La Fifa vuole vietare le partite dei campionati nazionali giocate in Paesi esteri

La Liga voleva far disputare Barcellona-Girona a Miami.

I membri del Comitato della Fifa si sono riuniti lo scorso martedì a Zurigo, nella sede del massimo ente calcistico, e al termine del meeting hanno deciso di deliberare un comunicato in cui propongono: «Per quanto riguarda le partite e le competizioni internazionali, il comitato ha approvato il principio stabilito dal Consiglio FIFA secondo cui le partite nazionali ufficiali dovrebbero svolgersi sul territorio dell’associazione membro interessata». La richiesta quindi è stata inoltrata e subirà ulteriori approfondimenti nei prossimi giorni, ma l’obiettivo in ogni caso sembra chiaro: in sostanza, il governo del calcio mondiale vuole scongiurare la possibilità per cui le leghe nazionali organizzino partite domestiche in altri paesi che non siano quelli di appartenenza. L’idea dunque è di non far concretizzare proposte come quella impostata – ma non realizzata – dall’azienda organizzatrice di eventi Relevant Sport per far giocare Barcellona-Girona di Liga all’Hard Rock Stadium di Miami. Sia la richiesta per la gara dei blaugrana che quella successiva per un incontro fra Atletico Madrid e Villarreal – sempre a Miami – sono state rifiutate dalla Federcalcio spagnola – e pure dalla Federazione di calcio degli Stati Uniti, la USSF, che non ha concesso il nullaosta per l’evento in un proprio impianto.

Come riportato da Espn, le proposte di Relevant Sport erano sostenute in particolar modo dal presidente della Liga, Javier Tebas. Proprio a sostegno dell’organizzazione di tali eventi, il presidente Tebas aveva dichiarato: «I fan di tutto il mondo meritano di essere in grado di godersi i campionati che amano ovunque si trovino. I campionati dovrebbero avere la libertà di avvicinare le loro partite ai fan, proprio come i grandi campionati americani hanno fatto per molti anni, guidati da Don Garber (attuale consigliere della MLS) nel caso della NFL. Crediamo che questo sia un nostro diritto e continueremo a lottare perché venga rispettato». Sempre il giornale americano, inoltre, spiega che dietro l’attuale richiesta di proibire questi eventi ci sia anche l’azienda SUM, acronimo di Soccer United Marketing, l’ente organizzativo di eventi della Federcalcio americana, di fatto azienda rivale di Relevant. Per questo, la stessa Relevant avrebbe intentato una causa contro SUM e addirittura la Federcalcio statunitense per aver violato la legge sull’antitrust, accusando la SUM, l’USSF e la FIFA di essere in comune accordo per non far giocare questo tipo di partite negli Stati Uniti e di cospirare contro l’azienda.

La Liga è il campionato europeo che più ha spinto verso il trasloco per un weekend di un incontro del proprio torneo, ma anche in Italia era stata avanzata una proposta simile. Per leghe di altri sport, soprattutto quelle americane, le partite di campionato giocate in un paese estero sono un evento abbastanza comune: succede ad esempio nella NFL con lo spostamento di un incontro a Londra – quest’anno al New Tottenham Hotspur Stadium –, o di un incontro di Nba sempre nella City o a Parigi, come è accaduto lo scorso 24 gennaio – Nba Paris Game. I cestisti americani, oltretutto, si spostano pure in Asia, con un incontro annuale programmato in Cina. Eppure, come riporta sempre Espn, proprio Garber, che è stato presidente della NFL sei anni prima di vedere una partita di baseball americano fuori dagli Stati Uniti, ha detto in riferimento al calcio che: «Non credo sia la soluzione migliore per questo sport. Penso che le partite della stagione regolare dovrebbero essere giocate nei mercati interni».