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Il crollo del calcio cinese, big data e videogames, l'incredibile storia di Larry Miller.

Benvenuti nel weekend che segna il ritorno del calcio di club, con la Serie A che offre gli appuntamenti più interessanti: si comincia oggi con Lazio-Inter, si prosegue domani con Juventus-Roma, ma anche Napoli-Torino è una gara niente male. Negli altri campionati, occhio alla Bundesliga, allo scontro diretto tra il Bayer Leverkusen – una delle squadre rivelazioni in questo inizio di stagione – e il Bayern Monaco di Nagelsmann, reduce dalla sconfitta interna contro l’Eintracht Francoforte. In Inghilterra, la gara più attesa è quella tra Leicester e Manchester United, ma sarà interessante da seguire anche l’esordio di Ranieri col Watford, in una gara proibitiva – almeno sulla carta –  contro il Liverpool di Klopp. A chiudere il weekend, una delicata sfida tra Barcellona e Valencia.

Chi ama gli altri sport non può assolutamente perdersi le fasi finali dell’ATP Masters 1000 di Indian Wells, e poi il big match della Legabasket tra Milano e Venezia. Sempre per gli appassionati di basket, è in corso la preparazione preseason della Nba, mentre chi segue il baseball è chiamato a fare le ore piccole: ci sono i playoff di Mlb. Tra un evento e l’altro, ecco la nostra consueta lista di articoli belli che sono usciti in settimana e che abbiamo pensato di riproporvi: come avrete capito dall’immagine in apertura, si parla di Javier Zanetti, in particolare della sua figura di capitano e guida spirituale nell’anno del Triplete.

Sempre guardando agli articoli di calcio, ecco una serie di suggerimenti – dal Telegraph – rispetto a ciò che le istituzioni potrebbero copiare dai videogames per «rendere più interessanti il gioco e il suo calendario». E poi, sempre per guardare un po’ al futuro, un articolo sull’utilizzo dei Big Data e della scienza in generale nei grandi club. Infine, un approfondimento del New York Times sullo scoppio della bolla del campionato cinese. Il pezzo forte della nostra rassegna, però, sono le due storie assurde che riguardano gli altri sport: il Telegraph racconta come Sharron Davies stia finalmente per riuscire a ottenere la medaglia d’oro che avrebbe conquistato ai Giochi di Mosca 1980, mentre Sports Illustrated svela l’incredibile vicenda di Larry Miller, icona del basket e dello sport business che dopo quasi sessant’anni ha confessato di aver commesso un omicidio. Mai come in questo caso, buona lettura. E buon weekend, ovviamente.

Creativity and ingenuity – what international football can learn from video gamesThe Telegraph
«Competizioni più divertenti, senza gare inutili: i videogames sono riusciti a crearle, il calcio potrebbe e dovrebbe prendere esempio, imparare qualcosa da questo mondo».

El capitán de MourinhoPanenka
«È facile essere ricordati per i titoli, voglio essere ricordato per essere un giocatore leale», ha detto Javier Zanetti dopo la vittoria del Triplete nel 2010. Ed è proprio per la sua lealtà e la sua fedeltà che l’argentino è rimasto nella storia dell’Inter.

Is China’s Soccer Boom Going Bust?The New York Times
Il NYT ricostruisce la grande crisi che, a partire da colossi come Suning ed Evergrande, ha colpito in maniera – probabilmente – mortale la Chinese Super League, pochissimi anni dopo i grandi investimenti sul mercato.

De la partícula de dios al balónEl País
Un’interessante analisi del País su tutte quelle figure professionaki che da poco sono entrate nelle grandi squadre di calcio, e che attraverso il loro contributo numerico, matematico, promettono di cambiare l’approccio allo studio e alla preparazione del gioco.

British swimmer Sharron Davies may finally get Olympic gold medal – from 1980 Moscow GamesThe Telegraph
Ai Giochi Olimpici di Mosca nel 1980, Sharron Davies conquistò l’argento nei 400m misti. Ora potrebbe finalmente ricevere l’oro che le spetta di diritto fin da quando la vincitrice della gara, Petra Schneider, ha ammesso di aver assunto sostanze dopanti.

He Rose to the Highest Levels of Business and Basketball—but With a SecretSports Illustrated
Larry Miller à stato presidente dei Portland Trail Blazers, e poi è diventato responsabile del brand Jordan per Nike. In un’intervista rilasciata a Sports Illustrated, ha raccontato il suo incredibile segreto: quando aveva sedici anni, ha ucciso un suo coetaneo con un colpo di pistola. Per oltre cinquant’anni non ha mai raccontato questo episodio del suo passato, ma ora è riuscito a farlo.

 

La foto della settimana

Forse non è il luogo più indicato e ospitale del mondo per gareggiare in una maratona, ma di certo il deserto del Sahara marocchino offre scenari piuttosto suggestivi per chi corre.  (Jean-Philippe Ksiazek/AFP via Getty Images)

 

Il video della settimana

Fin da quando ha iniziato la sua carriera da allenatore, Pep Guardiola si è lasciato influenzare volentieri da altri sport. Ai tempi del Barcellona, per esempio, aveva degli scambi di vedute quotidiani con gli allenatori delle squadre di futsal e basket. Oggi, in Inghilterra, sembra proprio che una sua nuova fonte di ispirazione tattica sia il rugby.