ì

Cosa ci aspettiamo dall’Italia alle Olimpiadi di Pechino?

Prospettive e speranze della spedizione azzurra, che punta moltissimo sulle donne.

L’Italia che si avvicina ai Giochi Olimpici di Pechino (4-20 febbraio 2022) ha ancora negli occhi i trionfi di Tokyo: sei mesi fa la Nazionale azzurra di atletica leggera trionfava nel salto in alto e nei 100 metri nel giro di pochi istanti, grazie a Gianmarco Tamberi e Marcell Jacobs. E sorprendeva ancora pochi giorni dopo, con un’ altra incredibile medaglia d’oro, quella nella staffetta maschile 4×100. I risultati di Tokyo, indimenticabili e forse irripetibili per il modo in cui si sono verificati, hanno inevitabilmente aumentato le aspettative sul rendimento della squadra invernale. Ovviamente i contesti non sono paragonabili, non possono esserlo: l’obiettivo con cui parte la spedizione italiana diretta a Pechino, come detto anche dal Presidente del Coni Giovanni Malagò (ora in isolamento perché risultato positivo al Coronavirus all’arrivo in Cina), è migliorare il risultato di Pyeongchang 2018, edizione in cui gli atleti azzurri hanno ottenuto dieci medaglie: tre ori, due argenti e cinque bronzi. Fare meglio è possibile, ma non scontato. Ragionando in maniera realistica, il massimo traguardo sarebbe la top 10 del medagliere, raggiunta per l’ultima volta a Torino 2006. Per riuscirci occorrono almeno cinque o sei medaglie d’oro. Un numero alto, quindi poco probabile. Ma da non escludere a priori.

Oltre al ruolo imprevedibile del Covid, le difficoltà principali sono legate al fatto che molti atleti non hanno potuto testare in anticipo i luoghi di gara. Le tappe preolimpiche – per esempio – dello sci alpino e del biathlon, previste nelle stagioni 2020 e 2021, sono infatti state cancellate per via della pandemia. Ciò ha impedito anche di conoscere le caratteristiche delle neve cinese. Per quanto strano possa sembrare, la neve è differente in ogni località e gli atleti, con i propri ski man, passano molto tempo a testare materiali e scioline per trovare la condizione migliore di scivolamento e velocità dei propri sci.  Anche le condizioni meteo saranno un fattore determinante: gli sport della neve si svolgeranno a Yanqing e Zhangjiakou, rispettivamente a 75 e 180 km da Pechino. Le due località si trovano in zone molto aride, ma anche molto ventose e fredde: la temperature, come mostrano da alcuni giorni gli atleti sui social, hanno raggiunto anche i -15 gradi.

La forza e quindi le migliori speranze della spedizione azzurra sono da ricercare nel contingente femminile. Anche quattro anni fa, in Corea del Sud, furono le donne a portare a casa tutti e tre gli ori italiani: Arianna Fontana nei 500 metri di short track, Michela Moioli nello snowboard cross e Sofia Goggia nella discesa libera. Si tratta di risultati certamente replicabili anche a Pechino, anche se in realtà l’infortunio di Goggia a pochi giorni dalla partenza per la Cina ha mischiato un po’ le carte in tavola, e non in modo favorevole. Non sono solo queste, però, le uniche occasioni di medaglia per la Nazionale azzurra.

Sci alpino

Lo sci alpino, oltre a essere lo sport invernale più seguito e più praticato in Italia, è la disciplina che potrebbe ottenere il maggior numero di medaglie. Nelle varie gare in programma, come detto, i riflettori della squadra azzurra saranno accesi soprattutto sulle donne: le occasioni per ottenere un buon risultato sono diverse, a cominciare dal gigante di lunedì 7 febbraio (ore 3.15), prova in cui Marta Bassino e Federica Brignone – rispettivamente prima e seconda nella coppa di specialità dello scorso anno – potranno avere un ruolo da protagoniste. Quattro anni fa, non a caso, Brignone ottenne il bronzo olimpico. Venerdì 11 (ore 4.00) ci sarà poi la gara più attesa, il supergigante: l’Italia schiererà Federica Brignone, Elena Curtoni e Marta Bassino, ma soprattutto partirà dagli ottimi risultati ottenuti in stagione – sei vittorie su sette gare disputate grazie a Brignone, Goggia e Cutroni. Martedì 15 (ore 4.00) sapremo se Sofia Goggia potrà difendere l’oro olimpico in discesa libera vinto a Pyeongchang, in una gara in cui era la favorita principale prima di infortunarsi il 23 gennaio a Cortina.

