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I libri di sport (e non solo) del 2018

Tennisti, cavalli e fenomeni: le cose migliori lette quest'anno.

Per la prima volta a Undici compiliamo una lista dei libri dell’anno. Sono libri che, naturalmente, c’entrano con lo sport, ma che vanno molto spesso oltre. Abbiamo scelto solo titoli editi in Italia che avessero un respiro più ampio, oltre il semplice campo, oltre la semplice biografia o autobiografia, e che confermano quello su cui da più di quattro anni ci impegniamo a mostrare: che oltre il campo – o il circuito – ci sono soprattutto le storie, e sono storie personali oppure storie di respiro più ampio, politico e sociale. Dal tennis al calciomercato, dai cavalli – da sempre grandi protagonisti di alcuni dei migliori pezzi di new journalism – alle graphic novel.

 

Vite brevi di tennisti eminenti, Matteo Codignola, Adelphi

Cosa vuol dire in fondo, concretamente, quando diciamo – e da queste parti lo ripetiamo spesso – che parlare di sport vuol dire spesso parlare di tutto, cioè di passioni, tragedie, umorismo, viaggi, storia, e così via? Ecco: questo libro lo spiega nel dettaglio. Matteo Codignola racconta, a partire da altrettante fotografie, venti storie di tennisti che forse non vi faranno scattare sulla sedia come un Federer o un Agassi, ma che si leggono come pezzi di storia del tennis e del Novecento divertenti, appassionanti, spesso incredibili per la loro assurdità e spericolatezza. Il tennis, ci ricorda Codignola, prima di essere il mondo estremamente professionista che conosciamo oggi, era un mondo libero e alieno,  popolato da personaggi romanzeschi, e da migliaia di storie.

 

Un capitano, Francesco Totti, Paolo Condò, Rizzoli

L’età d’oro delle biografie sportive è deflagrata con Open di Agassi e J. R. Moehringer, ma la fama e le milioni di copie vendute non trasformano automaticamente una biografia (o autobiografia) di una stella in qualcosa di facile da scrivere. Tutt’altro. Paolo Condò riesce invece a raccontare Francesco Totti in modo delicato e completo, e non era un compito affatto facile: perché qui non c’è Agassi con la figura del padre antagonista, ma situazioni intime e complesse come il rapporto con la città e con i suoi luoghi, quello con i tifosi, quello con la fedeltà e le tentazioni, l’infanzia tranquilla che sfugge ai cliché della periferia, i successi e gli insuccessi. Un libro da leggere, non certo soltanto per romanisti.

 

Cavalli di razza, John Jeremiah Sullivan, 66thand2nd (trad. Gabriella Tonoli)

È il primo libro scritto da John Jeremiah Sullivan, uno dei migliori scrittori di non-fiction al mondo, uscito originariamente nel 2004. Parla di cavalli, sì, cavalli da corsa, ma è soprattutto un memoir sul padre: Sullivan si chiede perché il genitore morto da poco, una delle firme sportive più apprezzate d’America, fosse così fissato con le corse di questi animali. E in Cavalli di razza porta il lettore in giro non solo nel mondo dell’ippica e del Kentucky Derby, ma in quello della storia – perché il rapporto tra uomo e cavallo è uno dei più antichi e saldi, nei millenni e soprattutto nella colonizzazione dell’America– e in quello suo più intimo, attraverso il ritratto del rapporto tra padre e figlio.

 

Lo sport dei re, C. E. Morgan, Einaudi (trad. Giovanna Scocchera)

Ci sono ancora i cavalli e c’è ancora il Kentucky Derby in questo libro, ma in una forma molto diversa rispetto al precedente di Sullivan: con Lo sport dei re – finalista Pulitzer 2017 – C. E. Morgan percorre la strada del Grande Romanzo Americano, in cui una saga familiare si intreccia con la storia. La saga è quella quella dei Forge, una dinastia del Kentucky, proprietari di piantagioni e schiavisti un tempo ma oggi, con l’ultimo discendente Henry e sua figlia Henrietta, allevatore di cavalli in cerca della bestia perfetta. Ma c’è anche la storia di Allmon Shaughnessy, il nuovo stalliere nero, un passato difficile, testimone di un’America che la dinastia dei Forge ha sempre voluto ignorare e che si immetterà, in modo netto e inaspettato, sulla sua stessa strada.

