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Il Psv sta usando i test psicologici per scovare i giovani talenti

Il Psv Eindhoven sta utilizzando una serie di test psicologici per riconoscere i migliori giovani del futuro. Si tratta di un sistema di giochi che, utilizzando dei software di valutazione cognitiva, riesce a misurare 16 funzioni del cervello legate al calcio. Si chiama NeurOlympics, è un sistema prodotto da Brainsfirst, che ha la capacità, grazie alla misurazione di fattori come tempo di reazione, velocità nel processare le informazioni e anticipazione, di aiutare a riconoscere se un calciatore ha le capacità per riuscire ad arrivare ai più alti livelli.

Eric Castien, Ceo di Brainsfirst, ha dichiarato: «Siamo in grado di raccogliere dati relativi a 63 differenti fattori legati all’attività del cervello, fattori che ci aiutano a riconoscere le potenzialità di ogni atleta. Grazie all’aiuto dell’apprendimento automatico abbiamo riconosciuto i principali pattern per diventare un calciatore di livello, possiamo dire di aver creato un vero e proprio Iq calcistico». In questo modo, Psv e Brainsfirst hanno stabilito un benchmark ideale di quello che dovrebbe essere il profilo intellettivo di un calciatore professionista.

Il club sta cercando di migliorare le proprie decisioni in fatto di acquisti e scelta dei giovani calciatori, massimizzando così il ritorno in fatto di investimenti legati all’academy. NeurOlympics è il risultato di quattro anni di ricerca portata avanti da BrainsFirst: tra le prime cose rilevate c’è la capacità, da parte di giovani messi sotto contratto dal club, di fare meglio dei colleghi non ancora contrattualizzati. «Il calcio è un gioco complesso, è per questo che i giocatori d’élite hanno bisogno di alcune specifiche capacità cognitive, e non solo di quelle atletiche. Essere capaci di seguire una partita e parteciparvi attivamente, fa parte di queste capacità», ha aggiunto Castien.