Ralenti Mondiale

Ronaldo e Messi, Neymar e Bolsonaro, l'ombra di Maradona sull'Argentina.

Benvenuti al primo weekend di Mondiali vero e proprio, con tantissime partite attesissime e potenzialmente decisive. Per esempio stasera l’Argentina si gioca tutto contro il Messico, perché in caso di sconfitta Messi e compagni potrebbero essere addirittura eliminati dal torneo. Tutto dipenderà anche da come andrà Polonia-Arabia Saudita, mentre alle 17 c’è un bel Francia-Danimarca tutto da seguire. Forse è meno interessante la partita della mattinata, quella tra Tunisia e Australia, ma in realtà chi vince potrebbe mettere in difficoltà i danesi, reduci dal deludente 0-0 contro i nordafricani.

Domani, come se non bastasse, ecco la gara più attesa di tutta la fase a gironi – Germania-Spagna, con i tedeschi che rischiano grosso dopo il rovescio contro il Giappone – e poi Giappone-Costa Rica, Belgio-Marocco e Croazia-Canada, tutti match in bilico. C’è tanta, tantissima tristezza per l’assenza dell’Italia in Qatar, ma c’è un’altra Nazionale azzurra da seguire: quella del tennis, tornata in semifinale di Coppa Davis otto anni dopo l’ultima volta – allora furono la Svizzera e Roger Federer a far fuori gli Azzurri. Si comincia alle 13 di oggi, l’avversario è il Canada.

Tra un evento e l’altro, ecco un po’ di articoli belli usciti in settimana su testate internazionali. Si parla – inevitabilmente – della bellissima rovesciata di Richarlison, l’avrete capito dalla foto in apertura, e poi di altri temi importanti: il rapporto tra Neymar e l’ultradestra brasiliana, il concetto di nazionalità calcistica, sempre più fluido, i grandi personaggi che hanno difeso o comunque non attaccato il Qatar per le sue violazioni dei diritti umani. E poi ancora Ronaldo e Messi, all’ultimo ballo della carriera, e un ricordo di Diego Armando Maradona: sono già passati due anni dalla sua morte, ma la sua presenza è ancora forte. Tanto da diventare un’ombra, per l’Argentina. E allora non ci resta che augurarvi buon weekend, buona lettura e buona Coppa del Mondo.

The Stars Who Laundered This World Cup’s AbusesSlate
Xavi, Guardiola, Beckham e tanti altri: chi sono le grandi personalità calcistiche che non si sono mai esposte direttamente contro il Qatar? E perché (non) l’hanno fatto?

At This World Cup, Nationality Is a Fluid ConceptThe New York Times
Oltre 130 giocatori convocati per i Mondiali 2022 rappresentano un Paese diverso rispetto a quello in cui sono nati: il concetto di nazionalità calcistica è sempre più fluido, e si andrà sempre più in questa direzione.

Richarlison’s balletic barnstormer is a great Brazil World Cup momentThe Guardian
«Richarlison ha segnato un gol magico, di quelli che definiscono il Mondiale nella sua essenza, che ricordano a tutti perché il torneo iridato resterà sempre meraviglioso, nonostante tutto», scrive Barney Ronay.

Ronaldo, Messi, and the World Cup As a Bad Barometer for Evaluating LegacyThe Ringer
Brian Phillips riflette su Messi e Ronaldo, e su come i Mondiali definiscano la carriera dei più grandi fuoriclasse: nel caso di Leo e CR7, non averlo (ancora?) vinto cambierà la percezione storica della loro legacy? Oppure sono andati così oltre che non è così importante, in fondo?

Fake news and fascism: How Brazil fell out of love with NeymarThe Telegraph
Una ricostruzione del rapporto tra Neymar, Bolsonaro e l’estrema destra brasiliana: uno spaccato politico-calcistico di un Paese tanto grande quanto pregno di contraddizioni.

L’ombre de Diego plane sur l’ArgentineSo Foot
Stiamo vivendo il primo Mondiale da quando Maradona è morto, ma la sua presenza si avverte fortissima. Ovviamente in Argentina, dove però la sua influenza rischia di diventare un’ombra, per la Selección. Più di quanto non lo sia mai stata.