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Haaland, Megan Rapinoe, il ritorno del campionato Nba.

È stato e sarà per sempre il weekend dell’elezione di Joe Biden come 46esimo Presidente degli Stati Uniti, un evento che potrebbe cambiare gli equilibri politici del mondo. Ma è stato, e sarà ancora, anche un weekend ricco di grandi eventi calcistici: il Bayern Monaco ha confermato il suo predominio in Germania battendo il Borussia Dortmund, Leo Messi ha segnato il primo gol su azione in questa stagione, il Manchester United ha scacciato la crisi battendo per 3-1 l’Everton di Ancelotti a Goodison Park. Oggi si replica con tanti altri appuntamenti importanti: Lazio-Juventus, Atalanta-Inter, Manchester City-Liverpool e Real Madrid-Valencia, praticamente una dietro l’altra, senza soluzione di continuità. Per chi non preferisce il calcio, un’alternativa potrebbe essere il tennis: al Master di Parigi-Bercy si gioca la finale maschile tra Zverev e Medvedev; oppure c’è il Motomondiale, si corre a Valencia e ci sarà anche Valentino Rossi, tornato in pista dopo la positività al Coronavirus.

Per rilassarci tra un evento e l’altro, ecco la nostra consueta rassegna di articoli belli che abbiamo letto in settimana. Come avrete capito dalla foto in apertura si parte da Joaquín, simbolo del Betis Siviglia ancora in campo da protagonista alle soglie dei quarant’anni; quasi per controbilanciare, una riflessione su Erling Haaland, sul fatto che possa diventare il miglior giocatore al mondo in senso assoluto – anche ieri ha segnato, anche se non è bastato per battere il Bayern. Poi ci sono un articolo sui momenti di difficoltà psicologica dei calciatori e degli sportivi in generale, la recensione dell’autobiografia di Megan Rapinoe, il racconto della storia del tennista Arthur Asce e una riflessione sulla Nba, che ha deciso di ripartire a dicembre, poco prima di Natale. Non ci resta che augurarvi buona lettura, e buona domenica.

Why Dortmund star Erling Haaland could become the world’s best footballerEspn
Un lungo articolo su Haaland, sulla sua storia, le sue caratteristiche e le sue prospettive. Per Elaine Teng, giornalista di Espn, «il norvegese del Borussia Dortmund può diventare il miglior giocatore del mondo».

Under pressure: why athletes chokeThe Guardian
«Perché una star dello sport diventa incapace di fare ciò che pratica da anni, ad altissimi livelli, proprio in alcuni dei momenti più importanti?» Una riflessione del Guardian, tra calcio e altri sport, tra emotività e psicologia, sugli errori che capitano nell’attimo peggiore, anche ai migliori atleti.

Joaquín: the record-breaker, the joker and the nearly-manThese Football Times
«Joaquín non è stato solo un calciatore che ha passato la sua carriera a cercare di dimostrare di essere un campione, come si diceva quando aveva vent’anni: è anche un personaggio enorme, è l’incarnazione fisica dello spirito e dell’umorismo molto particolari della sua terra, l’Andalusia».

Megan Rapinoe Has a Lot More to SayThe New York Times
Da pochi giorni è uscita nelle librerie One Life, l’autobiografia di Megan Rapinoe. Il New York Times scrive che «si tratta di un libro diverso da quello che ci aspetteremmo, perché racconta l’attivismo politico di Rapinoe tanto quanto la sua splendida carriera sportiva».

How Tennis Icon Arthur Ashe Became a Famous Example of Sportsmanship – Sportscasting
«Arthur Ashe non è stato solo un grande tennista, ma ha avuto una grande influenza anche fuori dal campo: pochi sportivi hanno saputo sensibilizzare l’opinione pubblica sull’Aids come ha fatto lui». 

Why the NBA Will Be Back in December, and What It MeansThe Ringer
Il campionato Nba 2020/21 inizierà il prossimo 22 dicembre. The Ringer spiega come si è arrivati a questa decisione, quali cosa comporta per la lega e per l’intero universo dello sport americano.

 

La foto della settimana

Oggi si concluda la Vuelta a España 2020, settantacinquesima edizione della corsa a tappe che compone il tris dei grandi giri europei con il Tour de France e il Giro d’Italia. In questa foto, davvero molto suggestiva, c’è il tedesco Pascal Ackermann durante la 13esima tappa, una cronometro individuale di 33,7 km tra Muros e Mirador de Ézaro, nella comunità autonoma della Galizia. La tappa in questione è stata vinta da Primoz Roglic, che è in testa alla classifica generale della Vuelta. (Miguel Riopa/AFP via Getty Images)

 

Il video della settimana

Ecco cosa può succedere quando esageri con l’esultanza: in una partita di hockey del campionato ungherese, l’autore di un gol si tuffa contro la recinzione e la sfonda. Poi ci ride sopra.