Happy birthday, Bruce

Due momenti per celebrare la carriera e il compleanno di Bruce Arena, ex ct degli Stati Uniti che oggi compie 64 anni.
di Redazione Undici 21 Settembre 2015 alle 12:10

Ulsan, Sud Korea, 21 giugno 2002. Quarto di finale del Campionato del Mondo di calcio tra Germania e Stati Uniti. La nazionale a stelle e strisce è guidata da un uomo che è una specie di monumento vivente: Bruce Arena. Uno che predica e vive di calcio in un paese dove il “soccer”, che è tutta un’altra cosa, fatica a imporsi. Questi novanta minuti sono il punto più alto della storia della nazionale a stelle e strisce, che solo nel 1930 era riuscita a fare altrettanto. Anzi, fece ancora meglio, giungendo effettivamente alla semifinale. Ma parliamo di preistoria. Qui, invece, il risultato è verificabile e anche meritato. E il merito è soprattutto di mister Bruce, ct già dalla fine di Francia 98.

Se non ci fosse stato Kahn, chissà come sarebbe finita.

Tre mesi esatti dopo, il 21 settembre, Arena ha compiuto 51 anni. Era ancora ct degli Usa – e ci mancherebbe -, e lo sarebbe stato fino a tutti i Mondiali del 2006. In Germania – corsi e ricorsi – il miracolo non seppe ripetersi, e gli Yankees salutarono la compagnia già al primo turno. Poco male per mister Bruce, che oggi compie 64 anni ed è stato, numeri alla mano, il ct più vincente nella storia della selezione americana. Quasi come se non gli bastasse questa qualifica, ecco altri numeri e altre date di un palmarés che è una leggenda: 5 Mls (2 con i Dc United, 3 con i Los Angeles Galaxy), una Us Open Cup – l’equivalente americano della FA Cup – sempre con i Dc, una Champions League Nordamericana e 2 Gold Cup con la nazionale, portata anche fino all’ottavo posto del Fifa Raking.

Per celebrare il compleanno di Bruce Arena, abbiamo voluto scegliere tra tutte queste vittorie. E ovviamente abbiamo scelto la Mls Cup (la finale del playoff Mls) 2012, vinta dai Galaxy 3-1 contro gli Houston Dynamo. In campo, agli ordini di Arena, gente come Landon Donovan, Robbie Keane e l’ex romanista Wilhelmsson. E poi, con il numero 23, un inglese con un destro niente male: David Beckham.

 

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