La prima squadra non si scorda mai

Calciatori che hanno impresso sulla pelle la storia delle proprie squadre. Da Deeney a Babbel, passando per Agger e Kevin Großkreutz.
di Redazione Undici
03 Febbraio 2016

Trovare calciatori con tatuati sul corpo gli stemmi dei club in cui hanno militato è tutt’altro che inusuale. Ad esempio Marcin Wasilewski, 35enne difensore polacco del Leicester City, ha un tatuaggio dell’Anderlecht, suo vecchio club sulla gamba destra – la stessa rotta una volta a causa di uno scontro con Axel Witsel nel 2009. Dopo sei anni spesi in Belgio è divenuto un idolo della tifoseria, tanto che in due occasioni tifosi dell’Anderlecht sono andati a vederlo giocare per il nuovo team.

Daniel Agger tattoo

Troy Deeney, attaccante del Watford ed ex Walsall, è un tifosissimo del Birmingham City (città in cui è nato) tanto da averne tatuata l’effige sul polpaccio. Daniel Agger, attualmente al Brøndby, ha tatuato YNWA (You Never Walk Alone) sulle nocche della mano destra, in onore del suo passato al Liverpool. Secondo alcuni sarebbe stato talmente amante dell’inchiostro sulla pelle, da tatuarsi da solo.

Markus Babbel ha tatuato sul proprio corpo i nomi o gli stemmi di Herta Berlino, Stoccarda, Liverpool, Bayern Monaco e TSV Gilching-Argeslried. Nel 2012 era pronto ad aggiungere alla collezione anche il badge dell’Hoffenheim, ma venne licenziato troppo in fretta. Se chiedete a Kevin Großkreutz di togliersi la maglia, vi mostrerà le riproduzioni di Bundesliga e DFB Cup vinte nel 2012 con il Borussia Dortmund (città di cui ha sulla pelle anche lo skyline) e del Mondiale 2014 vinto con la Germania.

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