Terze maglie, anzi no

Adidas ha presentato i kit delle terze divise dei top club europei, tra cui Juventus e Milan: qualcosa in più di semplici indumenti, ma vere e proprie rappresentazioni di club e città

Quando l’elicottero sbuca da dietro l’ultima curva, i gironi della Champions League sono stati sorteggiati da una manciata di minuti appena. Al porto di Marsiglia se ne discute come dappertutto, si parla, «sarà dura», «sarà bellissima», «sarà una grande Champions». Il resoconto i ragazzi ce l’hanno sui cellulari, sui pad, le notizie pizzicano la fantasia su Facebook, rimbalzano via Twitter, sul web. Ma quando il rombo delle eliche sovrasta le voci e i pronostici azzardati, allora l’attenzione cambia. Con un saltello scendono giù dalla scaletta uno alla volta: ecco Riccardo Montolivo, c’è Mexes, ci sono Azpilicueta e Young. Ci sono i rappresentanti dei club che contano a livello europeo.

È una grande festa per il calcio d’Europa, il migliore, e non a caso l’Adidas ha deciso di presentare qui il kit delle terze maglie di sei club top d’Europa. Sono il Real Madrid, il Bayern Monaco, la Juventus, il Milan, il Chelsea e il Manchester United. E ognuna ha portato due giocatori per indossare le magliette «spark in the night». Maglie nuovissime, rifinite e riviste nei dettagli. Tutte le divise presentano riferimenti all’heritage, ai fan e alle città di questi grandi club. Ma la giornata al porto di Marsiglia è stata molto più di questo.

LE NUOVE MAGLIE

«Abbiamo iniziato il processo di creazione del design nel 2013, facendo ricerche sui trend e andando a fiere di moda. Poi abbiamo visitato le città e i club raccogliendo input dalle squadre e dai fan». A dirlo è Florian Baeuerlein, senior product manager per Adidas Football. In pratica la creazione di questi kit è una sorta di capo d’alta moda. Ogni 1 adidaspassaggio è stato fatto con la partnership dei club, e sono stati coinvolti i fan per rendere il tutto ancora più personalizzabile e vicino ai desideri delle squadre come a quelli dei tifosi. Le magliette sono esposte qua e là per il campus allestito da Adidas, un vero e proprio gigantesco set avveniristico in mezzo al porto mercantile di Marsiglia. Maglie tra le gabbie, tra le sbarre, appese ovunque.

Il calcio è dappertutto, anche nei dettagli. La maglia del Manchester United è stata disegnata con elementi rossi fluorescenti come riferimento alle numerose notti di gloria in Europa vissute all’Old Trafford. Sembra forgiata nella lava, con strisce rosse che accendono il furore. Quella del Real Madrid unisce blu indaco e blu elettrico per ricordare gli epici incontri notturni di Champions disputati sotto il cielo di Madrid. La nuova divisa del Bayern Monaco è abbellita con colori brillanti e un tessuto speciale, progettato per illuminare le notti di calcio europeo. E poi c’è quella del Chelsea, ispirata da una grafica che ricorda un’impronta digitale, una orgogliosa illustrazione dell’identità del club.

Ma anche per i club italiani l’orgoglio di questi gioielli di sartoria sportiva non manca. La terza divisa della Juventus ha le tre strisce e lo stemma del club in oro, colore simbolo di successo. Ogni dettaglio richiama alla Juventus Stadium, non più solo casa del club bianconero, ma un vero e proprio tempio. A sfoggiare le maglie del Milan (che però quest’anno non giocherà la Champions) ci sono Montolivo e Mexes. L’esibizione di palleggi e giocate a effetto è tutto, e così i colori e il “green aspect” di Expo, che la città di Milano orgogliosamente ospita nel 2015, sono ancora più evidenti.

ADIDAS E I TOP CLUB

Dietro c’è anche un discorso economico, è chiaro. Normale. Adidas, per esempio, è azionista del Bayern Monaco dal 2002, quando ha acquistato il 9,4 per cento del club. Accordi che hanno fruttato alla società tedesca 66 milioni di 2 adidaseuro all’anno. Ancora. In generale, le squadre Adidas fatturano molto, e più delle altre, hanno i migliori contratti. Di quelle presenti a Marsiglia il Manchester United incassa 94 milioni, 38 il Real Madrid, 37 il Chelsea. E le italiane? La Juventus è quella con il miglior contratto con 30 milioni di euro all’anno. E poi c’è il Milan:  20 milioni di euro l’anno più 10 da vendite di merchandising. Mica male considerando l’esclusione delle coppe per il secondo anno di fila.

E poi c’è il comfort, la tecnologia, il miglioramento delle prestazioni grazie ai tessuti. Cose che a occhio nudo non si notano subito. La nuova divisa Authentic consentirà ai giocatori di essere più veloci e comodi in campo. È infatti realizzata con un tessuto ultraleggero che aumenta la traspirabilità e garantisce maggiore libertà di movimento e comfort senza rinunciare ad elasticità e resistenza. Le maglie Replica, invece, presentano la tecnologia di ventilazione climacool realizzata per consentire di mantenere il corpo fresco e asciutto attraverso fori, materiali traspiranti, fibre e cuciture speciali.

LA GIORNATA

Il grande argano Gottwald 32 tiene su lingue di pixel, pannelli che trasmettono immagini in Hd a tutto volume. L’Adidas ha scelto il porto di Marsiglia, per questa giornata, e il risultato è davvero efficace. Sembra di stare in Blade adidas 3Runner, solo che al posto della pioggia sporca e dei grattacieli ci sono i container, le lamiere, i grandi mercantili e i gabbiani. E tutt’intorno c’è Marsiglia, ovviamente, rocce sporche e mare. È anche il giorno della finale del #Bethedifference, il grande torneo iniziato mesi fa, portato in ogni angolo del mondo e giunto fino a qui per l’ultimo atto, per l’incoronazione del più forte. In mezzo ai grandi cassoni di metallo hanno allestito una sorta di campetto, con le porticine minuscole che sei bravo se fai gol, e le sponde, l’unico vero aiuto degli urban football player.

Lo scopo è fare punti, e i ragazzi che scendono in campo in questo gioco all’ultima acrobazia sono veloci, rapidi, fantasiosi. Alla fine ha vinto Jacob Corneliusen, danese, e se lo cercate su YouTube vi lascerà senza fiato. È un freestyler. Ovviamente tutti hanno giocato con il nuovo pallone, quello che finirà sui campi della Champions. È stato presentato lì, nella Sin City allestita da Adidas per stupire. Il pallone si chiama Finale 15, e continua la tradizione dei pannelli con il design a stella, ma con l’aggiunta di una reinterpretazione degli elementi contenuti nello stemma della città di Milano, che ospiterà la finale nel 2016. Le stelle, che campeggiano su fondo bianco, sono nei toni del blu con una trama che richiama la pelle del serpente. Inoltre nel design ci sono riferimenti ai colori di Expo2015.