Le gare maschili inizieranno domenica 6 (ore 4.00) con la discesa libera. Dominik Paris sarà l’italiano più atteso, anche se oltre alla vittoria casalinga a Bormio e il terzo posto a Wengen non ha ottenuto grandi piazzamenti; stessa solfa anche in Super G, gara in programma mercoledì 8 (ore 4.00). Nelle gare di velocità ci sarà anche Christof Innerhofer, che non sembra essere da medaglia ma a 37 anni potrebbe sorprendere nell’ultima Olimpiade della sua carriera. Lo slalom speciale maschile di mercoledì 16 (ore 3.15) sarà invece la gara più difficile da pronosticare, dato che in stagione nessun atleta ha mai vinto due volte. Gli azzurri più competitivi saranno il 22enne Alex Vinatzer, che non ha ancora vinto in carriera ma continua a fare ottime prestazioni, e il 37enne Giuliano Razzoli, che dopo il sorprendente oro olimpico di Vancouver 2010 non è mai stato davvero costante. Negli ultimi mesi, però, è tornato competitivo, come dimostra il terzo posto ottenuto nello slalom di Wengen.

Snowboard

Anche lo snowboard potrebbe portare risultati positivi: Michela Moioli, che sostituirà la portabandiera designata Sofia Goggia, avrà una doppia occasione per le medaglie. Nella prima gara – l’individuale di snowboard cross (mercoledì 9 dalle 2.30) – difenderà il titolo olimpico di Pyeongchang, su una pista che gli snowboarder hanno già potuto testare a novembre, e su cui Moioli è arrivata terza. La seconda gara è una novità per il calendario olimpico e sarà la prova mista (sabato 12 dalle 3.00), in cui ogni nazione può schierare un uomo e una donna; la classifica finale sarà stilata in base alla somma dei tempi. Nell’unica gara del genera disputata in stagione, Moioli ha vinto in coppia con Lorenzo Sommariva. Lo snowboard cross azzurro potrà contare anche su Omar Visentin, che è rientrato da un infortunio proprio nell’ultima tappa di Coppa del Mondo prima della partenza per la Cina; nel parallelo, invece, sarà in gara l’esperto Roland Fischnaller.

Grazie al bronzo conquistato ai Mondiali di Kreischberg 2015, Michela Moioli è diventata la prima italiana a vincere una medaglia in questa disciplina ai campionati mondiali; lo stesso primato le appartiene anche per quanto riguarda i Giochi Olimpici, grazie all’oro conquistato quattro anni fa (Cameron Spencer/Getty Images)

Biathlon

Anche il Biathlon è uno sport che potrebbe rimpinguare un po’ il medagliere italiano. Nella staffetta mista, che sabato 5 febbraio (ore 10) inaugurerà il programma olimpico del biathlon, l’Italia partirà per giocarsi una medaglia: perché ha vinto il bronzo a Sochi 2014 e a Pyeongchang 2018, e perché quando è stata schierata la formazione titolare – formata da Vittozzi, Wierer, Windisch e Hofer – ha sempre fatto molto bene in stagione. A livello individuale le maggiori possibilità di medaglia le avrà Dorothea Wierer nella gara di 15 km – in calendario per lunedì 7 febbraio (ore 10) – e nella mass start conclusiva di sabato 19 febbraio (ore 10). Buoni risultati sono raggiungibili anche per gli altri tre componenti della staffetta, in particolare Lukas Hofer.

Fondo

Lo sci di fondo, da diversi anni, soffre la concorrenza del biathlon: è un discorso che riguarda gli ascolti televisivi ma anche il numero e il prestigio degli atleti – non a caso la svedese Stina Nilsson ha scelto di passare al biathlon dopo aver vinto quattro medaglie olimpiche nel fondo.  La prova più importante – e promettente – per la Nazionale italiana è la sprint a tecnica libera, gara in cui sarà presente Federico Pellegrino, argento quattro anni fa quando la stessa prova venne però disputata in tecnica classica – l’altra tecnica di sciata che presenta lo sci di fondo.

Sport del ghiaccio

Tra gli otto sport che si praticano sul ghiaccio, l’Italia punta molto sullo short track, e anche qui l’atleta di punta è una donna: Arianna Fontana. Per lei, quelli di Pechino saranno i quinti Giochi Olimpici di una carriera scintillante, coronata da un oro, due argenti e cinque bronzi nelle gare a cinque cerchi. Tra le tre gare individuali, la più importante sarà certamente quella sui 500 metri di lunedì 7 febbraio (ore 12.00), in cui Fontana è campionessa uscente. Anche Martina Valcepina è da tenere in considerazione, soprattutto sui 500 metri.

Nel pattinaggio di velocità anche quest’anno molte medaglie verranno vinte dai Paesi Bassi, ma Francesca Lollobrigida cercherà di piazzarsi al meglio. Un buon segnale per lei sono stati i due bronzi ottenuti agli europei di Heerenveen, ovviamente nei Paesi Bassi. Sabato 5 ci saranno i 3000 metri (ore 9.30) e lunedì 7 i 1500 metri (ore 9.30). Dominik Fischnaller, invece, cercherà di superare la concorrenza dei tedeschi e dei russi nello slittino tra sabato 5 e domenica 6. Per lui questi Giochi hanno un significato particolare: da quattro anni attende di poter vendicare il terzo posto sfuggito a Pyeongchang per soli 2 millesimi di secondo. La sua attesa è quasi finita, esattamente come la nostra.