AZZURRA

La maglia delle Notti Magiche

24 APRILE 2020

Il 1990, per noi italiani, ci riporta alla memoria un unico, grande evento: i Mondiali di calcio. Dopo il 1934, l’Italia tornò a organizzare l’appuntamento sportivo più importante e più seguito al mondo.

1990: I MONDIALI DI CASA

Ai Mondiali di casa gli Azzurri indossavano la maglia esibita già quattro anni prima, in Messico, con un logo circolare sul petto che sostituiva il vecchio scudetto tricolore. 

Un nuovo logo

Il nuovo materiale, poi, stava scandendo l’evoluzione delle maglie da calcio: un tessuto acetato che riluceva sotto i riflettori degli impianti. Era la “corazza” ideale delle notti magiche.

UN TESSUTO INNOVATIVO

Su quell’azzurro così intenso si stagliava, in corrispondenza del colletto e dei bordini delle maniche, il tricolore: una maglia semplice, eppure così carica di significato. 

L’IMPORTANZA DEL TRICOLORE

All’ideale di stile dei calciatori italiani contribuiva anche la tuta di rappresentanza, indossata prima delle partite: bianca, con tre bande blu al centro che proseguivano idealmente sulle braccia.

LA TUTA DI RAPPRESENTANZA

L’Italia concluse al terzo posto i Mondiali, e Salvatore Schillaci fu capocannoniere con sei gol: le sue esultanze sfrenate con addosso la maglia azzurra ancora oggi sono un’immagine indelebile.

I GOL DI SCHILLACI