aspettarsi un po’ di scuse.

Literally Just 25 Pictures of Olivier Giroud – Buzzfeed
Sembra che Buzzfeed si sia innamorato dell’attaccante francese che, va detto, non è niente male. Qui ci sono semplicemente trentacinque foto (commentate).

 

Cultura

Ghosts and Hope: The story of Havana’s ChinatownBoat Magazine
Barrio Chino è la chinatown dell’Avana, ed è nota per essere una delle più antiche di tutta l’America latina. Nonostante questo però la cultura cinese a Cuba sta scomparendo: dopo la rivoluzione del ’59 lo sviluppo del quartiere ha subìto un arresto, e così anche la sua incredibile storia rischia oggi di essere dimenticata.

Le prime tredici righe di Anna KareninaIl Post
Lo scrittore Paolo Nori parla della nuova traduzione di Anna Karenina di Claudia Zonghetti per Einaudi, soffermandosi sulle prime 13 righe del romanzo e stroncandola per il suo approccio a suo dire troppo scolastico.

Can Attachment Theory Explain Our Relationships?New York 
Il rapporto di un bambino con la propria madre durante il primo anno di vita determinerebbe il carattere della persona che diventerà in futuro: ecco il racconto di una mamma alle prese con la cosiddetta teoria dell’attaccamento.

La foto della settimana

È difficile che parlando di Cuba e di baseball non si scada nel campo del già visto, del cliché. Eppure i fotografi Steven Counts e Joseph Swide sono riusciti a catturare un portfolio fatto di immagini originali, evocative e naturalmente belle. L’intero portfolio è su Victory Journal.

baseball a cuba

 

Il video della settimana

Sì, non ne possiamo più, ma è una bella storia e possiamo fare un po’ i romantici. Qui c’è mezza Islanda (in Islanda, non più in Francia) che omaggia la Nazionale con l’ormai famoso «uh!». E viene un po’ da commuoversi.