 

A cosa pensiamo quando pensiamo al calcio, Simon Critchley, Einaudi (trad. Andrea Mattacheo)

Quella domanda che è stata fatta, sarà ancora fatta, e spesso ci facciamo noi stessi, quella su cosa ci spinge a guardare ventidue uomini che corrono dietro una palla, ecco a quella domanda ci sono molte risposte, moltissime sono già state date, alcune verranno date più avanti perché lo sport ma soprattutto il calcio stanno diventando un affare sempre più complesso che coinvolge non solo l’agonismo ma anche la politica e la società. Simon Critchley, direttore del dipartimento di Filosofia della New School for Social Research di New York, ha provato a rispondere con gli strumenti della filosofia in questo pamphlet – che non vuole essere “definitivo” – che mostra le dinamiche mentali e sociali dietro il semplice agonismo.

 

Zlatan. Un viaggio dove comincia il mito, Paolo Castaldi, Feltrinelli

C’era qualcosa nell’autobiografia Io, Ibra che aveva lasciato l’amaro in bocca a Paolo Castaldi, come ha dichiarato in una recente intervista: il poco spazio dedicato all’infanzia di Zlatan Ibrahimovic a Rosengård, il “ghetto” di Malmö in cui è cresciuto il calciatore ex Milan e Psg. Così, grazie a Feltrinelli e Tito Faraci, che hanno lanciato da poco la collana Feltrinelli Comics, ha deciso di ampliarla sotto forma di graphic novel: Zlatan. Un viaggio dove comincia il mito è un libro che ha in sé sia l’elemento del reportage nel quartiere più pericoloso della Svezia – secondo qualcuno – sia quello del romanzo di formazione di una crescita complicata, prima di toccare il successo planetario.

 

Cristiano Ronaldo. Missione Juventus, di Francesco Paolo Giordano, Kenness

È stato il trasferimento del 2018 – anzi, del secolo: improvviso, inatteso, epocale. L’arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juventus riscrive la storia del portoghese, ma anche quella della Juventus stessa, che dal 5 volte Pallone d’Oro si attende il definitivo approdo al gotha del calcio mondiale, in senso sportivo ed economico. In Cristiano Ronaldo. Missione Juventus Francesco Paolo Giordano tocca tutti i temi relativi alla nuova avventura di CR7: non una biografia del campione portoghese, ma un’analisi del suo arrivo alla Juventus e il racconto dell’impatto sulla nuova realtà, in campo e fuori. Il libro racconta i motivi dell’addio al Real Madrid e il perché della scelta di CR7 di vestire e bianconero; analizza il senso sportivo e commerciale dell’acquisto del cinque volte Pallone d’Oro; racconta il Cristiano juventino della prima parte di stagione, tra la ricerca del primo gol italiano, la collocazione tattica nella formazione di Allegri e la sempre crescente leadership tecnica, ed emotiva, all’interno della squadra e nel rapporto con i tifosi.

 

Ago. Storia di un capitano, Giulia Franchi, Massimiliano di Lauro, Mangialibri

Un libro che non è nemmeno una graphic novel, ma – semplicemente? – un piccolo libriccino illustrato. In realtà non manca in nulla: può sembrare per bambini – e sicuramente per un bambino o una bambina andrebbe benissimo – ma la qualità delle sue illustrazioni e la semplice incisività del suo messaggio lo rende una rapida e piacevole lettura per chiunque. È la storia di Agostino Di Bartolomei, ragazzino introverso prima, capitano della Roma poi, in meno di 40 pagine.