Ralenti Mondiali

Il Marocco, la fine del calcio di possesso, la bandiera della Palestina in Qatar.

Argentina-Croazia e Francia-Marocco saranno le semifinali dei Mondiali. Due favorite della vigilia affronteranno due underdog, due sorprese, e forse non potevamo chiedere di meglio – per qualità, storia ma anche novità inattese e quindi pathos – al tabellone della Coppa del Mondo. Ne parliamo inevitabilmente in questa nostra rassegna di articoli belli che abbiamo letto in questa settimana e in queste ultime ore, dopo aver assistito all’incredibile eliminazione del Brasile, alla partita senza senso tra Paesi Bassi e Argentina, ai due quarti giocati ieri. Anzi, si parte proprio da Francia-Inghilterra, come avrete capito dalla foto in apertura.

Non solo cronache di campo, però. Per raccontare i Mondiali siamo andati un attimo più in là, per esempio leggendo la storia di Hakimi e quella dell’Accademia Mohammed VI, fucina di talenti da cui nasce il bellissimo Marocco che stiamo vedendo in Qatar. E poi una riflessione tattica su come stia scomparendo il gioco di possesso. Infine, giusto per non dimenticare che i Mondiali si stanno disputando in uno stato come il Qatar, ecco due analisi politico-culturali piuttosto significative: una sulla presenza – costante, importante – della bandiera palestinese nel corso della Coppa del Mondo, una sul costo dell’accoglienza nel piccolo emirato. L’appuntamento con le semifinali è per martedì 13 e mercoledì 14 novembre, ma questo lo sapevate già.

Cruel on Kane but England should feel no disgrace at losing to world’s bestThe Guardian
«L’Inghilterra ha perso e Kane sarà perseguitato per sempre dal suo errore, ma nessuno dovrebbe vergognarsi dell’eliminazione contro la squadra più forte del mondo».

Achraf Hakimi, el futbolista nacido en el Gregorio Marañón que llegó a lo más alto de MarruecosEl País
La storia di un talento nato in Spagna, che però ha scelto di giocare con il Marocco. E l’ha portato fino a scrivere la storia del calcio africano, e non solo africano.

L’Académie Mohammed VI, joyau de la formation marocaine – So Foot
La squadra di Walid Regragui è stata costruita negli anni, grazie a un sistema moderno, fatto di scouting e di valorizzazione del talento. Tutto passa dall’Académie Mohammed VI, voluta dal re in persona. 

Waving the Flag of the World Cup’s Unofficial Team – The New York Times
La bandiera e quindi la causa della Palestina hanno avuto grande risalto in Qatar, grazie alla nutrita presenza di tifosi e squadre arabe: un reportage del NYT spiega perché si tratta di una cosa così importante.

Lo que va del patadón a la posesiónEl País
Il gioco di possesso è stato letto, interpretato e anche vissuto in maniera diversa dalle varie scuole calcistiche europee. Oggi stiamo assistendo al suo declino definitivo? E come siamo arrivati a questo punto?

I was well looked after at the Qatar World Cup – and that makes me feel deeply uncomfortableThe Guardian
Il racconto di Emma Kemp, giornalista del Guardian, sull’accoglienza che le è stata riservata in Qatar: i sorrisi forzati e la grande ospitalità da parte dei lavoratori migranti «l’ha messa profondamente a disagio», visto tutto quello che c’è dietro.