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La sorprendente stagione dello Huesca

Partita senza grosso clamore, è in testa alla Segunda División, e potrebbe centrare la prima, storica promozione in Liga.

Fondato nel 1910, lo Huesca ha passato gran parte della propria storia tra la Tercera División e la Segunda División B. Lo scorso anno ha chiuso la stagione al sesto posto in classifica e quella in corso potrebbe rivelarsi la prima, sorprendente, volta che la squadra attualmente allenata da Rubi arriva in testa alla classifica di Segunda. Nelle ultime 5 gare ha collezionato 4 vittorie e un pareggio, mentre sono soltanto 6 le reti subite: numero che ne fa la miglior retroguardia della Liga 2 in coabitazione con altre tre. Il primato in classifica è una novità per una squadra che nella propria storia ha vissuto pochissime stagioni di livello, e sembra arrivata ora alla suo momento di consacrazione.

Con la vittoria per 1 a 0 contro l’Osasuna, domenica pomeriggio, e i contemporanei pareggi di Cadice e Oviedo, la squadra aragonese ha allungato il proprio vantaggio sulle inseguitrici, ora rispettivamente a +meno 6 e meno 8 punti. As ha sottolineato come la gara di domenica sia stata una sfida vinta dallo Huesca ai punti dopo una partita equilibrata, cosa che poteva essere preventivata visto il grande ruolino interno quando gioca al El Alcoraz. Quando si gioca nell’impianto da 5.500 posti nei pressi del Cerro de San Jorge, lo score recita 10 vittorie e 3 pareggi, e mai una sconfitta. Ai padroni di casa è bastato un gol dell’esterno Gallar per poter vincere la contesa d’alta classifica di domenica scorsa. Il primo tempo è stato tutto di marca aragonese, con numerose occasioni avute da Cucho, punta colombiana rapida e potente. Nella ripresa l’Osasuna ha provato a rimontare, colpendo due legni con Quique González e Roberto Torres, ma è servita una doppia parata di Sergio Herrera, su conclusioni dei padroni di casa, a impedire allo Huesca di chiudere la gara definitivamente.

Gli highlights della sfida interna contro l’Osasuna

Già lo scorso novembre Mundo Deportivo parlava della squadra aragonese come di un vero e proprio miracolo del tecnico Rubi. Proprio l’allenatore ex Sporting Gijón, con un passato nel gruppo di lavoro di Tito Vilanova a Barcellona, è uno dei protagonisti del cammino dello Huesca. «Sognare sempre ma con i piedi per terra, perché c’è grande equilibrio nella categoria», questo è il suo credo. In un campionato storico, con squadre di blasone come Osasuna, Rayo Vallecano, Tenerife o Saragozza, il primato dei ragazzi di Rubi rappresenta un piccola impresa.

Rubi è convinto che gran parte del successo sia dovuto «all’ottimo lavoro collettivo». Aggiunge: «Siamo tutti molto sereni e felici e da lì vengono i buoni risultati». Non è la prima volta che l’allenatore di Vilasar de Mar si trova a pochi passi dalla promozione: i risultati ottenuti con il Girona nel 2012/13 e con il Valladolid nel 2014/15 lo hanno portato molto vicino all’obiettivo, e questo potrebbe essere l’anno giusto giusto. Lo Huesca di quest’anno ha collezionato una striscia positiva di 10 gare senza mai perdere, interrotta soltanto dalla sconfitta contro l’Osasuna. Apprezzato dai propri giocatori, Rubi è arrivato per sostituire il focoso Juan Antonio Anquela, ricordato principalmente per lo scontro fisico avuto con David Lopez lo scorso anno, e ora sulla panchina dell’Oviedo terzo in classifica.

Per il popolo della cittadina aragonese, 52.443 abitanti, l’approdo in Liga sarebbe l’avverarsi di un pensiero troppo distante per essere considerato reale. Rubi ama schierare i propri uomini con un 4-2-3-1 in cui sono fondamentali le doti difensive di Pulido, con un passato da promessa dell’Atlético Madrid e una recente esperienza belga, oltre alle parate di Alex Remiro, portiere estremamente affidabile arrivato in prestito dall’Athletic Bilbao. Tra i giocatori più importanti per il gioco di Rubi, c’è il capocannoniere del club, il colombiano Cucho (autore di 11 realizzazioni fin ora e 4 assist), e al suo fianco le giocate e i colpi di Gonzalo Melero. Melero è stato prelevato lo scorso anno dal Ponferradina per soli 400 mila euro e oggi, a 24 anni, il suo valore è triplicato. Di ruolo trequartista, il ragazzo cresciuto nelle giovanili del Real Madrid ha collezionato altrettante reti quanto quelle di Cucho, fornendo 2 assist.

Altrettanto importanti per lo Huesca sono stati i colpi dei due esterni che affiancano Melero sulla trequarti. Álex Gallar è stato prelevato in estate dal Cultural Leonesa: in poche apparizioni ha già messo a segno 3 reti, di cui una decisiva proprio domenica contro l’Osasuna, e tre assist. In una recente intervista a Marca, ha raccontato come molto del successo della squadra sia dovuto a una visione famigliare dei rapporti all’interno dello spogliatoio, dichiarando inoltre che «sono rimasto particolarmente sorpreso dalla vicinanza dei tifosi alla squadra. La gente mi ha trattato sempre come uno di loro, mi hanno accolto con le braccia aperte e tutto questo ha aiutato a un adattamento molto rapido».

La larga vittoria ai danni del Tenerife

Ezequiel Ávila è invece un’ala sinistra in prestito dal San Lorenzo, un tempo considerato un enganche dal futuro radioso, è arrivato in prestito in Spagna dopo aver rinnovato il proprio contratto con gli argentini fino al 2019. Le promesse sono sempre in attesa di essere espresse appieno, ma la sua muscolarità sta tornando estremamente utile alla squadra aragonese per spezzare in due le difese avversarie. La squadra gestita da Rubi ha tutto per poter centrare la promozione in Liga: un tecnico preparato che ama il possesso del pallone ed è metodico all’inverosimile, una rosa con dei punti fermi e una batteria di giocatori offensivi che possono sbloccare la gara in qualsiasi momento del match. La proposta di gioco dell’Huesca è fatta di controllo attraverso il dominio delle due aree, un calcio che Javier Salamero – uomo che conosce la categoria e i suoi interpreti – ha definito: «Di ordine, disciplina e sforzo». E allora allo Huesca non resta che fare propria la filosofia del suo allenatore, sognando sì, ma con i piedi per terra.