Il numero 7 di Undici

Il menu del nuovo numero: da Jovetić a Ranieri, da Napoli a LeBron James.
di Redazione Undici 16 Dicembre 2015 alle 11:41

Tutte le vite sono fatte di cicli, e il primo ciclo di Undici, con questo numero 7, può dirsi felicemente concluso. Il ciclo che arriverà, che inizierà nel 2016 con un numero a cui stiamo già lavorando (malgrado le feste, malgrado le cene, malgrado le ferie) sarà caratterizzato innanzitutto da una grande novità: Undici, da trimestrale, diventa bimestrale. Ci sarà più lavoro, naturalmente, più storie da scrivere e da leggere, qualche piccolo aggiustamento grafico, qualche piccolo aggiustamento nel sistema di abbonamenti: si riceveranno sei numeri, ovvero un anno, di Undici, a 35 euro. Praticamente, un numero lo regaliamo noi.

12345429_1052231714796861_4735175892093137090_nTornando a oggi: il titolo di questo numero è “Stevan Jovetić e la nuova generazione slava”, e il volto in copertina, scattato da Francesco Nazardo alla Pinetina, è quello del numero 10 montenegrino dell’Inter. Il numero era già in stampa, scritto, fotografato, quasi rilegato, ma l’ultima giornata di campionato (la sedicesima) ha confermato le motivazioni con cui abbiamo scelto la principale storia del numero. Il gol di Iličić nella Fiorentina, quello di Jovetić nell’Inter, ma anche la conferma dell’imbattibilità di Samir Handanović. Insomma, la colonia slava, proveniente dalle nazioni che componevano un tempo la Jugoslavia, si è presa l’Italia. Jovetić, intervistato da Davide Coppo, ha raccontato in una lunga chiacchierata della sua carriera, iniziata prestissimo nel Partizan Belgrado, arrivata oggi all’Inter capolista. Proprio del Partizan Belgrado scrivono Federico Buffa e Carlo Pizzigoni, scavando nella società più prolifica, in termini di giovani promesse, del calcio europeo, e in particolare nella leggendaria formazione che affascinò un continente intero durante la Coppa dei Campioni del 1965/66. Di giovani, e cioè dei dieci più promettenti talenti del calcio slavo, parla Fabrizio Gabrielli: dagli affermati Halilović e Jedvaj, a Ante Corić e Luka Jović. Tornando in Italia, Tommaso Giagni analizza le favole, finalmente felici, di Kalinić e Iličić, i due protagonisti della Fiorentina di Paulo Sousa. Due talenti che hanno rischiato di perdersi, e si sono infine rivelati fondamentali per la squadra rivelazione della Serie A 2015/16.

Nei “Corti”, a quindici anni dal Mondiale italiano, affrontiamo l’immagine coordinata di quella ultima grande manifestazione sportiva, da Ciao ai poster di Burri; parlando di tattica, invece, Emiliano Battazzi analizza quello che dovrebbe essere l’ultimo atto del ciclo di Diego Simeone all’Atlético Madrid, ormai impossibile da sovrapporre, per cessioni e acquisti, a quello originario di Falcao e Diego Costa.

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Due altre importanti interviste nella seconda carrellata di articoli: quella di Malcom Pagani all’allenatore del momento in Europa, ovvero Claudio Ranieri. Ci ha parlato del momento del Leicester, felice ma cauto sul futuro, dei problemi della Grecia, della sua esperienza con i campioni allenati, della parentesi alla Juventus. E poi quella di Francesco Paolo Giordano a Eusebio Di Francesco, altra rivelazione in panchina. Rimanendo in Italia, un lungo reportage di Timothy Small da Napoli, in cui si cerca di capire, con l’aiuto di alcuni napoletani, cittadini e tifosi, di cosa si compone l’anima della città, calcisticamente e non solo. E un altro reportage, questa volta dal settore giovanile della Roma: Daniele Manusia ha seguito, per giorni, la vita in campo e fuori di un Primavera, facendolo parlare di calcio, soldi, ragazze, speranze. Infine, un racconto “tropicale” di Paolo Condò (esordiente su Undici, per cui firmerà un articolo ogni numero) da una notte a Cali negli anni Novanta, un’intervista a Jean-Marc Bosman a vent’anni dalla sentenza che ha cambiato il calcio, e un portfolio dal torneo di street soccer Fiffa, nato a Brindisi e diffusosi fino in Argentina.

L’altro sport scelto, finalmente, è il basket. Si inizia con Dario Vismara su LeBron James, e la sua doppia vita, sul parquet e sui media. Alessandro Mamoli, il co-autore della biografia Pokerface, ritrae Marco Belinelli, e Francesco Carotti intervista Alessandro Gentile. Un editoriale di Ghemon, poi, racconta di come far coesistere due passioni: quella per il calcio, e quella per la pallacanestro, senza rivalità e partigianerie pretestuoso. E ancora: Francesco Pacifico sull’apparentemente inarrestabile caduta delle due squadre di New York, Flavio Tranquillo intervistato da Eleonora Barbieri, e la lunga e fantastica storia dei soprannomi in Nba, raccontata dal direttore di Rivista Ufficiale Nba Mauro Bevacqua.

 

Ci vediamo in edicola e in libreria!

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