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La migliore stagione di Anthony Martial

Solskjaer lo schiera da prima punta, lui ha segnato 15 gol.

Nella vittoria per 3-0 del Manchester United sul Watford, Antonhy Martial ha segnato il gol del due a zero con un pallonetto da posizione defilata – la sua traiettoria ha scavalcato sia il portiere Foster che il difensore Kabasele. La bellezza del gol, come si può vedere nel video sopra, e la sua importanza confermano la sensazione sulla grande stagione dell’attaccante francese: da quando è arrivato al Manchester United nel 2015, acquistato per 50 milioni di euro (più 30 di bonus), Martial non aveva mai avuto un rendimento così impattante. Quest’anno, l’ex Monaco ha segnato quindici gol in in 31 partite di tutte le competizioni con lo United, di cui dieci in Premier League (lo stesso score dello scorso anno, solo una rete in meno rispetto al suo record personale, fatto registrare nel 2015/16).

Oltre alla realizzazioni in Premier, Martial conta un gol in Coppa di Lega, uno in FA Cup e tre in Europa League, tra cui quello realizzato in casa del Club Brugge pochi giorni fa. Un altro dato importante sul francese riguarda il rendimento nelle ultime partite: le reti con il Watford e quella con il Brugge sono seguite a quella segnata contro il Chelsea a Stamford Bridge, una settimana fa. In pratica, nelle ultime tre vittorie consecutive dei Red Devils – che si sono rilanciati nella corsa al quarto posto in Premier e hanno fatto un passo importante per la qualificazione agli ottavi di Europa League – c’è sempre stata la firma di Martial. Fin da inizio stagione, l’attaccante francese è stato uno dei pochi elementi in grado di garantire un rendimento continuo a Solskajer: dopo l’infortunio alla coscia che l’ha tenuto fermo a cavallo tra agosto e settembre, Martial è sempre stato un punto fermo del Manchester United, nello slot di unica punta di un 4-2-3-1 molto fluido.

Giocando più vicino alla porta, Martial può aggredire bene gli spazi ma anche fare un pressing più efficace sui difensori avversari. Allo stesso modo, però, il francese non ha perso le sue caratteristiche peculiari, non ha dimenticato la sua capacità di movimento in tutte le direzioni sul fronte d’attacco. Ha segnato due gol di testa e sei con il destro, le sue armi migliori, sintomo di come ora il francese si trovi a giocare in una posizione che esalta le sue caratteristiche tecniche: al centro dell’attacco arriva prima sul pallone, ma si offre anche come possibile appoggio per gli scambi con i compagni, il che sottolinea come le sue qualità fossero ottime ma non espresse al meglio quando veniva utilizzato sull’esterno. Non a caso, Martial ha servito pure cinque assist decisivi in tutte le competizioni.

Dal suo arrivo a Manchester, nel 2015, Martial ha giocato 191 partite ufficiali, e ha segnato 60 gol (Clive Brunskill/Getty Images)

Il giocatore francese è spesso stato criticato dai media per le sue difficoltà in campo, ma va sottolineato come il Manchester United degli ultimi anni non gli abbia offerto il contesto migliore per esprimersi. La fiducia di Solskjaer, però, sta cambiando la situazione: Martial ha già giocato più minuti che nelle ultime tre stagioni (1792 minuti in campo finora), e il suo rendimento è in crescita evidente. Certo, nelle scelte di Solskjaer pesa anche l’assenza per infortunio di Rashford, fermo dal 13 gennaio scorso. Anche il calciomercato e il nuovo progetto tecnico, però, hanno offerto degli assist importanti al francese: durante la sua esperienza a Old Trafford, Martial ha dovuto condividere l’attacco con nomi ingombranti, si pensi per esempio Ibrahimovic e Lukaku. Ma ora la scelta della dirigenza e di Solskjaer è stata chiara: i Red Devils hanno puntato forte su lui e su Rashford. La risposta è nei numeri, e sotto gli occhi di tutti.